<<Okay, brucia?>>
Sam scosse la testa.
<<Perfetto. Ti metterei una benda ma non so come sei messo a casa, dimmi se vuoi che te ne metto una, va bene?>>
<<Non serve, grazie.>>
Crowley continuava a spalmare la crema sulle sue ferite, sempre in maniera delicata.
<<There you are little one...>>
Sam lo guardò negli occhi e come sempre non disse nulla, voleva fargli capire con uno sguardo che lo stava ringraziando.
<<Lei mi sta aiutando più di chiunque altro, come mai? Probabilmente come avrebbe fatto la maggior parte delle persone lei avrebbe dovuto pensare cose assurde su di me, ma non lo ha fatto. Come mai?>>
<<Caro Sam... le persone non ti aiutano se non sanno cosa stai passando, ma io lo capisco e infatti ci sono passato anche io, anzi... ci sto passando anche io.>>
<<Lei...>>
<<Lo so, non ha assolutamente senso che ti sto dicendo questa cosa, ma è per farti capire che non sei solo. D'accordo?>>
Sam annuì, per poi rialzarsi e ringraziare il professore, che parlò.
<<Posso...?>>
Aprì le braccia verso l'esterno e cercò di nascondere il suo sorriso, il ragazzo si avvicinò ed entrambi finirono in uno scomodo e imbarazzante abbraccio. L'alunno uscì dall'aula con passo che pareva svelto, la situazione lo stava mettendo a disagio. Crowley si alzò, andò verso la cattedra e riflettè su tutto quello che quel giorno gli era successo. Dei ragazzini lo avevano visto ubriaco e gli avevano distrutto la macchina, ma la cosa che più lo turbava era che ancora non ne aveva scoperto il perché.
***
Quindici ore prima
<<Dai su, non ti farà male venire. Stai sempre col tuo amico, quand'è che ti vieni a divertire con noi?>>
<<Keith, ho una vita adesso. So che eravamo grandi compagni di bevuta ma ho smesso di esagerare.>>
<<codardo...>>
<<Scusa?>>
<<codardo!>>
<<Va bene allora, sono codardo. Verrò.>>
La sera
<<Hey Jay! Sapevo che saresti venuto.>>
<<Per provare il fatto che non sono un codardo allora sì...>>
<<Eddai su... stavo scherzando...>>
<<Si, okay.>>
<<Non fare la tua solita faccia! Scusa!>>
<<Fa niente...>>
Un'altra scusa. Riceveva solo scuse ormai nella sua vita, chiaro basta fare una cazzata e poi dire un semplice "scusa" e tutto si risolveva, così funzionava con gli amici di Crowley. però era stufo, per tutta la vita si era sentito dire "scusa" e pian pianino non le stava quasi accettando più. Ordinarono qualche shottino e aspettarono, aspettarono di diventare ubriachi fradici come facevano ai buoni vecchi tempi, senza neanche sapere a cosa stavano realmente brindando. In meno di un'ora erano già frastornati, ordinavano shottini e birra, birra e shottini come se non ci fosse un domani. Per Crowley c'era però e la cosa più peccaminosa era che non sapeva che quella serata avrebbe rovinato quel "domani".
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Non C'è Solo Aria Tra Noi Due
FanfictionAziraphale e Crowley in questo AU sono due insegnanti, uno di tutte le materie scentifiche come matematica, fisica, chimica e biologia e l'altro di italiano e latino. Cosa succederebbe se questi due insegnanti si conoscessero sul posto di lavoro acc...