CAPITOLO 48 - IMPACT ZONE

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"Esiste una parola gallese, si
chiama "Cwtch" ed è intraducibile
in altre lingue. Significa
l'abbraccio in cui ci sentiamo
protetti, il posto sicuro che ci dà
la persona che ci ama. E un posto
in cui niente ti turba, niente ti
ferisce, niente può colpirti. E un
posto speciale, un posto unico
che puoi trovare solo tra quelle
braccia. Si chiama Cwtch."

🌊

Nonostante Izuku e sua madre fossero in un posto bellissimo, il ragazzo non riusciva a non pensare al suo fidanzato e al suo modo di glissare le domande.

L'iscrizione per la finale era stata confermata e ora si trovavano al Bistrot nell'area dedicata ai pasti in attesa di essere serviti.

"È davvero molto bello questo Bistrot, non trovi Izuku?" Disse Inko, guardandosi attorno.

L'area dove erano stati fatti accomodare era affacciata sulla piscina dove ci si poteva rilassare e nuotare tranquillamente.

"Si! E poi nonostante il pienone riescono a soddisfare tutte le richieste dei clienti. Sono ben organizzati."

"Già hai ragione! Essendo meta fissa per le gare di surf e non solo, sono riusciti ad allestire una cucina varia per tutti." -

Arrivò un messaggio a Izuku, il quale prese il telefono per leggerlo. Era da parte di Katsuki.

<<Ciao Deku, come va? Scusa per prima... ha sorpreso anche me che Ryo mi chiamasse con un diminutivo. Ti giuro che non lo ha mai fatto prima. Molto probabilmente deve aver sentito mia madre e si è preso la libertà di farlo anche lui. Gli ho già detto di non farlo più, ok? So che ti da fastidio la sua presenza, ma devo ammettere che lavorativamente parlando sta migliorando parecchio e non è per niente male. Mi manchi da morire Deku...spero che questi quattro giorni volino in fretta e che tu torni presto da me.>>

Izuku rilesse per la seconda volta il messaggio prima di rispondere. Quando sarebbe tornato, avrebbe messo al suo posto Ryo.

<< Ciao Kacchan, qui va tutto bene. Ho concluso da poco l'iscrizione per le finali e ora sono con mia madre in attesa di mangiare. Sai, non ti negherò che mi da parecchio fastidio tutta questa confidenza che Ryo si sta prendendo con te. Sono partito con il cuore che mi suggeriva di rimanere in Giappone al tuo fianco e lo avrei fatto se tu non avessi insistito per farmi partire. Tu sei tutto quello che voglio, Kacchan, e ho paura di non essere stato capace di fartelo capire. Ho paura di perderti e che tu possa in qualche modo farti "corteggiare" da Ryo in mia assenza. Ti amo Kacchan, e non sono solo parole le mie... ti amo davvero sopra ogni cosa e quando ci vedremo te lo dimostrerò come si deve. Tu nel frattempo tieni a bada il tuo dipendente, ok?>>

Izuku appoggiò il telefono sul tavolo in attesa di ricevere la risposta da parte di Katsuki. Nel frattempo erano arrivate le loro ordinazioni e dopo aver ringraziato il cameriere, si mise a mangiare e a chiacchierare con sua madre.

Sarebbe stato tutto più bello se Katsuki fosse stato con lui. I suoi pensieri corsero agli ultimi giorni assieme. Si erano visti spesso, sapendo che sarebbe partito, ma quando erano in intimità qualcosa lo bloccava. Non era più il solito Kacchan che lo cercava sempre per fare l'amore. Avevano fatto tante passeggiate romantiche, cene, serate in riva al mare, ma di sesso davvero poco. Perché? La testa di Izuku ripercorse ogni cosa senza trovarne il vero motivo. Cosa gli sfuggiva? Era davvero Ryo il problema o c'era altro sotto? E se Katsuki si sentisse obbligato a stare con lui?

Izuku appoggiò le posate sul lato del piatto e sospirò. Non poteva andare avanti così. Mai gli era successo di legarsi a un ragazzo come con Katsuki e aveva bisogno di sfogarsi.

PER COLPA DI UN'ONDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora