BITE ME - Sajolie

Desiderio

Mi sentivo avvolta in un calore che mi portava un conforto inaspettato, soprattutto dopo l'incubo che avevo vissuto. Le pareti, decorate con fotografie di famiglia e opere d'arte, mi parlavano di storie e legami che avevano sfidato il tempo. Era un mondo che sembrava accogliermi, un rifugio sicuro. Eppure, nel mio cuore si stava facendo strada un conflitto profondo.

Mi trovavo nel soggiorno, appoggiata a un comodo divano, mentre Angela si muoveva con grazia attorno a me, preoccupata per il mio benessere. I suoi occhi, di un profondo e inquietante blu, brillavano di una luce che mi dava coraggio e conforto. "Come ti senti, Sarah?" mi chiese, con la sua voce melodiosa che sembrava un canto.

"Sto meglio" risposi, cercando di mettere insieme le parole giuste per esprimere il turbinio di emozioni che provavo. "Non riesco a credere a tutto ciò che è successo."

Angela si fermò, i suoi occhi fissi su di me, come se stesse cercando di leggere i miei pensieri. "Hai bisogno di riposare" suggerì, ma io sapevo che non era solo questo che volevo. La mia mente tornava incessantemente all'ultimo incontro con Holden, al dolore che avevo provato, e alla vita che ora sognavo.

Rimanere qui, in questo rifugio, circondata da persone che mi volevano bene, era rassicurante. Ma c'era anche un desiderio che cresceva dentro di me, un desiderio di essere come Angela. Volevo la forza che aveva lei, la capacità di difendermi, di proteggere gli altri. E non potevo ignorare il fatto che, dopo l'attacco di Holden, l'idea di diventare vampira mi affascinava.

"Angela..." iniziai, cercando di trovare le parole giuste, "credo che dovremmo parlare di... di quello che è successo..."

Le parole uscirono come un sussurro, ma il loro peso si fece sentire nella stanza. Angela si bloccò, il suo viso si fece serio, e i suoi occhi cambiarono, diventando freddi come il ghiaccio. "No, Sarah" disse, la sua voce ferma. "Non ora"

Non riuscivo a credere a quello che stavo sentendo. Il rifiuto. "Ma Angela, dopo quello che è successo, potrei essere in pericolo in eterno. Se diventassi vampira, potremmo stare insieme per sempre." La mia voce si fece più intensa, il mio desiderio di unire le nostre vite si trasformava in una necessità.

Angela scosse la testa, un'espressione di dolore sul suo viso. "Non lo capisci. Non è quello che pensi. Essere un vampiro è... è una maledizione. Non è una vita. È una lotta costante. E non voglio che tu soffra come ho sofferto io." Il suo tono era fermo, ma c'era anche un velo di tristezza che si faceva strada nelle sue parole.

"Ma io voglio essere con te" insistetti, cercando di avvicinarmi. "Non mi importa di cosa significhi. Vedi quello che sei? Vedi cosa puoi fare? È incredibile."

Il silenzio si fece pesante tra di noi. Angela si voltò, guardando fuori dalla finestra come se cercasse qualcosa in lontananza. "Non lo capisci, Sarah. Io non voglio perderti. E se diventassi un vampiro, c'è la possibilità che ti allontaneresti da me. O che tu possa diventare come loro." Il suo viso si contorse per l'emozione.

"Cosa intendi?" chiesi, confusa. "Come loro?"

"Come Holden," rispose, quasi sussurrando. "Un vampiro che si nutre di umani, che non ha pietà. Non voglio che tu venga contaminata da questa vita. Siamo diversi. I Ciancio non sono come gli altri vampiri. Abbiamo scelto una vita diversa. Non possiamo farlo con te, non sarebbe facile per i vampiri 'neonati'."

Sospirai, il mio cuore si stava spezzando. Non potevo accettare che il nostro amore fosse limitato da ciò che eravamo. "Ma non voglio perderti" dissi, cercando di trattenere le lacrime. "Sei la mia unica ragione di vivere, in questo esatto momento."

Le parole risuonarono nel silenzio, e Angela si voltò verso di me, i suoi occhi colmi di conflitto. "Sarah, io...voglio-devo proteggerti. Voglio che tu viva una vita normale, felice, senza questo peso." Ma non c'era nulla di normale nel mio cuore. Il mio cuore desiderava ardentemente essere parte di questo mondo, nonostante i pericoli.