What If... I love Deadpool? (Spideypool)

Capitolo Trentasettesimo

Bussò forte contro la porta della villa, suonando il campanello più volte. Pepper aprii la porta scioccata. "Diavolo, un po' di pazienza..." appena vide la faccia dell'uomo restò paralizzata. "Posso fare qualcosa per te?" Chiese confusa, non lo aveva mai visto in vita sua. E aveva tutta l'aria da poter essere un cattivo.
"Pepper, tutto okay?" Chiese una voce familiare camminando verso la porta. "C'è un tipo che non ho mai visto prima." Disse lei. Peter sbirciò chi fosse, e quando vide Wade restò paralizzato anche lui.

"Wade..." sospirò. "Peter..." disse Wade.
La sua bellezza era mozzafiato, Wade era senza parole, era il ragazzo più bello che aveva mai visto.
"Pete, conosci quest'uomo?" Chiese Pepper. Peter aprii la porta, e gli permise di entrare. "Pep, noi andiamo in camera mia." Annunciò Peter iniziando a dirgersi verso di essa. Lei annui confusa.

Quando finalmente arrivarono in camera di Peter, lui si appoggiò alla scrivania, aspettando che Wade dicesse qualcosa. Era infuriato con lui per essere sparito dinuovo, ed era anche stanco di doverlo rincorrere sempre, ma una parte di lui era così felice di rivederlo.

Wade era senza parole. Boccheggiava, ma nessun suono fuoriusciva dalle sue labbra. "Mi dispiace..." fu la prima cosa che riuscii a dire. Peter si infuriò. "Cosa ti dispiace di preciso, Wade? Il fatto che sei scomparso e non mi hai pensato neanche un attimo mentre eri in missione tenendomi tutto nascosto, e ignorando le mie chiamate, oppure il fatto che non sei venuto a trovarmi all'ospedale, oppure il fatto che sei scomparso dopo che io mi sarei fatto uccidere per te?" Chiese Peter "cosa ti dispiace?"

Wade tornò a boccheggiare. "Tutto. Peter, io non sono abbastanza per te, non sono quello giusto. Come posso fartelo capire?" Chiese Wade.
Era andato la per prenderselo, invece gli stava chiedendo di vederlo con gli occhi del disprezzo, con gli occhi in cui ai vedeva lui stesso. "Se sei venuto qui per dirmi che non vuoi una relazione con me, il messaggio è arrivato ben chiaro prima che tu partissi per il Giappone." Disse Peter incrociando le braccia al petto. "Peter, non è vero..." disse Wade.

Peter si spazientii. "Cosa non è vero? Non parli mai chiaramente, Wade. Non ti capisco. Prima mi baci, poi sparisci, poi mi scopi e poi sparisci, poi scopiamo tutta la notte in tutti i modi possibili e poi sei completamente scomparso. Ho dei sentimenti, Wade, e tu ci stai giocando come se fossero una palla di ping pong, sono stanco."

"E per questo che non vado bene per te, Peter. Sono una merda, un bastardo. Faccio schifo, e non so amare come si deve. Mi dispiace..." disse Wade. "Vattene." Bisbigliò Peter. "Peter..." Wade cercò di avvicinarsi a lui, ma Peter lo fermò poggiando la sua mano sul suo petto. "Ti ho detto vattene, cazzo!" I suoi occhi erano ripieni di rabbia. "Peter, ti prego non fare così." Wade chiese. "Cosa diamine vuoi da me, Wade? Cosa devo fare? Hai detto che non puoi amarmi, non farlo. Non sarò io ad obbligarti. Però non ti aspettare che sia sempre io a cercarti, non ti aspettare che tornerò a ricorrerti. Io non sono il tuo cagnolino. Ho fatto tutto il possibile per non farti sentire come ti senti, per farti capire che io ti voglio per quello che sei. Chiamati pure merda, bastardo, figlio di puttane, ma io ti ho amato per com'eri. Non mi interessava di nient'altro. Cazzo, ho fatto di tutto per te, mi sarei fatto uccidere per te. Ma a quanto pare per te non è stato abbastanza, non è stato abbastanza per farti capire che non importa cosa tu credi sia meglio per me, perché il meglio per me eri tu. Volevo te, ti volevo per il disastro che sei. Però fanculo, non te lo ripeterò dinuovo. Hai fatto la tua scelta, non sei quello giusto per me? Perfetto. Là è la porta." Disse spintonando Wade verso la porta. "Esci." Chiese nuovamente Peter. Wade si morse il labbro inferiore e fece come richiesto.

Non sarebbe dovuto andare da Peter, aveva commesso un grande errore. Tutta la sua vita è un grande errore.