Capitolo 29

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Melina

È una mattina di metà giugno, e la casa è animata dalla vivacità delle bambine. Caterina, 5 anni, è già pronta con il suo zainetto rosa, mentre Aurora, che ha appena 2 anni, sta saltellando eccitata per il soggiorno con il suo pupazzetto preferito in mano.

"Mamma, quando arriviamo? Voglio vedere il mare!" esclama Caterina, arrampicandosi sul sedile posteriore dell'auto.

"Tra poco, amore. Guarda, stiamo andando a Taormina. Ricordi quanto è bella? rispondendo con un sorriso.

Ignazio sistema le ultime valigie nel bagagliaio, poi sale al posto di guida. "Pronte, ragazze?" domanda con il suo solito tono allegro, mentre Aurora applaude entusiasta.

Durante il tragitto, le bambine si addormentano per un po'. La strada che sale verso Taormina è incantevole. Arriviamo nella casetta che abbiamo affittato proprio al centro di Taormina. È piccola ma accogliente.

Caterina corre subito nella sua stanza, entusiasta di scoprire il nuovo spazio. "Mamma, papà, questa è la mia stanza! Aurora può dormire con voi," annuncia ridendo, facendo girare il suo vestito estivo.

Dopo aver sistemato le valigie, ci prepariamo per la spiaggia. Caterina è già pronta con il suo costume a righe, mentre Aurora si fa aiutare da Ignazio. "Papà, anche io voglio un costume come quello di Caterina!" protesta la piccola, incrociando le braccia.

"Aurora, tu hai il costumino più bello di tutti!" le risponde Ignazio, sollevandola in aria per strapparle un sorriso.

La spiaggia ci accoglie con il suo mare cristallino e la sabbia dorata. Caterina si mette subito a costruire castelli di sabbia con me, mentre Ignazio gioca con Aurora, facendola ridere a crepapelle con i suoi scherzi in acqua.

"Guarda mamma, ho trovato una conchiglia gigante!" grida Caterina, mostrando con orgoglio un piccolo tesoro trovato vicino alla riva.

"È bellissima, amore. Sarà il tetto del nostro castello», le risponde.

-

Ignazio

La mattinata al mare vola, e quando arriva l'ora di pranzo prendiamo l'autobus per risalire a Taormina. Pranziamo alla "Botte", un ristorante che frequento da anni. Le bambine mangiano la pasta con la salsa, Melina ha preso la pasta alla carbonara e io un piatto di pesce. Aurora curiosa mi inizia a prendere qualcosina dal mio piatto

"Aurora, questo è il mio pranzo!" le dico ridendo, ma le passo comunque un pezzettino di calamaro.

Nel pomeriggio passeggiamo lungo il Corso Umberto, con le bambine che non smettono di guardarsi intorno. Caterina è incantata dalle vetrine piene di oggetti luccicanti, mentre Aurora punta ogni gelateria che incontriamo, cercando di tirarmi verso i coni colorati.

"Papà, voglio quello al cioccolato!" esclama Aurora, indicando il cartellone fuori da un chiosco.

"Prima vediamo i negozi, amore mio. Dopo, il gelato," le rispondo con pazienza, sapendo che non resisterò a lungo alla sua insistenza.

Entriamo in una piccola bottega di souvenir, dove Caterina si ferma davanti a uno scaffale pieno di calamite. Ne prende una con l'immagine dell'Etna e si gira verso di me con gli occhi pieni di entusiasmo.

"Papà, possiamo comprare questa? Voglio portarla alla nonna Caterina. Lei ama l'Etna, vero?» chiede con dolcezza.

Mi abbasso al suo livello, accarezzandole i capelli. "Hai ragione, è perfetta per lei. Ma dobbiamo scegliere anche qualcosa per Aurora. Che ne dici di questa con i delfini?"

Aurora, che nel frattempo ha trovato un tamburello decorato con motivi siciliani, si mette a suonarlo tutta contenta. "Io voglio questo, papà!" grida sorridendo.

"Va bene, piccola tamburellista. Però prometti che non lo userai durante il viaggio in macchina", rispondendo ridendo, mentre Melina scuote la testa divertita.

Alla fine prendiamo la calamita per la nonna e il tamburello per Aurora. Caterina si volta verso Melina e dice, con l'aria di chi ha appena preso una decisione importante: "Mamma, domani dobbiamo comprare qualcosa anche per te e papà. Non possiamo tornare a casa senza un regalo per voi."

"amorina, tranquilla. Io e papà abbiamo voi, siete il nostro regalo più bello" gli risponde Melina e io annuisco

Visitiamo la chiesa di San Giuseppe e la sua piazza panoramica, stupendo come sempre

Melina

La giornata si conclude al Teatro Antico di Taormina, uno dei posti che preferiamo. Ci sediamo sugli scaloni di pietra, ammirando il tramonto che colora il cielo di sfumature calde. Ignazio tiene Aurora in braccio, che si sta quasi addormentando, mentre Caterina si sistema tra me e lui, appoggiando la testa sulla mia spalla.

"Mamma, è stato un giorno bellissimo. Possiamo tornare qui ogni anno?" mi chiedo con gli occhi pieni di meraviglia.

"Certo, amore. Questo posto sarà sempre speciale per noi," le risponde, stringendola forte.

La sera, torniamo al centro per mangiare una pizza, passeggiando poi tra le luci soffuse del corso principale. Aurora, esausta, si addormenta tra le braccia di Melina, mentre Caterina cammina accanto a noi, ancora piena di energia. Tornati a casa, ci addormentiamo tutti felici, pronti per un altro giorno di avventure.

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