CAPITOLO 56 - SHOCK WAVE

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Io lottavo per averti, tu lottavi per perdermi. Hai vinto tu.

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Erano quasi le cinque del mattino quando Izuku si presentò davanti a casa di sua madre. Era in uno stato pietoso, ma sperava che la donna non se ne accorgesse.

Il verdino salutò il ragazzo che lo aveva accompagnato e fece per restituirgli la giacca che gli aveva prestato per non sentire freddo.

- Tienila! Me la restituisci la prossima volta, ok? Ci sentiamo domani. Mi raccomando Izuku, che non ti venga in mente di fare qualche stronzata. Sono stato chiaro? - Disse il ragazzo serio.

Izuku accennò un lieve sorriso di ringraziamento. Dopo essere andato via da Katsuki, aveva raggiunto la sua famiglia, quella composta da soli ragazzi e ragazze pieni di problemi di ogni tipo, anche con la legge, che si sfogavano nelle corse clandestine puntando soldi e macchine.

Erano un bel gruppo e lui ci era entrato grazie a Takuya, uno dei ragazzi della banda. Non importava da dove venivi, chi fossi, quali fossero i tuoi problemi. Loro ci sarebbero sempre stati a sorreggerti e proteggerti, magari facendoti salire su una macchina e fartela guidare per le strade del Giappone alla massima velocità pur di liberare la testa.

- Izuku! Non sto scherzando, ok? Quello che hai tentato di fare prima è folle! Come ti è venuto in mente? Volevi ammazzarti? - Continuò il ragazzo, girandosi per guardarlo dritto negli occhi.

- Io...- Iniziò a dire Izuku, ma poi si bloccò.

Aveva sfiorato la morte per un soffio ed era stato proprio lui a volerlo. Se all'ultimo non gli fosse tornata la lucidità per sterzare, non solo avrebbe ammazzato sé stesso, ma anche il ragazzo dell'altra auto.

- Cristo, dovevo dare retta a Kendo e non darti le chiavi dell'auto. Lei aveva intuito che qualcosa non andava. È colpa mia! - Continuò il ragazzo incazzato.

- No Toru! Non è colpa tua! Vedi, io...ho solo troppe cose per la testa alle quali vorrei smettere di pensare. - Rispose di getto Izuku.

- Ascoltami bene Izuku! Non hai voluto dirci quale sia il problema e ok, ci sta. Quando sarai pronto ad aprirti, noi ci siamo, va bene? Ma non è rischiando la pelle che risolvi le cose. Cazzo, hai fatto preoccupare tutti! Ti rendi conto? - Rispose Toru arrabbiato.

Izuku guardò il ragazzo dritto negli occhi. Era davvero arrabbiato, ma anche dannatamente preoccupato per lui, e lo si vedeva benissimo.

- Grazie del passaggio Toru. Ripagherò i danni della macchina. - Disse solo Izuku, non accennando nulla di più.

Il verdino fece per scendere dall'auto, ma la portiera venne richiusa con un tonfo secco da Toru che si era allungato per afferrarla.

- Non me ne fotte un cazzo di quella stramaledetta auto. Izuku! Tu...Maledizione! - Disse Toru sbattendo i pugni sul cruscotto, facendo sussultare Izuku.

- Quando ho visto quello che stavi facendo io...mi-mi si è bloccato il cuore in gola. E vuoi sapere perché? Eh? - Urlò Toru senza guardarlo.

Izuku rimase in silenzio. Il suo amico aveva ogni singolo muscolo del corpo teso e il viso era contratto.

- Mio fratello è morto nella stessa maniera. Stasera ho rivissuto quei tremendi istanti dove non ho potuto fare nulla per salvarlo! Lui...è rimasto incastrato nell'auto in fiamme e io non ho potuto fare nulla...tutto per vincere una maledettissima scommessa. - Disse Toru guardando fuori dal parabrezza.

A Izuku mancò il fiato in gola. Non conosceva il trascorso di Toru. Non sapeva nemmeno che avesse avuto un fratello, perché non ne aveva mai parlato.

- Mi-mi dispiace Toru...- Disse Izuku.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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