CAPITOLO 54

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Harry sentì un groppo alla gola, gli occhi lucidi di emozione. Draco era bravissimo, la sua voce, il modo in cui suonava. Terminata la canzone, si precipitò verso di lui. Aveva avvertito chiaramente, ascoltandolo, quanto il più giovane fosse in preda ai dubbi, alle incertezze. Senza dire nulla, Harry lo strinse a sé, incurante dello strumento che rimase incastrato tra i loro corpi. "Dio, Draco, sei bravissimo, tesoro" mormorò, la voce tremante. Draco si lasciò andare contro di lui, gli occhi chiusi e le labbra strette. "H-Harry" mormorò, il maggiore si scostò, tenendogli le braccia intorno e sorridendogli senza nascondere la propria emozione, evidente nell'espressione del viso e negli occhi umidi. "Io non ti lascio più, Draco" promise, con voce rotta: "Se ancora mi vuoi, io resterò con te, troverò il modo, perché ti amo e non posso vivere senza di te". Draco spalancò gli occhi, di un grigio azzurro brillante e sorrise timidamente, mormorando: "Anche io ti amo, Harry. Non ho mai amato nessuno, prima di te e non ci sarà mai nessun altro, per me". Arrossendo leggermente, si ritrasse per sistemare con cura la chitarra nella custodia, mentre Harry seguiva ogni suo movimento, con uno sguardo adorante.

DUE MESI DOPO

"Devo ancora a abituarmi, a questo" sussurrò Harry, passando una mano tra i capelli di Draco. Erano sdraiati nel loro letto, il maggiore disteso sulla schiena e il biondo su un fianco, la testa poggiata sul torace del bruno. "Cosa intendi?" chiese l'altro, la voce roca per il sonno. Era mattina presto, il sole filtrava appena tra le tende appese alla finestra. "Ad avere tutto, finalmente" rispose in tono incredulo Harry, continuando ad accarezzargli i capelli: "Una cattedra a Hogwarts, degli studenti decenti, una bella casa e la persona che amo, con cui condividere tutto". Draco sollevò la testa, sorridendogli: "Sei un uomo fortunato, Harry". Annuendo, il maggiore si alzò, ribattendo in tono allegro: "Sarò un uomo in ritardo, se non mi sbrigo a materializzarmi a Hogsmeade!". Anche il più giovane si sollevò dal letto, annunciando: "Vado a preparare la colazione". Harry afferrò in fretta degli abiti puliti, lanciandogli un bacio: "Grazie, amore". Infilando una camicia al volo, senza niente sotto, Draco scese al piano di sotto della loro casetta e si avviò verso la cucina, afferrando la bacchetta dal tavolo della sala. Non si curò di verificare di chi dei due fosse, visto che usavano indifferentemente una o l'altra senza problemi.

Dopo pochi istanti, Harry scese a sua volta, perfettamente lavato e vestito e con in tasca l'altra bacchetta. Entrando in cucina, sorrise notando l'incantesimo lanciato da Draco all'opera, mentre il biondo sedeva beatamente al tavolo, sfogliando una rivista musicale. "A che ora devi aprire il negozio?" chiese, chinandosi per baciarlo sulla fronte. Il più giovane rispose senza sollevare la testa: "Più tardi, non ho fretta". Harry scosse la testa, ammonendolo: "Non prendertela troppo comoda, non è il caso che usi di nuovo la scopa, per aprire il negozio in tempo". Draco scrollò le spalle, continuando a leggere un articolo e replicando, tranquillamente: "Nessuno mi ha visto, l'ultima volta".

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora