Capitolo 1

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━━˚₊‧꒰ა ☆ ໒꒱ ‧₊

DELIA

La droga era come il successo.

Meravigliosa.

Proibita.

Trasgressiva.

Adrenalinica.

Ossessionante.

Allucinante.

Fatale.

Due anni prima, appena compiuti i diciotto anni, venni scoperta come modella per puro caso. La mia non era una storia unica o straordinaria: top model leggendarie come Linda Evangelista, Shalom Harlow, Kate Moss e Adriana Lima avevano iniziato la loro carriera in modo simile, per coincidenze fortuite. Partecipai a quel casting per scherzo. Non mi ero nemmeno iscritta personalmente; era stata una sorta di casualità senza pretese. Ma quando mi presero, tutto cambiò. Si cominciò a parlare di soldi, cifre astronomiche, viaggi in giro per il mondo, passerelle sotto i riflettori. E a rendere tutto ancora più facile fu il mio cognome, Lear, di origine statunitense: una porta aperta su un'industria che sembrava inaccessibile a chiunque venisse da una cittadina di provincia come me.

Fino a quel momento, ero sempre stata una ragazza normale, con un futuro che pareva già tracciato e limitato. Ma d'improvviso, la possibilità di evadere da quel destino ristretto divenne reale. Sembrava tutto accaduto in un attimo, eppure il riflesso nello specchio raccontava una storia diversa. Da quando iniziai, mi sottoposi subito a diete drastiche e a un regime di esercizio fisico estenuante. Il desiderio di trasformarmi in una bambola perfetta per il pubblico mi spinse anche a usare l'Ozempic, nonostante conoscessi bene i rischi. Cambiai completamente la immagine: volevo allontanarmi dalla ragazza di provincia che ero stata e diventare una donna, una modella di classe. Mi tagliai i capelli ispirandomi a Pamela Anderson, intensificai il trucco e accorciai i vestiti. Non volevo più essere percepita come una ragazzina, perché non lo ero più. Ero pronta a reinventarmi, anche se questo significava fare scelte difficili.

Contro la volontà dei miei genitori, decisi di completare gli studi privatamente e lasciai casa. Quella scelta creò una frattura irreparabile: mia madre smise di parlarmi e, poco dopo, i miei genitori divorziarono. Lei si trasferì a Milano con il suo nuovo compagno, mentre mio padre si rifugiò nel lavoro, lasciandomi completamente sola. Ma quella solitudine non mi spaventava. Ero pronta a scommettere tutto su di me. New York, con le sue luci e il suo caos, divenne il mio nuovo mondo. L'Italia si ridusse a un ricordo lontano, sbiadito. Dopo aver rivoluzionato la mia immagine rendendomi tutto ciò che prima di allora avevo solo immaginato nella mia testa, il primo mese di lavoro mi fruttò oltre duecentomila dollari, guadagnati tra servizi fotografici, copertine e scatti editoriali di moda. Con quei soldi, dall'abitare in una stanza di un hotel di lusso, acquistai un attico tutto mio in centro città.

La mia carriera prese il volo, lasciando dietro di sé le insicurezze e le radici di un passato che non avevo più intenzione di guardare.

Con il tempo i lavori si intensificarono e reggere quei ritmi era diventato un obbligo se volevo accrescere la mia fama e il mio status, era una una necessità. Per affrontarli, iniziai a fumare di nuovo. All'inizio era solo per lo stress, ma ben presto sentii il bisogno di qualcosa di più. La cocaina arrivò come una soluzione, un aiuto per tirare avanti. Ma quando il peso della pressione diventava insostenibile, avevo bisogno di staccare. In quei momenti trovai conforto nell'erba, che mi permetteva di galleggiare lontano dai pensieri. Durante i weekend, invece, c'erano party esclusivi, quelli in cui le pasticche di MDMA erano un passaggio obbligato, una scintilla per dimenticare e brillare tutta la notte.

EX ANGELO | Kid YugiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora