CAPITOLO 31

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ATTENZIONE 🔞 : Questa storia contiene il linguaggio esplicito e scene forti e si consiglia una lettura consapevole e adeguata al genere. 

                                                              MESSICO, ACAPULCO 1992

Si trovava sulla costa del Messico, a trecento chilometri a sud della capitale; Era circondata dai grandi grattacieli e montagne della Sierra Madre de Sud, conosciuta per il turismo, vita notturna, spiagge e il golf, ma tutto vi era sotto il coman...

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Si trovava sulla costa del Messico, a trecento chilometri a sud della capitale; Era circondata dai grandi grattacieli e montagne della Sierra Madre de Sud, conosciuta per il turismo, vita notturna, spiagge e il golf, ma tutto vi era sotto il comando di un potente capomafia messicano.

Alvaro De Cruez; Un uomo crudele e severo che controllava tutte le città del Messico.

Juanita De Cruez la figlia del grande capo messicano non si vergognava a portarsi a letto ogni uomo sui qui posava gli occhi, non era affatto sorpreso fin dove si potesse spingere lo stesso sangue di suo sangue ed era per questo motivo per qui la teneva in pugno, usandola come una puttana perché era troppo preziosa per gli affari e gli uomini.

Una tranquilla sera in un elegante ristorante di nome " El Torito" che dava un bellissimo panorama sulla vista al mare, la famiglia Markov aveva appena finito di cenare. Erano venuti in vacanza, ma nessuno di loro avrebbe pensato che quello stesso giorno sarebbe stato anche l'ultimo, trasformandosi in un massacro. La famiglia era felice dopo una bellissima giornata a divertirsi e si stava incamminando verso l'entrata per pagare il conto, chiacchierando su ciò che vorrebbero fare nei prossimi giorni.

Il ragazzo undicenne di nome Igor Markov teneva per la mano la sua piccola sorellina, Mila; Una bambina dolcissima di appena cinque anni, dai capelli scuri e gli occhi color whisky. Era il piccolo scricciolo di suo fratello e tutto il suo fottuto mondo, le voleva bene e si prendeva cura di lei in assenza di genitori.

«Figliolo? Perché non porti tua sorella fuori mentre paghiamo?» Parlò suo padre con la voce profonda, scompigliandogli i capelli scuri «C'è la fila qui dentro, aspettate accanto l'entrata e non allontanatevi per nessuna ragione. D'accordo? » Guardò l'uno e poi l'altro,  severamente.

Stanimir Markov era un ex soldato marino; Possente e alto dai capelli scuri come anche gli occhi, nonostante l'espressione severa sul viso , la sua famiglia riusciva sempre a farlo sorridere.

Il bambino sbuffò e annuì, capì che portare sua sorella sarebbe stata una missione impossibile.

«Va bene, papà....anche se la vedo difficile » Rispose e osservò sua sorellina  scuotere la testa con fare testarda, facendo ridacchiare i genitori.

Katrina Markov si portò le ciocche dei capelli dietro l'orecchio e poi si inginocchiò davanti alla bambina che sembrasse stesse per piangere. « Amore , perché non dici alla mamma del perché piangi!? » Domandò preoccupata e la prese piccoli mani tra le sue. 

«Vorrei il gelato, mamma» Rispose la bambina con il labbro tremante.

La donna sorrise dolcemente e l'accarezzò sulle guance per poi baciarla su ciascuna con tanto amore e affetto «Oh, tesoro.»

ALEXANADAR, LO ZAR DELLA RUSSIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora