BITE ME - Sajolie

Trattenersi

Angela mi guardava con occhi pieni di un misto di apprensione e rimorso. Sapevo cosa stava pensando, sapevo che nella sua testa stava torturandosi per ciò che era appena successo, anche se non era stata colpa sua. Non lo era mai stata. Ma per lei, la mia sicurezza era tutto, ed episodi come quello di Jasper erano un costante promemoria del pericolo che correvo stando con lei e la sua famiglia.

Nonostante l'adrenalina che ancora mi pulsava nelle vene, mi sforzai di sorriderle. "Non è colpa tua, Angela."

"Lo so," mormorò lei, anche se la sua voce tradiva un'inquietudine profonda. "Ma è comunque la mia realtà, la nostra realtà. E tu...non dovresti mai essere in pericolo, Sarah."

Angela si sedette accanto a me sul divano, e per un attimo rimase in silenzio, fissando il mio dito ferito curato da Carlisle. Il taglio era davvero insignificante, ma il significato di quel piccolo incidente era enorme. Aveva mostrato quanto fragile fosse l'equilibrio tra il mio mondo e il suo, quanto vicino fossimo a una catastrofe. Ma in quel momento, non volevo pensare a ciò. Non volevo rovinare il mio compleanno, non volevo lasciare che quell'incidente ci strappasse via ciò che avevamo costruito. Angela si sporse leggermente verso di me, come se stesse lottando con qualcosa dentro di sé. Sentivo la sua indecisione, la tensione del suo corpo mentre cercava di controllarsi. Poi, con un respiro profondo, prese un piccolo pacchetto che aveva tenuto nascosto dietro il divano e me lo porse.

"Questo è il mio regalo per te" disse a bassa voce, le sue dita fredde mi sfiorarono leggermente la mano mentre mi consegnava il pacchetto. "So che non cancellerà ciò che è appena successo, ma... è per te, e spero che ti piaccia."

Il regalo era avvolto con una carta bianca e decorato con un fiocco dorato. Era semplice, ma nella sua semplicità c'era un tocco di eleganza che rifletteva perfettamente Angela. La guardai, cercando di capire cosa potesse esserci all'interno, ma il suo sguardo non tradiva nulla. Eppure, potevo sentire l'importanza di quel gesto, di quel dono, perché veniva direttamente da lei, dalla parte più intima di sé.

"Posso aprirlo?" chiesi con un sorriso, cercando di allentare un po' la tensione.

Angela annuì, ma non disse nulla, i suoi occhi seguivano ogni mio movimento mentre scartavo con cura il pacchetto. Il mio cuore batteva forte, ma non per paura, non più. Era l'emozione di essere sola con lei, dopo tutto quello che era appena successo, come se il mondo esterno non contasse più. Dentro la scatola, c'era un braccialetto d'argento, delicato e sottile, con un piccolo pendente a forma di luna crescente. Era bellissimo nella sua semplicità, ma sapevo che c'era di più. La luna aveva un significato speciale per noi, era un simbolo delle notti che avevamo passato insieme, delle conversazioni a bassa voce nel silenzio della sera, delle passeggiate sotto il cielo stellato.

"Oh, Angela..." sussurrai, mentre le mie dita sfioravano il pendente con delicatezza. "È perfetto."

Lei mi guardò, e per un attimo vidi nei suoi occhi qualcosa di più profondo, qualcosa che andava oltre le parole. C'era amore, desiderio, ma anche quella costante lotta che sapevo provava ogni volta che eravamo vicine. La sua lotta tra il volermi così tanto e il dovermi proteggere da sé stessa.

"Sono contenta che ti piaccia" disse, la sua voce un sussurro rauco.

Le nostre mani si sfiorarono di nuovo mentre prendevo il braccialetto. Il mio corpo reagiva a lei in modi che non riuscivo a controllare, e ogni volta che eravamo vicine, sentivo quella stessa tensione crescere, quella stessa attrazione irresistibile che sapevo che anche lei provava. Angela abbassò lo sguardo per un attimo, come se stesse cercando di calmarsi, di trattenersi, ma quando alzò di nuovo gli occhi verso di me, c'era un'intensità che mi fece trattenere il fiato.

Mi morsi il labbro, sentendo il calore salirmi sulle guance, mentre mi chiedevo se fosse giusto spingerla oltre. Ma era il mio compleanno, ed eravamo sole. Forse, solo per un attimo, potevamo dimenticare tutto il resto.