26-Sweet Poison.

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'.. Stai attenta..
Ha avuto tutto inizio in questa stanza..
Non perdere di vista neanche l'ombra..
E fermati un momento a quel che sembra..
A volte è tutto quello che è abbastanza..
Ricordati degli angoli di bocca..
Son l'ultimo regalo in cui ti ho persa..
Se tutto è bellissimo..
Se è come un miracolo..
Se anche il pavimento sembra sabbia contro un cielo che si innalza altissimo..
Intorno a noi è bellissimo
attenta..
Stai attenta..'



Una quiete rilassante regnava nell'ampia stanza da letto di casa Orton.
I leggeri raggi del sole illuminavano appena i corpi dei due coperti da un lenzuolo in raso bianco.
I vestiti sparsi per la cucina e la stanza da letto sembravano stare lì da una vita, il tempo sembrava essersi fermato quella notte con loro mentre si scambiavano amore.
Quella macchia rossa sulle candide lenzuola segnava la fine della purezza più delicata e l'inizio di un amore senza fine.

Helena la osservava da un pó quella macchia.
Essa era il simbolo che quella notte non l'aveva sognata, bensì aveva davvero fatto l'amore con Randy Orton perché per lei amore era stato.
Le sembrava tutto un sogno, era già pronta ad alzarsi per una doccia fredda e dimenticare l'immagine di lui irreale ma quando aveva voltato il capo lui era lì.
Avvolta nel suo profumo si era sollevata appena, stringendo le lenzuola al seno ed aveva sorriso.
Poi si era focalizzata su quel segno.
Indelebile sulle lenzuola, indelebile in se stessa.

Alzó il capo per osservare l'uomo che dormiva beatamente al suo fianco e si perse in tutta la sua bellezza velenosa.
Un braccio era posizionato dietro la testa e l'altro giaceva sul suo petto. Il lenzuolo scendeva dal ventre in giù, lasciando scoperto metà corpo di lui. Lasciando che quello fosse il risveglio migliore per lei.

Lentamente sollevó le coperte, ne afferró una caduta sul pavimento sicuramente durante la notte e se l'avvolse intorno al corpo.
Quella seta era così morbida che pareva accarezzarla ad ogni movimento.
La ragazza spaesata si guardó intorno ritrovandosi poi difronte al maestoso specchio e il suo riflesso felice la costrinse a sorridere di nuovo.

Qualcosa peró fece aguzzare la sua vista, si avvicinó allo specchio per guardare meglio e spalancó appena gli occhi.

Spostó il lunghi capelli da un lato, lasciando scoperti quei segni rossi che partivano dal collo fino al solco dei seni che teneva coperti con fermezza.
Sfioró quei marchi con lentezza e attenzione finché una carezza dietro la schiena la fece rabbrividiré.

Il tocco leggero della vipera la costrinse ad alzare gli occhi nello specchio per incontrare quelli azzurri e glaciali di lui ancora desideriosi e colmi di passione, si posarono sulla pelle della ragazza seguendo la carezza delle mani.

«Mi dipiace..» mormoró con voce ancora roca e bassa. «Forse..mi sono fatto prendere un pó troppo la mano...» rise appena.

Helena restava in silenzio.
Doveva ancora realizzare che tutto quello non era un sogno. Lui in tutta la sua bellezza era sul serio al suo fianco, non era una sua fantasia quella.
Lo guardava incredula, lo guardava con adorazione e con gli occhi che brillavano.

«Che hai?» bació lentamente la sua spalla. «Ti ho addolcita troppo, mh?»

Ed eccola come sempre, quella parte di lui stronza e irritante.
Quella sua sfacciataggine che la mandava fuori di testa, completamente.
Quel ghigno da predatore soddisfatto che le fece arricciare le labbra e scostarsi da lui trascinando con se il lenzuolo.

«Taci, Orton!» sbottó sporgendosi in cerca dei suoi vestiti per la stanza sotto lo sguardo divertito di Randy.

«Sei particolarmente suscettibile, te l'hanno mai detto?» si voltó verso di lei con un sorrisetto menefreghista.

In My Veins.||In Revisione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora