Mi sveglio una mattina con una strana sensazione di vuoto. La casa è silenziosa, e mentre Beatrice dorme serenamente nella sua culla, io mi sento sopraffatta. Il peso della stanchezza e della solitudine sembra schiacciarmi. Guardo intorno, vedo i giocattoli sparsi per il soggiorno, i segni di una vita caotica ma piena, e mi sento improvvisamente sola. Da quando è nata nostra figlia, Alberto è sempre di corsa, occupato con il suo lavoro e con la nuova vita da papà, ma io continuo a sentire una distanza crescente tra di noi. È come se le nostre vite si fossero distanziate senza che nemmeno ce ne accorgessimo.
In un momento di frustrazione, provo a chiamarlo mentre sistema alcune cose nel corridoio. "Alberto, puoi per favore dare una mano con Beatrice?" La mia voce suona più dura di quanto avessi intenzione, tradendo la mia irritazione.
Lui si ferma e mi guarda, esasperato. "Sto facendo del mio meglio, Melina! Anche io sono stanco!" La sua risposta è secca, e il tono tradisce tutta la tensione che si è accumulata tra di noi.
La sua risposta mi fa salire un'ondata di rabbia. "Non è solo una questione di stanchezza, Alberto! Ho bisogno che tu sia presente, che tu mi supporti davvero, non che sembri che tu faccia un favore a stare qui!" La nostra discussione esplode, e le parole che ci scambiamo sono dure, come lame affilate.
"Sei sempre concentrata su quanto sia difficile per te! Non capisci che anche io sto cercando di adattarmi a tutto questo?" Alberto alza la voce, e io sento un nodo stringersi sempre più forte alla gola.
"E tu non capisci che sto cercando di fare il possibile per gestire tutto questo! Mi sembra che tu non veda quanto io stia cercando di mantenere insieme tutto!" La mia voce si rompe, la pazienza è ormai esaurita.
Lui sospira e abbassa lo sguardo. "Forse dovremmo prenderci una pausa... forse hai davvero bisogno di spazio." Le sue parole mi colpiscono come un pugno allo stomaco. "Non possiamo semplicemente separarci in questo momento, Alberto! Abbiamo una figlia insieme, non è possibile!"
"Non sto dicendo che sia facile, Melina. Ma non posso più continuare così. Litighiamo sempre, e sembra che non ci sia più spazio per noi. Non abbiamo più tempo per la nostra famiglia, per vivere come dovremmo."
Lo guardo, e ogni sua parola mi fa rendere conto di quanto siamo diventati lontani. È come se, nonostante tutto, fossimo solo due persone che condividono una casa e dei doveri, ma che hanno smarrito la loro connessione. "Forse abbiamo bisogno di capire davvero cosa vogliamo l'uno dall'altro," mormoro, anche se le parole mi spezzano il cuore.
Alberto mi fissa con uno sguardo pieno di tristezza, come se avesse paura di pronunciare le parole che entrambi sappiamo sono nascoste tra le righe. "Melina, so che il tuo cuore è ancora legato a Ignazio." È una confessione che ci travolge entrambi. Avevo cercato di nasconderlo, perfino a me stessa, eppure è lì, alla luce del sole.
"Non posso spegnerlo, Alberto. Non è giusto per te, non è giusto che io sia qui mentre una parte di me è ancora altrove." Ammetterlo mi fa sentire vulnerabile, ma sento anche un'enorme liberazione.
Alberto sospira e si passa una mano tra i capelli, il suo sguardo pieno di delusione e rassegnazione. "Ho sempre sperato che col tempo avresti scelto me. Completamente." C'è una tristezza nei suoi occhi che non avevo mai visto.
Gli afferro la mano, e per un attimo torniamo a essere semplicemente noi, senza ferite o aspettative. "Alberto, sei stato il mio sostegno, il mio rifugio, e ti ho amato davvero. Ma meriti qualcuno che ti ami senza riserve."
Lui mi stringe la mano, e il silenzio che ci avvolge è carico di significato. "Voglio solo che tu sia felice, Melina. Anche se significa che non saremo insieme." La sua voce è un sussurro, ma contiene tutta la forza del suo affetto.

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Destini Incrociati
FanfictionNel 2015, Melina, una ballerina poco conosciuta ma appassionata, si esibiva con una piccola compagnia. La sua vita personale, però, era in crisi: era fidanzata con Logan, ma la loro relazione si stava sgretolando a causa del comportamento imprevedib...