È la mattina del 19 luglio e l'aria fresca dell'estate filtra attraverso le finestre della stanza. Mi sveglio sentendomi riposata e tranquilla, con Alberto al mio fianco che mi accarezza dolcemente i capelli. La mia gravidanza è finalmente giunta al termine e, sebbene abbia qualche ansia, mi sento pronta ad affrontare ciò che sta per arrivare.
Col passare delle ore, inizio a percepire un leggero disagio. Le contrazioni arrivano come un'onda che si avvicina lentamente alla riva, inizialmente innocue. Ma, man mano che il tempo passa, il dolore si intensifica. Alberto si accorge del mio malessere e si avvicina, poggiando una mano sulla mia schiena. "Va tutto bene, amore. Sei forte. Siamo pronti per affrontare questo insieme," mi sussurra con uno sguardo colmo di amore e sostegno.
Contatto il dottore e, nel pomeriggio, ci dirigiamo verso l'ospedale. Lucas, il medico, mi accoglie con il suo sorriso rassicurante. Dopo un rapido esame, la sua espressione si fa serie. "Sei già dilatata, Melina, ma le tue acque non si sono ancora rotte", dice. Con un gesto esperto, rompe il sacco amniotico, e un'ondata di sollievo e paura mi travolge. Man mano che le contrazioni aumentano in intensità, Alberto si siede dietro di me, pronto a sostenermi. Il suo cuore batte forte e io trovo conforto nelle sue parole. "Sei incredibile, Meli. Ogni cosa andrà bene."
Cambio spesso posizione, cercando quella più comoda. A volte mi appoggio su di lui, altre volte mi alzo in piedi, cercando di alleviare il fastidio. Ogni volta che una contrazione mi colpisce, Albi è lì, tenendomi per mano e aiutandomi a respirare profondamente.
Passa un giorno. Siamo al 20 luglio e io mi sento esausta. Non ce la faccio più, non vedo l'ora di conoscerla, ma sembra che questo momento si allontani sempre più, mentre sento di dover sopportare ancora. Finalmente arriva il momento cruciale: è tempo di spingere. Lucas entra in camera, inizia a prepararmi e mi invita a mettermi in una posizione più comoda. Alberto rimane dietro di me, pronto a sostenermi. "Quando senti la contrazione, spingi, Melina. Questo è il momento di incontrare la tua bambina", mi incoraggia Lucas. Chiudo gli occhi e mi concentro sul mio respiro, sull'amore che ci circonda. Con ogni contrazione, la determinazione cresce in me. Spingo con tutte le mie forze, mentre Alberto mi stringe la mano, infondendomi coraggio.
Le spinte durano un'ora e, tra il dolore e il sudore, sento che il momento si avvicina. Alberto, che è dietro di me, dice: "Amore, manca poco, vedo la testa. Dai, spingi un altro po'. Ancora un attimo di sofferenza, per un'intera vita di felicità."
Finalmente, alle 9:51 del 20 luglio, dopo ore di lotta e sudore, un'ondata di adrenalina mi attraversa. Con un ultimo sforzo e un grido di determinazione e amore, Mia viene alla luce.
La stanza si riempie del pianto della nostra neonata e il mio cuore esplode di sollievo. Mi giro verso Alberto e vedo la commozione nei suoi occhi, sentendo un'ondata di amore e ammirazione travolgermi. "Ce l'abbiamo fatta, amore. È perfetta," dice, e quelle parole mi fanno sentire più forte e viva che mai.
Lucas, con un sorriso radioso, si avvicina e mi porge Mia. "Congratulazioni! Avete una bellissima bambina", dice. Quando la stringo tra le braccia, una gioia incommensurabile mi pervade. È il momento che ho tanto atteso, e realizzo che la nostra famiglia è completa. Sento il calore del suo corpicino e il battito del suo piccolo cuore. Tutte le paure e le ansie svaniscono: sono diventata madre.
Guardo Alberto, che mi sorride con gli occhi lucidi di felicità, e so che insieme affronteremo qualsiasi cosa. La nostra avventura è appena iniziata.
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Destini Incrociati
FanficNel 2015, Melina, una ballerina poco conosciuta ma appassionata, si esibiva con una piccola compagnia. La sua vita personale, però, era in crisi: era fidanzata con Logan, ma la loro relazione si stava sgretolando a causa del comportamento imprevedib...