Capitolo 41

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Il viaggio di ritorno a casa è tranquillo e dolce. Dopo le emozioni di Sanremo e la pace ritrovata con Ignazio, mi sento più leggero, come se un peso enorme fosse stato tolto dalle spalle. Alberto guida con una mano sul volante e l'altra che stringe la mia. Ogni tanto mi guarda, con quel sorriso che sa calmare ogni ansia.

Quando arriviamo, il calore della nostra casa ci accoglie, ma non vediamo l'ora di scoprire i prossimi passi della nostra avventura. Il giorno dopo abbiamo un appuntamento importante: l'ecografia.

La sala d'attesa è silenziosa, ma il mio cuore batte forte, pieno di un misto di ansia e gioia. Alberto stringe la mia mano, e nonostante il suo viso sembri calmo, posso percepire l'emozione nei suoi occhi. Entrambi sappiamo quanto significa questo momento per noi. Quando Lucas, il medico che ha assistito alla nascita della nostra prima figlia, ci chiama, entriamo nella stanza pieni di aspettative.

Mi sistemo sul lettino, mentre Alberto si siede accanto a me, il suo sguardo fisso su di me e sul monitor. Lucas, con il suo solito tono rassicurante, avvia l'ecografia. Dopo pochi secondi, sullo schermo appare un'immagine: il nostro bambino. Piccolo, ma già così perfetto. Alberto trattiene il respiro, e poi sorride, gli occhi che brillano di lacrime trattenute.

"È... incredibile," sussurra, fissando lo schermo come se stesse guardando un miracolo.

Non riesco a trattenere le lacrime. "È il nostro piccolo miracolo," rispondendo, stringendo la mano di Alberto con tutta la dolcezza che provo in quel momento.

Lucas ci rassicura che tutto sta andando bene. Il bambino è sano, e lo sviluppo procede come dovrebbe. Quando ci consegna l'immagine stampata dell'ecografia, Alberto la tiene stretta come fosse il tesoro più prezioso del mondo.

"Grazie, Lucas," dico, sorridendo al medico che, come sempre, ci saluta con il suo calore e professionalità.

"È sempre un piacere vedervi felici," risponde, stringendoci la mano.

Uscendo dall'ambulatorio, mi sento più serena. Guardando Alberto, che continua a osservare la foto con un sorriso sognante, capisco quanto siamo fortunati. "Sei pronto per questo viaggio?" gli chiedo con un sorriso.

"Lo sono da quando ti ho conosciuta," risponde, appoggiando la mano sulla mia pancia. È un momento perfetto, uno di quelli che so che ricorderemo per sempre.

-

Qualche giorno dopo, mentre passiamo per Messina, notiamo una casa in vendita non lontano dai genitori di Alberto. È accogliente, con un giardino e una vista sul mare. Ce ne innamoriamo subito.

"Che ne dici?" mi chiede Alberto, con l'entusiasmo negli occhi.

Annuisco, già immaginando la nostra vita lì. "Mi sembra perfetta per crescere il nostro bambino."

Non ci mettiamo molto a concludere l'acquisto, e inizia subito la fase dei lavori. Alberto si immerge completamente nei preparativi, andando ogni giorno alla casa per sistemarla.

Lo vedo tornare ogni sera stanco, ma con un sorriso soddisfatto. "Sto preparando il nostro nido," mi dice, mentre mi abbraccia.

Io, nel frattempo, inizio a scegliere i mobili ea immaginare come decorare la cameretta. Ogni dettaglio è pensato con amore e cura per il nostro futuro.

La nostra routine diventa un equilibrio tra preparativi e momenti di dolce attesa. Ogni giorno ci avvicina sempre di più al momento in cui potremo chiamare quella casa "casa nostra" e alla gioia di diventare genitori.

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