Alzandosi dal letto si sentiva vertiginoso, si accorse però che era finito di nuovo lì. Quand'era accaduto? Avevano sicuramente trovato la casa e lo avevano preso durante la notte, rimettendolo a letto. Ecco come ci era arrivato. Si alzò barcollando, cadde a terra e tutto divenne sfocato. Non riusciva a tenere la testa ferma ma provava a tenere lo sguardo fisso sul soggetto di fronte a sé.
<<Bastardo...>> disse il ragazzo con tutto il corpo disteso per terra e la testa verso il padre <<Cosa mi hai fatto...>>
<<Io? Assolutamente niente, questa è una delle cause per esser messo così male, perché, pensavi che non ci sarebbero state conseguenze?>> ridacchiò, poi colpì il viso del figlio con lo stivale, provocandogli una piccola ferita.
Ma non si fermò, continuava, calcio dopo calcio, provocando sempre più sangue.
<<Ti prego... io non ho fatto nulla...>>
Non riusciva a provare dolore, solo dei pizzichii su tutta la ferita, come quando ci si sbuccia un ginocchio e tutto inizia a bruciare.
<<Hai fatto molto più di quanto credi.>>
Gli diede un ultimo colpo e lo stese completamente. Sam si risvegliò in un altra stanza, una che non aveva mai visto prima, era completamente bianca, aveva dei grandi armadi sul lato sinistro, mentre su quello destro, dove era lui in quel momento, un letto blu scuro con delle cinghie in quoio alle quali era attaccato in quel preciso istante. La sua visuale non cambiava, tutto era sfocato, vedeva male. Provò ad urlare, non gli usciva voce, era come se qualcuno gliela avesse privata.
"PER FAVORE!"
Provava ad urlare, ma non usciva nulla. Dalla porta entrò sua madre, aveva una lama grandissima, sarebbe stata in grado di uccidere una perso a con un singolo colpo.
"NO, NO..."
Si avvicinava sempre di più, sempre con il coltello in mano, quando arrivò da parte al letto mise la mano libera sul bordo di esso e guardò l'arma, giocherellandoci.
<<Bella, neh? L'ho tenuta per l'occasione>>
"QUALCUNO MI AIUTI!" Come sempre, l'unica cosa che riusciva a fare era muovere la bocca, senza però emettere alcun suono "AZIRAPHALE, CROWLEY!"
<<Non pensare che ti salveranno di nuovo, ti hanno parato il culo troppe volte.>>
Piangeva come un matto, era l'unica cosa che riusciva a fare, iniziò a dimenarsi.
<<Oh no, caro mio.>> disse a bassa voce, bloccandolo. <<Fine dei giochi.>>
Alzò il coltello in aria, impugnandolo con tutte e due le mani, tutto finì quando se lo sentì in stomaco.
Tutto divenne nero.
Si alzò dal letto scattante ed urlò.
Tutto tornò, in quel momento.
Aveva il respiro affannoso, sentiva il viso bagnato da delle lacrime.
Udì anche dei passi, provenienti dal corridoio, poi la porta di aprì.<<Sam, tutto bene?>> era Aziraphale, che era nella sua vestaglia da notte ed era sul lato della porta semi aperta.
<<N-no...>>
<<Incubo?>> domandò il biondo, entrando nella stanza e appoggiando la porta.
Il ragazzo annuì, mentre il più alto si sedette accanto a lui.
<<Vuoi raccontarlo?>>
Mosse di nuovo la testa indicanto di sì e cominciò a parlare.
<<È...>> ricominciò Aziraphale dopo qualche minuto <<Terribile.>> rimase qualche secondo a fissare il pavimento, che era di fronte a lui stesso, poi abbracciò Sam.
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Non C'è Solo Aria Tra Noi Due
FanfictionAziraphale e Crowley in questo AU sono due insegnanti, uno di tutte le materie scentifiche come matematica, fisica, chimica e biologia e l'altro di italiano e latino. Cosa succederebbe se questi due insegnanti si conoscessero sul posto di lavoro acc...