Before your touch

36 - Non fare come Dorian

"L'unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi" O. Wilde

ERIC

Il cuore lo perdi una volta sola, tutto ciò che verrà sarà una replica sbiadita di ogni frammento che hai già vissuto quando eri realmente felice.

Il mio? Si è fermato quella notte, quando siamo morti insieme, ma solo la sua anima ha abbandonato questa terra, lasciandomi solo ed incazzato con il mondo. Se c'è stata una donna che ha preso tutto di me e lo ha plasmato nel migliore dei modi, quella è Alis. Il suo sorriso guariva le mie ferite, i suoi occhi blu come il mare d'inverno erano una finestra dritta sul mio paradiso personale. La prima volta che la vidi ero un 18enne che affrontava ormai già da anni la sua vita segreta, destreggiandosi tra il regno dei vivi e quello... beh dei defunti. Era su una panchina all'ombra di un grande albero e leggeva Il ritratto di Dorian Gray, come dimenticarlo.

Appena le mie pupille si posarono su di lei pensai che fosse la ragazza più bella dell'Universo intero. Ho sempre creduto che il mio fosse stato letteralmente un colpo di fulmine in pieno petto che non ha lasciato spazio a nient'altro, ha spazzato via tutto ciò che non contava nella mia vita. Ed immaginate quanto sarebbe stata insulsa la mia esistenza se, quel giorno, non fossi andato al parco per adempiere al mio compito e dire addio ad un'anima.

È assurdo quanto un solo attimo finisca per cambiare tutto il resto per sempre.

Mi son sempre detto che il destino ha la sua puntualità, ma se è vero che il mio dono è stato la nostra benedizione, è finito per diventare inevitabilmente anche la nostra più grande sciagura.

Che ironia beffarda.

All'epoca ero già audace con le ragazze e mi facevo avanti senza farmi troppi problemi. Mi dicevo che tanto se avessi mai dovuto beccarmi un no, ci sarebbe stata un'altra occasione, un'altra ragazza e così procedevo sempre dritto fino al mio obiettivo.

Quel giorno però pensai: "E se proprio lei dicesse di no?" sorrisi per questa insicurezza improvvisa che non mi apparteneva e nel frattempo scrutai da lontano ogni sua espressione. Sorrideva, poi s'imbronciava, poi era stupita da qualche scena di troppo e mi venne da ridere perché conoscevo bene quel libro e Dorian si può dire che fosse tutto tranne che un santo.

Nonostante l'ansia, fui sfacciato ed attaccai bottone ed Alis me lo avrebbe rinfacciato così tante volte negli anni da perderne il conto.

"L'unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi" sussurrai sedendomi accanto a lei. Nascosi le mani in tasca perché in realtà stavo torturando i palmi conficcandomi le unghie nella carne. Davanti a lei sembravo sciogliermi come un gelato in una giornata afosa. "Dorian è un esibizionista" decretò senza batter ciglio per la mia presenza inaspettata ed anzi mi accolse con un sorrisino furbo. Le restituii una risata fragorosa per quel commento così pungente, non sapendo ancora quanto col tempo sarei finito per somigliare in alcuni atteggiamenti proprio a quel personaggio.

"Dici? Io lo trovo libero di essere, audace, con uno spaventoso timore di invecchiare e morire, certo"

Lei sistemò il segnalibro alla pagina corrente e voltandosi mi rispose: "Peccato che tutti prima o poi dobbiamo morire". Il cuore cominciò a martellarmi nel petto perché anche se ero un ragazzino, io e la morte avevamo iniziato il nostro Valzer molto presto e, sentire qualcun altro parlarne in questo modo, decisamente mi eccitò.

Non sapevamo però quanto quella frase avrebbe condizionato tutta la nostra storia.

"Ti va di leggere insieme il prossimo capitolo?" azzardai perché non solo amavo quel libro, ma già sapevo che non avrei voluto rinunciato mai più ai suoi occhi cobalto.
"Sono super critica e mi arrabbio quando i personaggi fanno cose che non concepisco, ma se sei pronto a subire le mie lamentele, sarò allora felice di leggere con te" aveva sentenziato.