Sono passati, alcuni mesi...
Mi sveglio nel cuore della notte, una sensazione di nausea che mi attanaglia lo stomaco. Mi alzo lentamente, cercando di non svegliare Alberto, e mi dirigo in bagno. La luce fioca del lampione fuori si riflette nel vetro, creando ombre inquietanti. Quando raggiungo il lavandino, il mondo intorno a me sembra sfocato. Non appena mi piego in avanti, il vomito mi travolge, un'onda di disgusto e paura.
Dopo aver vomitato, mi lavo la faccia e mi rimiro nello specchio. I miei occhi sono gonfi e il viso pallido. Faccio un respiro profondo, cerco di tranquillizzarmi e mi dirigo nuovamente verso il letto. Quando mi sdraio, sento il corpo di Alberto che si muove accanto a me.
"Amore, tutto bene?" chiede, la sua voce ancora impastata dal sonno ma intrisa di preoccupazione.
"Non so," rispondo, cercando di mettere insieme i pezzi. "Ho solo... un po' di nausea."
Lui si siede, e il suo sguardo diventa serio. "Perchè non chiami il dottore."
"No, per favore," dico, cercando di tranquillizzarlo. "Magari è solo un'influenza, che ore sono"
"le 7"
Ma nonostante le mie parole, lui sembra irremovibile. Ci alziamo insieme e ci dirigiamo in cucina. Preparo una tazza di tè mentre Alberto cerca di mettere insieme una colazione semplice.
"Ehi, cosa vuoi mangiare? Toast? Cereali?"
"Solo tè," rispondo, mentre cerco di resistere alla nausea che continua a tormentarmi. La sua espressione si fa un po' più seria, ma non insiste ulteriormente. Sa che non ho voglia di mangiare, e rispetto il mio bisogno di essere gentile con il mio corpo.
Mentre il tè si infonde, Alberto comincia a preparare dei toast, il profumo del pane che si tosta riempie la cucina. Mi fa piacere vederlo muoversi con tanta naturalezza, e per un momento riesco a dimenticare il malessere. La routine quotidiana, così semplice, ha un effetto calmante su di me.
"Sei sicura di stare bene?" mi chiede, voltandosi verso di me con il cucchiaio in mano. "Non voglio che tu ti sforzi."
"Lo prometto," dico, cercando di apparire più serena di quanto non mi senta. "È solo un momento passeggero."
Mentre sorseggio il tè, Alberto si ferma un attimo e mi guarda, come se stesse raccogliendo il coraggio per dire qualcosa. "Ah, giusto... volevo dirti che oggi arriverà la mia famiglia..."
Le parole mi colgono di sorpresa e una sensazione calda mi attraversa il cuore. Nonostante non li conosca dal vivo, sono innamorata della sua famiglia. Ho sentito così tanto parlare di loro, ci siamo già conosciuti in videochiamata, e ogni volta che Alberto ne parla, il suo sguardo si illumina di affetto e nostalgia.
"Davvero? Non vedo l'ora di conoscerli!" esclamo, cercando di mascherare la mia ansia con entusiasmo.
"Anche loro sono entusiasti di incontrarti," risponde Albi, un sorriso affettuoso che gli illumina il volto.
"Questo è fantastico," dico, il cuore che batte più forte. "Spero di farli felici."
Alberto si avvicina e mi bacia sulla fronte, come per rassicurarmi. "Non devi preoccuparti. Sono sicuro che ti adoreranno."
"Per favore, mangia qualcosa," insiste, posando il toast sul tavolo di fronte a me. "So che non ti senti bene, ma un po' di cibo potrebbe aiutarti."
Annuisco, ma non riesco a ingoiare nulla. Ogni tentativo sembra pesare nel mio stomaco. La nausea torna, e l'idea di mangiare sembra impossibile. "Davvero, non ho appetito," dico con una smorfia.
Alberto si siede di fronte a me, la preoccupazione negli occhi. "Non voglio che tu trascuri la tua salute, specialmente adesso. Dobbiamo essere attenti."

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Destini Incrociati
FanfictionNel 2015, Melina, una ballerina poco conosciuta ma appassionata, si esibiva con una piccola compagnia. La sua vita personale, però, era in crisi: era fidanzata con Logan, ma la loro relazione si stava sgretolando a causa del comportamento imprevedib...