In My Veins.||In Revisione.

30-Set Fire To The Rain.

'..Ho lasciato che il mio cuore si innamorasse..
E mentre si stava innamorando, tu l'hai reclamato..
Era buio e mi sentivo sfinita..
Finché non mi hai baciato sulle labbra e si hai salvato..
Le mie mani erano forti..
Ma le mie ginocchia erano decisamente troppo deboli per stare tra le tue braccia senza cadere ai tuoi piedi..
Io ho dato fuoco alla pioggia..
L'ho osservata cadere mentre ti toccavo il viso..
Beh bruciava mentre piangevo..
Perché l'ho sentita gridare il tuo nome..
Il tuo nome..
Quando sono con te potrei stare lì..
Chiudere gli occhi, percepire che sarai qui per sempre..
Io e te insieme, non c'è niente di meglio..
Ho dato fuoco alla pioggia
e ho gettato me e te nelle fiamme..'

La forte pioggia picchiettava contro i loro corpi già fradici e freddi.
I loro occhi non smettevano un secondo di guardarsi.
Si scavavano dentro con quelle iridi così tremendamente uguali.

Randy la osservava mentre cercava di regolarozzare il respiro affannato dovuto alla corsa. Il suo sguardo percorse il corpo della ragazza da capo a piedi.
Quelle ciocche bagnate che le incorniciavano il viso, gli occhi bagnati forse dalla pioggia, forse dalle lacrime. I vestiti appiccicati alla pelle e le mani che tremavano.
Il desiderio di correrle incontro e stringerla a lui si fece prepotente nella sua mente e forse lo avrebbe fatto se lei non avesse indietregiato di un passo.

La mora era rimasta del tutto sorpresa di vederlo.
Sentiva il respiro farsi improvvisamente corto, il cuore le batteva all'impazzata e non riusciva a calmarlo.
Il solo guardarlo le metteva agitazione, quella pelle bronzea bagnata che lo rendeva ancor più bello, ancor più irragiungibile.. eppure erano a pochi metri di distanza.

Nessuno dei due accennava a parlare, si limitavano a guardarsi come se fosse la prima volta.
Entrambi scrutavano ogni sfumatura dei loro occhi, entrambi si erano mancati così tanto che non riuscivano a trattenere quella felicità che cresceva in loro.
Persino Helena aveva sperato che lui la cercasse, aveva sperato per tutti i sette giorni di svegliarsi una mattina e di ritrovarselo sotto casa di Saraya ad urlare il suo nome, invece non l'aveva fatto.
Eppure si trovava lì. Perché?

«..Helena..» la richiamó avanzando di qualche passo. «Devi... ascoltarmi, ti prego..» sbatté le palpebre a causa delle gocce d'acqua che colavano sul suo viso coperto dalla barba di qualche giorno.

«C..che..che cosa vuoi ancora?» non interruppe il contatto dei loro occhi. Le era così mancato guardarlo.

«Voglio.. che tu mi creda..» avanzó ancora. «Voglio che dimentichi quella stupida scommessa e che ti lasci andare a quello che entrambi sentiamo, Helena. É questo quello che voglio!»

La mora sorrise amaramente, nonostante fosse contenta in cuor suo che lui fosse lì non aveva dimenticato niente.
Come poteva chiedergli di dimenticare? Lui aveva fatto solo uno sporco gioco. Come poteva lasciarsi andare a quella stessa vipera che l'aveva ingannata?

«Quello... quello che proviamo é nato tutto da una sporca bugia, Randy!» alzó la voce sentendo la frustrazione che lui gli aveva riportato. «Tu mi hai fatta vivere in una menzogna! Mi hai ingannato, mi hai ragirato purché tu vincessi la scommessa! Come posso dimenticare? Me lo spieghi?» e fece sì che quelle gocce di pioggia si confondessero con il salato delle lacrime.

Aveva ragione..
Randy per quanto si fosse sforzato di mettere il suo orgoglio da parte e rincorrerla, non poteva aggiustare le cose con un semplice 'Dimentica'..

Un forte tuono illuminó i volti di entrambi, il luccichio degli occhi di Helena risaltó a quelli di Randy che per un momento si dannó per essere venuto, non voleva ancora essere la causa delle sue sofferenze. Non voleva che le lacrime fossero per lui.
Eppure non voleva arrendersi, serró la mascella e alzó il viso al cielo dove l'acqua cadeva.