Leggenda del "Lei": La leggenda vuole che mentre il lei viene cucito o tessuto, il mana (o spirito) del creatore si trasferisca così che quando una persona lo riceve, riceva con esso una parte del suo creatore.
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La notte che Izuku trascorse non fu delle migliori della sua vita.
Aveva continuato a guardare il cellulare da quando era tornato a casa dall'ospedale, ma dal biondo nessun messaggio o chiamata.
"Ho capito, Kacchan! Ti lascerò in pace come mi hai chiesto di fare." Pensò sospirando mentre si strofinava le mani sul viso. I suoi occhi erano contornati da delle occhiaie che non aveva mai avuto, nemmeno quando fece "l'after hours" con la gentaglia che aveva frequentato.
Si diresse in cucina per prepararsi un caffè e chiamare sua madre per sapere come stesse.
Trascorse una buona mezz'ora al telefono con la donna, la quale continuava a chiedere se andasse tutto bene. Cosa le doveva dire? Decise di mentirle per farla star tranquilla. Aveva ben altro a cui pensare lei.
Finita la telefonata, l'occhio gli cadde sui biglietti aerei che aveva lasciato sul tavolino in salotto. Li prese in mano e li guardò con occhi tristi. Quanto avrebbe voluto che il biondo gli avesse detto di sì.
Quando aveva chiamato l'agenzia di viaggi aveva chiesto espressamente di lasciare la data libera in quanto non sapeva di preciso quando sarebbe partito. E dopo essersi accordato, aggiungendo una piccola differenza sul prezzo, l'impiegata gli aveva confermato che poteva volare quando voleva.
"Visto che mamma e Shoto sono in buone mani, cosa rimango qui a fare? Tanto vale che parta subito." Pensò Izuku andando in camera ed estraendo la valigia dall'armadio per riempirla di vestiti e costumi. Preparò anche le sue tavole da surf, che sarebbero state messe nella stiva, quindi doveva proteggerle al meglio.
Chissà se Shinso aveva già prenotato? Prese il telefono per inviargli un messaggio.
<< Ciao Shi, tu hai prenotato il biglietto aereo?>>
Non fece nemmeno in tempo ad uscire dal contatto del viola che la risposta arrivò immediata.
<< Ciao 'Zuku! Si per domani, giusto? Spero che tu lo abbia prenotato, altrimenti vedo di fare i salti mortali per prendertene uno.>>
A Izuku venne da sorridere, aveva degli amici fantastici.
<< Tranquillo, ne ho addirittura due con data libera. Stavo pensando di partire oggi.>>
Il telefono iniziò immediatamente a squillare e Izuku rispose al suo amico che gli chiese la motivazione di una partenza così repentina.
Il verdino non aveva voglia di dare spiegazioni e disse solo che voleva andare prima sul posto per vedere il tipo di onde che avrebbero dovuto affrontare.
Shinso, che lo conosceva troppo bene, capì che non era del tutto la verità e come un fulmine a ciel sereno, disse a Izuku che avrebbe cambiato il biglietto e sarebbe partito con lui. Anzi, sarebbero partiti tutti assieme.
Izuku sgranò gli occhi. Cosa intendeva il viola con "tutti assieme?"
Dopo aver controllato quale fosse il primo volo per le Hawaii, si diedero appuntamento all'aeroporto.
Izuku mise tutto in auto, ma prima di dirigersi all'aeroporto andò in ospedale a salutare la madre e Shoto.
Quando arrivò nella stanza del bicolore, però, rimase sbalordito da quello che stava vedendo. Il ragazzo dal camice bianco stava baciando il suo migliore amico. E non un bacetto casto e puro. No, no!
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PER COLPA DI UN'ONDA
FanfictionIzuku è uno dei migliori surfisti del Giappone e si allena di continuo per poter arrivare a realizzare il suo più grande sogno, vincere la Championship Tour. solo cinquantaquattro surfisti verranno selezionati e si sfideranno in cinque tappe, alle...