6- Unpredictable.

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'..Imprevedibile
strisciando arrivi e nel momento più impensabile..
Mordi...colpisci tutti i punti deboli,i più fragili.
La mia torre cade mentre arrivi tu...
Imprevedibile..
Dietro quegli occhi dolci tu nascondi un rettile..
Imprevedibile..
Attacchi e uccidi col veleno più piacevole..
Il sesso..
E senza lasciar tracce torni a casa tua..
Io non so che cos'è,che mi prende di te..
Ma è la voglia che ho di stare solo con te...
Con un po' di follia esco dalla realtà che non è più agonia
ma solo dolce fobia...
Mi travolgi nel corpo e nell'anima,
tu vieni verso di me..
Tu come un'alta marea..
Come il sole più caldo dell'Africa..
Dammi le mani..
Prendi le mani..
non le lasciare mai più..'

Ed erano ancora lì.
Fermi ed immobili.

Helena a guardarlo e Randy a bere il suo scotch.
Gli occhi della vipera vagavano dal suo bicchiere alla figura della mora che ancora era indecisa sul da farsi.

Il suo piede picchiettava rumorosamente contro il bancone, ticchettio che stava dando sui nervi alla vipera che strinse il bicchiere tra le dita.

Respirò e decise di parlare con calma, se gli avrebbe urlato contro non avrebbe risolto un bel niente. Sopportarla ne valeva la pena pur di vedere il viso contrariato di Colby.
Si era già divertito nel vederlo irritato dopo aver sentito che si era beatamente fatto la sua Saraya e dopo aver vinto anche questo gioco, sarebbe stato completamente soddisfatto.

«Dovresti calmarti..» attirò la sua attenzione. «Il tuo ticchettio supera la musica, sfonderai qualcosa.»


«Se ti da fastidio puoi andartene.» rispose incrociando le braccia al petto.

«E se non volessi?» chiese voltandosi verso di lei con un ghigno a piegargli le labbra.

E ancora una volta le parole le morirono in gola.
La tattica di Randy stava funzionando alla perfezione.

Quella tattica che lo rendeva predatore..

«Non dirmi che vuoi già andartene.» lentamente girò il suo sgabello fino a ritrovarsi difronte a lei.

«Anche se fosse?» ribatté fronteggiandolo.

La vipera ghignò e attirò la mora a sé, fino a ritrovarsela a pochi centimetri dal viso.
Quel viso era tanto sicuro e deciso che Helena dovette distogliere lo sguardo.
Non doveva cedere, non voleva.

«E se ti chiedessi di ballare?» piano sfiorò la sua mano.

Le scariche elettriche che attraversarono la schiena di entrambi li costrinse a chiudere gli occhi per un secondo.

Helena ritirò la mano di qualche centimetro, non le era mai capitato e ancora non capiva perché la vipera le faceva quello strano effetto.

Randy rimase immobile, quell'effetto lo aveva destabilizzato. Il suo ghigno era sempre lì sulle sue labbra ma gli occhi della ragazza lo rendevano incapace di sputare veleno.

«Tu sai ballare?» rise appena. «Non ci credo.»

«Bene.» si alzò lui. «É il caso che te lo dimostri allora.»

In My Veins.||In Revisione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora