2-Revenge.

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'Dicevo di odiarti e di parlare male di te, ma poi quando ti assentavi dal mondo e ti nascondevi nei ricordi, cercavo di venirti a prendere ovunque tu fossi...'

Era appena uscita di corsa dalla federazione, quegli occhi l'avevano del tutto deconcentrata e non era un buon modo per cominciare, inoltre già non lo sopportava.
Quella spavalderia lo rendeva troppo sicuro di sé per i suoi gusti, quella sfacciataggine le aveva provocato solo un enorme fastidio e quel ghigno... Poteva giurare che quel ghigno avrebbe tanto voluto prenderlo a pugni.
Odiava a morte quelli come lui che si credevano padroni del mondo solo perché possedevano popolarità.

Scosse la testa per cacciare quei pensieri inopportuni, si sedette su un muretto di fronte alla federazione e lasciò andare un sospiró di sollievo, ma fu inutile cercare di ignorare l'accaduto. Si diede della stupida da sola, in fondo che ne poteva sapere lei di com'era fatto quel Randy? Ci aveva scambiato solo poche parole... Sí e quelle le erano bastate.

«Basta! Lavoriamo!» si rimproveró da sola scuotendo il capo e ritornando al suo lavoro.

**

Intanto il soggetto dei pensieri della ragazza era ancora nella sala relax con i suoi amici.
I tre continuavano a fare battutine sullo schiaffo ricevuto dalla vipera, quello che lui ignorava beatamente.

«Amico! É stata formidabile.» il biondo si unì alle risate di Cena, che proprio non riusciva a smettere.

«Randy dobbiamo fargliela pagare!» l'uomo dai capelli bicolore sfruttò la situazione, avere uno come Randy dalla sua parte era un gran vantaggio.

Quest'ultimo ignorava tutti. Non riusciva a smettere di sorridere divertito e nessuno riusciva a capirne il motivo.
In realtà nemmeno lui lo sapeva bene, ma quella ragazzina aveva dato vita ad un forte desiderio di sfida e lui amava le sfide.

«Randy mi spieghi perché sorridi?» l'eroe dei bambini si accigliò. «Hai appena preso una sberla! Una di quelle pesanti.» gli rammentó rimediandosi un occhiata storta dall'uomo in questione, che costrinse il biondo a non smettere di ridere.

Risate che vennero interrotte dalla presenza delle due gemelle, si ritrovarono un sorriso dolce della bellissima Brianna ed uno ammaliatrice dalla sensuale Nicole.
Gemelle ma completamente diverse; la dolce Brianna era pacata, tranquilla e soprattutto fedele solo ed unicamente al suo adorato marito Bryan.
Nikki... lei era quella che tutti chiamavano per divertirsi, per sfogare i propri comodi tra le sue gambe.
Poteva vantarsi di aver fatto sesso con chiunque in quella federazione, Orton compreso.
Non sapevano perché lo facesse, ma spesso la sorella l'aveva giustificata dicendo che la sofferenza cambiava le persone.

«Allora, tesoro mio. Stasera dopo lo show facciamo festa?» la gemella accattivante accarezzó la sua guancia, scendendo lentamente sul suo petto.

Randy di tutta risposta ghignó, passandosi lentamente la lingua sulle labbra in modo sensuale e provocatorio. Sapeva benissimo come ragirare le sue prede, era padrone del suo fascino.

«Certo che sì! » ammiccó un sorriso che lei ricambió sbattendo le ciglia.

Inutile dire che i poveri Nick e John erano letteralmente inorriditi dalla scena, forse erano gli unici due a non essersela portata a letto. La cosa che li costrinse a storcere le labbra in una smorfia disgustata fu il languido bacio che Randy regaló alla gemella, per poi abbandonarla senza alcuna parola.

«Amico, ma sul serio?» chiese il primo, dopo essere usciti dalla sala relax.

«Cosa vuoi, Nemeth?» serró la mascella, odiava il loro continuo criticarlo.

«Cosa voglio?» aprì le braccia in modo sarcastico. «Ma che schifo!!» trilló come se avesse toccato i ragni, quelli che odiava a morte.

«Nemeth ammettilo che la gemella é una vera é propria scopata!» Colby andó a favore della vipera, che ghignó annuendo.

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