Li chiamano piccoli gesti. Una parola al momento giusto, una carezza, un sorriso, un gesto gentile. Ma i gesti discreti e gentili non sono mai piccoli, sono preziosi e straordinari. (Agostino Degas)
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Izuku fu svegliato dal rumore della lava pavimenti e dal personale dell'aeroporto che faceva il suo ingresso per iniziare il turno di lavoro.
La schiena e il collo dolevano da matti per la posizione in cui aveva preso sonno. Ma era enormemente grato alla guardia di averlo lasciato riposare lì, dopo che gli ebbe spiegato la situazione.
Dopo essersi stropicciato gli occhi, si portò la mano destra dietro al collo per massaggiarlo leggermente e provare ad alleviare il dolore.
I tabelloni degli arrivi e partenze iniziarono a illuminarsi con i vari orari, destinazioni, banchi, Gate, numero di volo e compagnia aerea.
Izuku si alzò e si diresse al banco informazioni per capire se era tutto a posto e poteva procedere con il check-in.
L'hostess di terra in realtà non aveva ancora aperto lo sportello, ma vedere quel ragazzo con occhi supplichevoli e stanchi le fecero stringere il cuore. Chissà cosa erano stati costretti a vedere in quel mare di disperazione.
- Posso gentilmente avere i documenti per un rapido controllo? - Chiese la ragazza con un caldo sorriso sul viso.
- Certo! Ecco a lei. - Rispose Izuku estraendo il portafoglio.
Dopo aver digitato tutti i dati sul personal computer, l'hostess stampò il foglio di viaggio e lo consegnò a Izuku.
- Deve essere molto bello il Giappone, vero? È uno dei miei più grandi sogni, quello di venirlo a visitare. - Disse la ragazza guardando Izuku.
- Si, è molto bello. Le consiglio di visitarlo in primavera quando c'è la fioritura dei ciliegi. È molto...suggestivo. - Rispose Izuku, che in realtà avrebbe voluto dire che era molto romantico, ma in effetti lui non c'era mai stato con qualcuno per ammirare la bellezza di quegli alberi, nemmeno con Katsuki.
I suoi occhi si velarono di uno strato di lacrime. Perché si sentiva così? Stava volando dal suo grande amore, no? Avrebbero parlato, chiarito e sistemato ogni cosa. Allora cos'era quel l'agitazione che provava e che gli faceva contorcere le budella?
- ...Gate D04. Scusi, ha sentito? - Domandò l'hostess che gli stava dando tutte le indicazioni.
Izuku sussultò leggermente, ridestandosi dai suoi pensieri.
- Mi scusi? Io...ero sovrappensiero. - Rispose Izuku, un po' dispiaciuto.
Nuovamente la ragazza lo osservò intenerita. Non sarebbe stato affatto facile per quel ragazzo dimenticare quello che aveva passato.
Guardandolo bene, vide i segni di alcune ferite lungo le braccia e vicino alle tempie. Cosa aveva dovuto affrontare?
- Non si preoccupi, le stavo solo riepilogando il suo volo che sarà alle 08.30 dal Gate D04. - Rispose gentilmente la ragazza.
- La ringrazio infinitamente. - Disse Izuku prendendo tutti i fogli e avviarsi verso le seggiole della sala partenze.
L'hostess lo seguì con lo sguardo ed era dispiaciuta immensamente per quel ragazzo che emanava dolore da ogni poro. La guardia, che aveva concesso a Izuku di rimanere all'interno della struttura, le si avvicinò spiegandole cosa quel ragazzo gli avesse raccontato.
Contro tutte le regole aeroportuali, la ragazza chiuse la sportello e si allontanò dal banco, andando a prendere due caffè e due brioche per poi cercare una chioma verde nella sala partenze.
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PER COLPA DI UN'ONDA
FanfictionIzuku è uno dei migliori surfisti del Giappone e si allena di continuo per poter arrivare a realizzare il suo più grande sogno, vincere la Championship Tour. solo cinquantaquattro surfisti verranno selezionati e si sfideranno in cinque tappe, alle...