XXXI: qualunque cosa accada, voi state più vicini

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<<Beh.>> iniziò Aziraphale, guardando la porta e poi girando lo sguardo verso il rosso <<Sembra che rimarremo da soli, questa sera.>>

<<Yeah.>> rispose il compagno dolcemente, avvicinandosi al biondo <<Da soli...>> posizionò la mano sul collo di Aziraphale e diminuì la distanza ancora di più. <<tutta la sera>> concluse sussurrando ed iniziandogli a divorare la faccia in modo prepotente, ma rimamendo sempre calmo.

Crowley cominciò ad abbassare la sua mano lentamente verso i fianchi del compagno, si fece spazio tra la camicia, la alzò e ci fece passare l'arto, che pochi secondi dopo stava già accarezzando e toccando desideroso il punto. Subito dopo il più alto spostò le labbra sul collo dell'altro e, aiutandosi con la lingua, iniziò a trarre a sé piccoli pezzi di carne.

<<Piano, piano...>> sussurrò Aziraphale <<Rimarrà il segno e per noi domani sarà finita...>> per poi ricomiare a baciare Crowley in modo aggressivo, aprendo la bocca il più possibile e lasciando più spazio per intrecciare le loro lingue.

Ogni tanto i denti si scontravano e capitava di mordersi a vicenda, ma ne valeva la pena. Erano sdraiati sul divano, Aziraphale sotto a Crowley, si baciavano e toccavano aggressivamente, come fosse stata la prima volta di entrambi. Questa situazione durò pochi minuti, perché poi il biondo si tolse la maglietta bianca che indossava, lasciando il petto nudo. Il rosso si staccò, corse alla finestra del salotto per chiudere la tenda, subito dopo tolse anche lui la maglietta e tornando dal più basso, fiondandosi su di lui e riempiendolo di baci sul petto.

Lavorava come sul collo, lento, gentile ma aggressivo, come un lento ma grande morso che si da ad un hamburger caldo, pronto e gustoso. Era quasi come se Aziraphale non riuscisse a non provar piacere, respirava ed espirava affannosamente a bocca chiusa e teneva gli occhi chiusi, perché era l'unica cosa che poteva fare. Ogni tanto Crowley gli leccava delle parti sensibili, lasciando al biondo tutto il meglio, finché quest'ultimo non iniziò ad aprire la cintura ed allentarla, non togliendola, ed aprire bottone e cerniera dei suoi pantaloni, lasciando fuoriuscire il genitale, che venne accolto nella bocca dell'altro pochissimo tempo dopo.

Il più basso si fece fare tutto quello che il più alto volesse, a patto che il primo non si stancasse o stufasse mai. Era come se si erano promessi che qualora uno dei due si sentisse scomodo, avrebbero smesso. Tutto quanto rimaneva dolce e pesante allo stesso tempo, una cosa che Crowley aveva rispetto a tutti gli altri era la delicatezza verso qualcuno di così puro. Non passò molto tempo che entrambi si ritrovarono completamente spogli, Aziraphale non aveva smesso si respirare pesantemente, ma questa volta lasciava uscire aria anche a bocca aperta, tenendo tutto il tempo gli occhi chiusi.

Ogni tanto gli capitava di mormorare qualche parola di approvazione, anche se gli veniva difficile, oppure spostava la mano sul corpo del rosso o sulla sua testa, portandolo più vicino a sé e lasciandolo arrivare fino in fondo. Capitò che eragerò soltanto una volta, il biondo lo aveva tirato a sé con troppa forza e Crowley si era strozzato, il biondo si scusò troppe volte, ma l'altro gli disse che non faceva nulla e ripartiva come se niente fosse accaduto.

Era come gli altri mobomenti, magnifico, desiderabile ed invidiabile. Non durò molto, entrambi però ritenevano che, quello che imporava di più, era la qualità, non ma quantità, del tempo che passavano insieme.

<<Cazzo se ti amo.>> confessò Aziraphale, sussurrando.

<<Angelo, blasfemia! Però devo ammettere che mi piace.>> ridacchió Crowley

<<È necessario, a volte.>>

Sorrise, poi tornò ad appiccicarsi alla bocca dell'altro.

<<Caro>> mugugnò, con le labbra ancora su quelle dell'altro, poi si staccò <<Caro... dovremmo mangiare qualcosa.>>

Non C'è Solo Aria Tra Noi DueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora