21- The End Is Where We Begin.

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'..Il mio sguardo sa difendersi..
Ma muore dalla voglia e oramai lo sai..
Tutto il giorno e anche la notte..
Il tuo pensiero è qua e mi fotte e oramai lo sai..
Il tuo profumo scotta..
Il fatto è che tu sai cosa cerco..
Sono un bastardo cronico..
Stringimi forte..
E sgridami se ho torto..
Il mio sguardo sa difendersi..
Ma è capace anche ad arrendersi..
Cicatrice..
Poi la luce..
Brucia e ti si addice..
Tutto é un gioco..
Tutto è vuoto..
Tutti dentro al fuoco..
Nonostante te e i capricci tuoi..
Nonostante le lotte e le contraddizioni..
Sei tu la mia nemica amatissima..
Noi sempre in guerra ormai..
Si, tu sei la mia rivale bellissima..
Tu che non perdi mai..
Uniti..
Saldati come sbarre d'acciaio..
Spariamo scintille rallegrando il buio..'

Camminava incerta tra i corridoi. Non aveva una meta precisa, aveva terminato il suo lavoro per quella giornata.
Aveva provato e riprovato gli atleti da presentare l'indomani ed era stata brava.

Teneva lo sguardo basso e i capelli perennemente a coprirle il volto.
Se solo si soffermava a pensare che quella mattina aveva baciato Randy il rossore faceva capolineo prepotentemente sulle sue guance per l'ennesima volta.

Per la prima volta non solo si era confidata con qualcuno, qualcuno che mai avrebbe pensato fosse stato lui ma lo aveva rincorso e baciato ritrovandosi tra quelle braccia che con forza e nessuno sforzo l'avevano sollevata.

Non riusciva a spiegare nemmeno a se stessa quel momento.

Respiri accellerarti, lingue che si cercavano, occhi dentro gli occhi e quelle mani che la tenevano stretta al petto.

Helena si era perdutamente innamorata della vipera ed oramai era inutile negarlo.

«DOWSON!» l'urlo di Saraya la rinsalì dai suoi pensieri. «Hai qualcosa da dirmi!»

La mora sobbalzó e subito si voltó verso Saraya. Braccia incrociate al petto, quel cipiglio severo che sempre aveva quando la rimproverava e la bocca corrucciata in una smorfia.

«Veramente la McMaho-..» provó a deviare per andarsene ma il tentativo fu invano.
La caparbia mora l'afferró per il braccio costringendola a voltarsi di nuovo.

«Stephanie prendeva un caffé con Paul.» la schernì. «Quindi tu, signorina vieni con me!!»

«Venire con te non mi ispira tanta fiducia, sai?» la fulminó peró, lasciandosi trascinare.

«E perché mai?» fece spallucce. Sei tu che vai a spassartela con la vipera, non io.» la zittì.

Helena in un primo momento rimase a bocca aperta, non sapeva cosa dire e ancora una volta le sue guance si imporporarono di rosso.

«I-io..» balbettó imbarazzata. «Non me..la spasso proprio con nessuno.» riuscì ad asserire con l'incertezza nella voce.

«Si, si.» la liquidó con un gesto della mano. «Ed io adoro Nikki Bella.»

Di rimando, l'antidiva sentì uno sbuffo scocciato che zittì con un'occhiataccia.

«Non dovresti allenarti per il tuo match contro Natalya?» provó a desisterla ma lei sembrava decisa a trascinarsela dietro.

Di corsa entrarono nella zona catering e subito si fermarono alle macchinette per prendere qualcosa da mangiare.

«Mi dici che diamine é successo?» chiese incrociando le braccia al petto. «Dove sei andata e perché non sei più tornata?»

«Whoa! Quante domande..!!» si tenne la testa. «Nulla, ho preso solo una boccata d'aria lontano da qui.»

«Mmh..» spostó lo sguardo alle sue spalle. «Quindi devo dedurre che dal modo in cui ti guarda la vipera...eri in dolce compagnia e l'aria l'hai presa dalla sua bocca.»

In My Veins.||In Revisione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora