Quando Ghali aprì gli occhi, si rese conto di non essere nella sua camera d'albergo. Bastò un attimo perché ricordasse il motivo, e girandosi vide Alma che dormiva al suo fianco, rannicchiata con le gambe verso il petto. Sorrise intenerito dalla scena: avrebbe voluto avvicinarsi e riempirla di piccoli baci sulle guance, ma preferì lasciarla riposare ancora un po'.
Dopo pochi minuti, qualcuno bussò alla porta. Ghali si alzò dal letto per andare ad aprire, vedendo che la ragazza continuava a dormire.
Alla porta c'era Vittoria Ceretti, che appariva eterea anche alle otto di mattina, senza un filo di trucco.
"Scusami - esordì con un forte accento bresciano - mi avevano detto che la 302 era la camera di Alma. Devo aver capito male."
Stava già per andarsene quando Ghali la fermò. "No, è la sua stanza. Sta solo dormendo"
Vittoria gli lanciò un'occhiata indecifrabile ma decise di entrare. Raggiunse il letto, dove la sua amica dormiva serenamente. Senza bisogno di chiedere, capì che Ghali e Alma avevano passato la notte insieme, ma non riusciva a spiegarsi in che modo e questo le fece nutrire dei sospetti nei confronti del giovane.
Vittoria si sedette sul bordo del letto e posò una mano sul braccio di Alma, che si svegliò subito, aprendo gli occhi con aria ancora assonnata.
"Vitto, che ci fai qui?" chiese Alma con la voce impastata.
"Ieri è stata difficile per te e oggi è una giornata importante. Voglio starti accanto" Vittoria non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò tra le braccia di Alma, che la strinse forte, grata di avere un'amica pronta a prendere il primo volo per raggiungerla.
Vittoria e Alma si conoscevano da dieci anni. Insieme avevano mosso i primi passi nel mondo della moda, e ora dominavano quella scena. Da giovani, la loro vita dipendeva dall'industria; ora era l'industria a dipendere da loro. Da coinquiline senza prospettive erano diventate modelle richieste da ogni marchio e numerosi fotografi. Si erano sostenute in quei primi anni difficili, e, nonostante litigi e incomprensioni, il legame era rimasto solido e quando, come questa volta, una delle due aveva bisogno, l'altra non esitava a farsi trovare presente.
Dopo aver sciolto l'abbraccio, Vittoria si voltò verso Ghali.
"Qualsiasi fosse il tuo compito qui, ora puoi andare. Ci sono io" disse con un tono ambiguo che Ghali non riuscì a decifrare.
Lo odiava senza nemmeno conoscerlo?
Alma sentì il sangue gelarsi. Vide Ghali che prendeva le sue cose per lasciare la stanza e avrebbe voluto ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per lei il giorno prima, per essere rimasto lì con lei durante la notte e per averla fatta sentire al sicuro e protetta accanto a lui, ma non riuscì a dire nulla, infuriata dalle parole della sua migliore amica.
Quando Ghali uscì dalla stanza, Alma scese furiosa dal letto e raccolse i capelli in una coda.
“Era necessario trattarlo così dopo tutto quello che ha fatto per me?" sbottò fissando Vittoria
"Alma - rispose Vittoria alzandosi e avvicinandosi a lei - sei particolarmente vulnerabile in questo momento e ieri probabilmente lo eri ancora di più. Meglio tenersi lontane da certi tipi"
“Certi tipi?" ripetè Alma incredula.
Cosa aveva Ghali di sbagliato? Chi sarebbero questi "certi tipi"? Era sveglia da meno di cinque minuti e già la testa le scoppiava per la moltitudine di emozioni provate in un lasso di tempo così breve, dalla gioia di rivedere Vittoria alla rabbia per le sue parole.
"Vittoria, so badare a me stessa. So riconoscere le persone da cui è meglio tenersi alla larga e Ghali non è tra queste. Puoi fidarti di me una volta tanto, evitando di respingere chiunque mi stia vicino? Non ho bisogno di una tata"
Alma odiava che gli altri la considerassero una totale incapace nel gestire la sua vita. C'era sempre qualcuno che tentava di proteggerla, giustificandosi con l'idea che fosse fragile o sensibile. In parte, sapeva che avevano ragione: la mancanza di un rapporto con suo padre aveva lasciato dei vuoti, che spesso cercava di colmare nelle sue relazioni. Da quando aveva sedici anni aveva sempre avuto qualcuno al suo fianco: prima Jordan, poi Harry, Rafferty, David e infine Lewis. Cercava negli altri ciò che suo padre non le aveva mai dato, affetto e attenzioni, ed era consapevole del fatto che molti uomini ne avevano approfittato. Ed ecco perché le sue amiche entravano in gioco, pronte a proteggerla dai giochi crudeli degli uomini.
Diverse volte Alma aveva pensato che forse le sue amiche avevano ragione, che aveva bisogno di qualcuno che la mettesse in guardia. Ma con Ghali sentiva che poteva fidarsi, anche se non sapeva bene il perché. C'era qualcosa in lui che la faceva sentire sicura. Se avesse voluto approfittarsi di lei, avrebbe potuto farlo il pomeriggio prima, quando era completamente ubriaca, e invece le aveva dimostrato più rispetto di chiunque altro.
Nel frattempo, Ghali era rientrato nella sua camera, tormentato dal pensiero delle parole di Vittoria e dal silenzio di Alma, che l'aveva ferito. Si fece una lunga doccia calda e, insieme a Ramona, selezionò i capi per le interviste previste quel giorno.
Dopo una mattinata di incontri, interviste e apparizioni in radio, Ghali nel pomeriggio raggiunse l'Ariston insieme a Ratchopper, pronto per le prove della serata.
Ghali conosceva Ratchopper da anni: ondividevano le origini tunisine e una profonda passione per la musica, che li aveva portati a collaborare già in passato. Quando era arrivato il momento di scegliere un ospite per la serata delle cover, non aveva avuto dubbi: Souhayl era la sua prima e unica scelta e il produttore aveva accettato senza esitazioni.
Una delle cose che Ghali amava di più del Festival di Sanremo era il fermento del pomeriggio. L'atmosfera era carica di energia: tecnici, musicisti e artisti lavoravano freneticamente, ognuno impegnato a dare il massimo per la serata. Sanremo era una grande occasione e nessuno voleva tornare a casa con il rimpianto di non aver fatto abbastanza.
Ghali si sistemò in una delle poltrone in ultima fila per assistere alle prove dei suoi colleghi.
I primi a salire sul palco furono i Santi Francesi insieme alla cantante britannica Skin. Avrebbero eseguito una delle canzoni più famose della storia: Hallelujah. Mentre li ascoltava, Ghali sentì un brivido. Pensò a quanto fosse potente la musica e a quanto fosse bello vedere Sanremo aprirsi a generi e stili diversi. Ormai ogni edizione vedeva salire sul palco rapper, rock band e artisti di vari stili. A Sanremo ognuno aveva il proprio spazio e tutti potevano trovare il loro artista di riferimento.
Alma, conclusa la discussione con Vittoria, raggiunse l'Ariston per assistere alle prove. Arrivata in platea, vide Ghali seduto nelle ultime file.
Sapeva di dovergli delle scuse per il trattamento riservatogli da Vittoria quella mattina e per non averlo difeso così gli si avvicinò e, superando qualche poltrona vuota, si sedette accanto a lui.
Ghali, ancora deluso e infastidito, cercò di ignorarla mentre Emma Marrone e Bresh terminavano le loro prove, lasciando il palco ad Angelina Mango.
"Ghali - iniziò Alma, con tono esitante. - scusa per stamattina. Vittoria crede ancora che io sia una ragazzina che va protetta, e avrei dovuto dire qualcosa in tua difesa. Non so perché io sia rimasta zitta, non so neanche cosa io stia facendo della mia vita, ma mi dispiace”
Le parole le uscirono di getto, come se non riuscisse a trattenersi. Ghali la ascoltò sorridendo leggermente, intenerito dalla dolcezza che traspariva dal suo volto mentre Angelina si avvicinava all'asta del microfono per iniziare le sue prove.
"Non c'è bisogno di sentirsi così in colpa, Alma" le rispose guardandola per rassicurarla.
In quel momento le luci si abbassarono, e Angelina cominciò a cantare. Ghali e Alma rimasero in silenzio, rapiti dall'emozione. Senza pensarci, Alma poggiò la testa sulla spalla di Ghali che, dal canto suo, le prese la mano, portandosela alle labbra per darle un bacio. Si guardarono, e, nonostante la penombra della sala, Ghali notò lo scintillio nei suoi occhi. Si avvicinò, le prese il viso tra le mani e la baciò e la ragazza ricambiò.
Intanto, la voce di Angelina riempiva la sala, parlando di abbandono e mancanza, sentimenti che sia Ghali che Alma conoscevano bene. Le loro vite erano segnate da perdite, un susseguirsi di assenze con cui avevano imparato a convivere, come se fossero vecchie amiche. Sapevano che la vita può portare via tutto in un attimo, e per questo avevano imparato a esprimere i propri sentimenti senza esitazioni, vivendo intensamente ogni momento. Su quelle note malinconiche, Ghali e Alma si avvicinarono ancora, colmando con un bacio i vuoti di una vita intera, come se tutte le ferite e le perdite fossero state piccoli sassi lungo la strada che avevano seguito per potersi incontrare.
Le luci in sala si riaccesero e Alma si staccò immediatamente da Ghali, imbarazzata all'idea che qualcuno potesse vederli. Si alzò per raggiungere Mirko e il resto del team in vista della quarta serata del Festival.
Quella sera avrebbe aperto la puntata con una canzone dedicata a sua sorella Mira, di cui ricorreva l'anniversario della scomparsa. Quando Mirko si allontanò per qualche minuto, Alma rimase sola con i suoi pensieri. Il cuore le batteva forte.
Stava facendo la cosa giusta? Sarebbe stata all'altezza del ricordo di sua sorella? E suo padre, cosa avrebbe pensato vedendola lì, lei che per lui era stata la più grande delusione?
I pensieri le affollavano la mente, ma la voce di Amadeus, che entrò nel suo camerino, la riportò alla realtà.
"Per qualsiasi cosa io ci sono - le disse il direttore artistico, con un tono di incoraggiamento - Se hai bisogno, chiamami. Ma so che questa sera tutti si innamoreranno di te”
Pochi minuti dopo Mirko tornò nel camerino insieme al team, e si misero al lavoro sul primo look della serata. Nonostante il contratto con Dior fosse scaduto da un pezzo, Alma aveva scelto un abito meraviglioso disegnato per lei dalla direttrice creativa della maison francese, Maria Grazia Chiuri: l’abito senza spalline, era ricamato con perline intricate e impreziosito da una cintura sottile. L'outfit comprendeva anche lunghi guanti ricoperti di perline e una collana di diamanti, che si estendeva anche sulla fronte, completando il look con un'eleganza drammatica. E per finire, un cappuccio di velo scendeva lungo il suo corpo e rappresentava un omaggio alle origini arabe di sua madre che, nata e cresciuta in Albania, proveniva da una famiglia frutto di intrecci che partivano dal lontano Medio Oriente.
"Tesoro, è ora di andare" le disse Mirko riportandola alla realtà.
La ragazza lasciò il camerino, posò per alcune foto prima di dirigersi verso la Red Room, dove tutti gli artisti erano pronti per il loro turno, e tra chiacchiere e confidenze, arrivò il momento di dare inizio alla serata.
Alma raggiunse il palco.
Quando iniziò la diretta, il direttore d'orchestra diede il segnale, e pochi attimi dopo Alma, che aveva sorpreso tutti con la sua voce negli ultimi giorni, si appoggiò delicatamente su quelle prime note malinconiche.
Quella che era nata come una preghiera per sua sorella si trasformò in un grido disperato di una ragazza di venticinque anni che si sentiva persa, con un pezzo del cuore andato via per sempre e una colpa che non riusciva a lasciarsi alle spalle. Man mano che cantava, sentiva il peso della pressione del pubblico. Le tornarono in mente le parole di Diodato, che quel pomeriggio le aveva detto che, quando un artista porta la propria opera sul palco, diventa la persona più vulnerabile al mondo, come se si mostrasse nudo davanti a una folla di estranei di cui non si conoscono le intenzioni. In quel momento si sentì spaventata dall'idea che qualcuno potesse giudicare il suo dolore o il modo in cui lo viveva.
Quando la canzone finì e la luce tornò in sala, Alma si accorse solo allora che, accanto a sua madre, ai fratelli e a Vittoria, era presente anche suo padre, visibilmente commosso mentre stringeva la mano di quella che era ancora, ufficialmente, sua moglie.
Sopraffatta dall'emozione, non riusciva a distinguere ciò che provava in quel momento. Appena iniziò la pausa pubblicitaria corse nel suo camerino, dove scoppiò in un pianto liberatorio.
Ghali la vide allontanarsi e decise di seguirla per offrirle il suo sostegno. Sebbene la conoscesse da poco, sapeva che in quel momento Alma non cercava parole, ma solo un abbraccio sincero. La strinse a sé, lasciandole il tempo di calmarsi.
Asciugate le lacrime, la giovane si preparò per il cambio d'abito insieme a Mirko.
Si liberò dell'abito Dior e indossò un vestito argentato di Schiaparelli, dalle linee aderenti e coperto di cristalli Swarovski. L'audace scollo all'americana e un cut-out a forma di serratura sul petto, dettaglio distintivo di Schiaparelli, le davano un tocco di sensualità che non risultava mai volgare su di lei. Seguirono altri abiti: Mirko aveva avuto accesso agli archivi Givenchy, facendola diventare la prima persona al mondo a indossare un capo realizzato da Alexander McQueen nel 1999, un capolavoro in tulle e perline; poi, un seducente abito rosso Versace e, infine, un altro Schiaparelli nero con una scollatura drammatica, completato da una collana-scultura che richiamava la forma dei bronchi umani, impreziosita da cristalli.
A fine serata, quando Geolier venne proclamato vincitore della serata tra urla e fischi, Alma si ritrovò nel backstage con la sua famiglia. Suo padre si avvicinò e la abbracciò, dopo oltre dieci anni di silenzi e incomprensioni. In quel gesto, Alma percepì una richiesta di perdono per gli errori passati e sentì che, finalmente, le sue ferite stavano iniziando a guarire.
Ciò che scoprì più tardi quella notte la lasciò senza parole: quel cambiamento improvviso di suo padre era stato in parte merito di Ghali. La sera precedente, prima di raggiungere Alma in camera, il rapper aveva chiamato suo padre, Lucio. Aveva parlato con lui come se stesse parlando con suo padre che non vedeva da quasi dieci anni. Lucio, che non aveva mai smesso di volere bene a sua figlia, aveva capito che era giunto il momento di mettere da parte la propria frustrazione e il rancore che si portava dentro.
Quella notte, Lucio e Alma parlarono a lungo, e la ragazza rimase stupita nel realizzare che Ghali era riuscito a fare per lei ciò che lei non era riuscita a fare in tanti anni. Sapeva di avere un debito con il ragazzo e sentiva che, a prescindere dal tipo di rapporto che stava nascendo tra loro, lei gliene sarebbe stata grata per sempre.
STAI LEGGENDO
Anima
RomanceLa cena proseguì tra scherzi risate. Alma ed Amel erano già in grande sintonia e a Ghali questo faceva piacere. Aveva portato già altre donne a casa e sua madre era sempre stata gentile con tutte, ma Ghali capiva quando ad Amel non piacevano le sue...