Capitolo Trentaquattresimo

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Wade non sapeva cosa fare. La sua mentr era in tilt.
Odiava le scelte, specialmente quelle di questo tipo. Come poteva decidere tra la persona che ama e suo figlio? "Non posso scegliere." Disse abbattuto guardando il pavimento. Il dottore ridacchiò. "Allora terrò entrambi."

Deadpool alzò immediatamente lo sguardo su di lui. "No!"
"No? E cosa me lo impedirà di tenerli entrambi? Un uomo inutile, digustoso, senza dignità come te? Io sono il dottor Tago, tu chi sei? Un mercenario da pochi spiccioli che va a letto con la prima prostituita che gli fa gli occhi dolci. Dopotutto se Vanessa è morta è colpa tua, no? Adesso dato che non riesci a scegliere morira anche Peter, e Ambrose avrà la vita che tu, inutile essere non potrai mai permettergli." Sorrise soddisfatto.

"Tu non sai niente di me! E la morte di Vanessa non è stata colpa mia... non..." quel maledetto dottore l'avvea colpito nel punto più debole, e lo sapeva. Wade era senza parole, indeciso, e impaurito. Davvero quel dottore aveva tutto quel potere? Come poteva Wade avere entrambi senza dover decidere? Non lo sapeva. Non riusciva a pensare, non era lucido. Era fottutamente sotto pressione.

"Allora, Wade?" Chiese il dottore nuovamente. "Non ho tutto il giorno." Ridacchiò. Lydia si morse il labbrio inferiore, anche lei non sapeva cosa fare. Avrebbe voluto aiutare l'amico, ma cosa avrebbe potuto fare? Non poteva mica scegliere per lui, e neanche sapeva come poter salvare entrambi. "Sei ingiusto, ha fatto tutto quello che gli hai chiesto, e tu lo ripaghi così? Sei un mostro. La tua parola vale quanto la lira."

Il dottore alzò una mano, e un uomo grosso e muscoloso spinse la donna contro il muro. Il tonfo fù talmente forte che fece spaventare Peter che era mezzo svenuto. Un gemito si liberò tra le labbra di Lydia. Il muro era crepato.
L'uomo si avvicinò pericolosamente a lei, e la prese per il collo soffocondola. "Nessuno ti aveva interpellato, mia cara." Disse lui con un sorriso.

Lydia aveva le delusione scritta sul volto. "Sei un mostro, papà." Disse prima di perdere coscienza dalla troppa pressione. Wade sobbalzò. "Papà?" Chiese. "Non sono affarri tuoi, adesso scegli! Sto perdendo la pezienza!" Sbottò il dottore. "Hai già una figlia, cosa diavolo vuoi dal mio?" Chiese Deadpool. "Ho detto di farti gli affaracci tuoi!" Urlò Tago. "Vaffanculo!" Sbottò Wade e prese una sua Katana. "Non sceglierò tra Peter e Ambrose." Affermò. "Li avrò entrambi a costo di uccidere qualcuno, tanto le mie mani sono già fottutamente sproche di sangue."

"No!" Emise un suono Peter. Era flebile, quasi non udibile. "No..." dinuovo. "Prendi Ambrose e vattene." Disse più forte. "Stai zitto!" Gli urlò Tago, e un uomo dalla stessa statura di quello che aveva fatto svenire Lydia gli comparse da dietro e gli imbavagliò la bocca. Per poi tirargli un pugno. Wade strinse i pugni intorno alle katane, e i denti. "Io ti ammazzo! Fosse l'ultima cosa che faccio! Giuro che ti faccio fuori, ti farò soffrire le pene dell'inferno, bastardo!" Sbottò Wade mettendosi in azione.

Una rissa tra Tago e Deadpool. Wade non si sarebbe mai immaginato che quel bastardo dalla faccia di merda fosse così bravo. Lo schivava ogni volta. Finquando una mano di Tago non colpi una katana ed essa si spezzo scivolando via dalla mano di Wade. "Cosa cazzo?!" Urlò lui. La mano di Tago aveva solamente un graffietto. Che razza di poteri aveva?
Lo scontrò non era ancora finito.
Calci e pugni volavano da destra e sinistra.
Wade finii contro il muro, a prendere cazzotti da Tago. Lo aveva fottutamente sottovalutato.

"Basta!" Urlava Peter contro il bavaglio. "Lascialo!" Piagnucolava. Ma il bavaglio impediva di sentire bene i suoi che emetteva, anche se Peter si stava praticamente sgolando.

Wade diede una testata al dottore, che lo fece indietreggiare un po' dando lo spazio a Wade per attaccare nuovamente. Tago prese un braccio di Wade in ostaggio contro la sua schiena. "Sei sicuro di non volerla chiudere qua? Devi solo fare una scelta. Guarda sono così gentile che ti sto permettendo ancora una scelta dopo il teatrino che hai fatto." Disse il dottore, il respiro leggermente affannato.
"Non ho paura di un braccio rotto. Credimi mi è successo di peggio." Rise Wade, divertendosi anche un po'.

Wade amava combattere, e fare fuori i suoi nemici. Dopotutto c'era un motivo percui ha scelto di essere un merc. Neanche dopo qualche secondo che ha risposto in quel modo che il dottore lo ha accontentato. Un forte suono di ossa rotte rimbomba nella stanza. Wade aveva appena perso l'uso di un braccio. Ci avrebbe messo qualche ora a tornare sano, lo aveva praticamente distrutto.

Peter urlò contro il bavagliò. L'uomo che lo aveva torturato e picchiato al posto di Tago gli si avvicinò all'orecchio e gli disse "se non chiudi la tua boccuccia, e smetti di urlare. Ti farò urlare in altri modi, e non credo che i miei metodi ti piaceranno, o piacereanno al tuo fidanzatino." Peter lo guardò con odio e frustrazione, ma non smise di urlare. "Vafghahulo." Non si capii bene quello che disse per colpa del bavaglio. "Come?" Chiese l'uomo più grosso facendosi beffa di lui. "Vafffhgjfulo." Subito dopo Peter svenne, perché l'uomo gli aveva dato un pugno più forte del normale.

What If... I love Deadpool? (Spideypool)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora