Izuku, quando arrivò nei sotterranei dell'ospedale, spense il cellulare e lo lasciò in macchina dentro al cruscotto. Non aveva voglia di sentire nessuno e molto probabilmente non lo avrebbe acceso per parecchio tempo.
Quando era in un periodo no, lo faceva sempre. Spariva semplicemente dalla circolazione, non sentendo e non cercando nessuno. E poi ora come ora, la priorità ce l'aveva sua madre, chiusa dentro a quella maledetta struttura.
Preso l'ascensore, quando arrivò al piano giusto andò dritto nella camera della donna, ma quando entrò all'interno non ci trovò nessuno e si fece prendere dal panico.
Il letto era stato rifatto e anche i macchinari erano stati portati via. Cosa era successo?
Il verdino agguantò la maniglia della porta al volo per correre al piano di sotto, nell'ufficio della dottoressa che l'aveva in cura. Ma nemmeno lei era lì.
Preso da un misto di preoccupazione, rabbia e sconforto, tornò nuovamente al piano per chiedere dove fosse sua madre e cosa stesse succedendo.
Messo piede in corridoio, venne fermato immediatamente da una delle due infermiere che aveva visto l'ultima volta assieme a Kacchan.
- Signor Midoryia prego, venga con me. -
- Dov'è mia madre? - Chiese afferrandole un braccio.
- La stiamo preparando. -
Izuku spalancò gli occhi. La stavano preparando. per cosa? Non gli era stato detto nulla.
- Preparata per? - Chiese agitato.
- A quanto pare hanno trovato finalmente la persona compatibile con sua madre. Ma le spiegherà meglio il tutto la dottoressa. - Gli disse l'infermiera incamminandosi.
Il cuore di Izuku sembrò fermarsi per un secondo per ripartire a battere alle velocità della luce. Avevano davvero trovato una persona? Davvero il suo desiderio più grande si stava realizzando?
Il verdino si portò una mano al petto per cercare di calmare la tachicardia che sentiva prepotente battere all'impazzata.
Fece un grande respiro e segui l'infermiera fino alla stanza dove stavano preparando per l'operazione Inko.
Quando la dottoressa lo vide, gli fece cenno di aspettarla fuori e che sarebbe arrivata subito.
- Buongiorno Izuku. - Disse la dottoressa con un sorriso rassicurante.
- Buongiorno dottoressa Nemuri. - Salutò Izuku con un profondo inchino.
- Allora finalmente sembra che la fortuna giri dalla nostra parte. Abbiamo un donatore compatibile per tua madre. -
Izuku scoppiò in un pianto liberatorio, dopo tutto quel tempo a trattenere rabbia e rancore finalmente trovarono sfogo.
- D-davvero? È tutto vero?- Chiese Izuku tirando su col naso.
- Si, tutto vero. Tua madre entrerà in sala operatoria assieme all'altro paziente appena entrambi sono pronti. - Rispose felice la dottoressa.
Izuku dalla felicità le si buttò al collo, continuando a ringraziarla infinite volte.
- Su, vai a salutarla. Poi puoi aspettarla fuori dalla sala operatoria. - Disse in ultima la dottoressa.
- Ciao mamma. - Disse sussurrando avvicinandosi al lettino. La donna aveva gli occhi chiusi, molto probabilmente a pensare all'operazione.
- Amore mio. Avevo paura non facessi in tempo. - Gli disse la donna in lacrime.
Izuku le diede un'infinità di baci sulla guancia, scoppiando a piangere anche lui e stringendole le mani.
![](https://img.wattpad.com/cover/369721901-288-k791686.jpg)
STAI LEGGENDO
PER COLPA DI UN'ONDA
FanfictionIzuku è uno dei migliori surfisti del Giappone e si allena di continuo per poter arrivare a realizzare il suo più grande sogno, vincere la Championship Tour. solo cinquantaquattro surfisti verranno selezionati e si sfideranno in cinque tappe, alle...