ATTENZIONE 🔞 : Questa storia contiene il linguaggio esplicito e scene forti e si consiglia una lettura consapevole e adeguata al genere.
Era la seconda città russa per la popolazione e dimensioni, nonché il porto più importante del paese. La città era stata fondata sul delta del fiume Neve dove si sfociava nella baia anonima, parte del golfo di Finlandia; Lungo capitale dell'impero russo e uno dei principali centri artistici e culturali. Fuori dalla città a soltanto quarantadue chilometri si trovava la proprietà dei Markov, una umile famiglia e benestante che si era trasferita a causa della crisi economica in vi era caduta maggior parte dello stato russo sotto l'influenza di Miroslav Volkov a cui non frega un cazzo a tenere nascosto la sua reputazione da vor e in segreto.
La casa dei Markov era una bellissima villa a tre piani , elegante e dell'architettura originale tipica in stile russo e con anni di storia.
Era una caldo pomeriggio di maggio ed era così umido e soffocante che respirare era impossibile, il giovane ragazzo di undici anni Igor Markov varcò il prato della casa da quale proveniva un buon odore che lo faceva sentire a casa e rilassato. Calpesterò il prato, abbracciato dai fuori di cui sua madre si prendeva cura e si incamminò verso l'ingresso, salì il gradini, ma il grido della sua sorellina di cinque anni lo fermò e lo obbligò a cercarla con lo sguardo per vedere cosa diammine stesse facendo. Sollevò l'angolo della bocca in su e ridacchiò quando la notò correre in bicicletta maledettamente rosa per tutto i giardino ed era sicuro che desiderasse fosse il primo a vedere il regalo.
Scosse la testa leggermente e storse la bocca di fronte quel rosa fucsia che gli accecava gli occhi e il cervello.
«IGY? GUARDA COME SONO DIVENTATA BRAVA!? SONO CADUTA TRE VOLTE E NON HO PIANTO SAI?» Gridò la bambina emozionata e orgogliosa mentre pendolava velocemente «TI PIACE LA MIA BICI? È UN REGALO DI MAMMA E PAPÀ, È ARRIVATA OGGI PER IL MIO COMPLEANNO.»
Il fratello rise e si grattò il sopracciglio scuro con l'indice, poggiò lo zaino sull'erba e applaudi orgoglioso di lei «SEI BRAVISSIMA, MILA ! CONTINUA COSI' , SCRICCIOLO» Rispose e gridò per farsi sentire da quanto fosse orgoglioso di lei.
La bambina ridacchiò e scese come un fulmine dalla bici, corse e si gettò su fratello che sollevò in braccio, afferrò lo zaino e si incamminò verso la casa.
Il ragazzo sentì un leggero colpetto sulla spalla.
«Non hai ancora risposta se ti piace la mia bici, igy?» Sussurrò la sorellina con un grande sorriso che mostrava la sua genuinità e vivacità come solo una bambina di quell'età possedeva.
Guardò la bici di un colore rosa e sbuffò «Carino, insomma per miei gusti è troppo rosa, anzi fucsia, anche tu sei in rosa da quello che vedo. C'è rosa da per tutto, scricciolo.» Commentò confuso e aggrottò la fronte, sguardandola dall'alto verso il basso di fronte di quel rosa che lo portò a sollevare gli occhi al cielo ennesima volta.
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ALEXANADAR, LO ZAR DELLA RUSSIA
General FictionNEW YORK, 2014 Natalie Reed è una giovane ragazza prossima a compiere vent'anni. Determinata, testarda e timida. Lavora come cameriera presso Terra Blues a New York e una sera la sua cambierà completamente in quanto assiste a un omicidio del suo dat...