16-I Love The Way You Hate Me.

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'.. Sono un grande falso mentre fingo l'allegria..
Sei il gran diffidente mentre fingi simpatia..
Come un terremoto in un deserto che..
Crolla tutto ed io son morto..
E nessuno se n'è accorto..
Certo che facile non è mai stato..
Osservavo la vita come la osserva un cieco..
Perché ciò che è detto può far male..
Però ciò che è scritto può ferire per morire..
E più mi vorrai e meno mi vedrai..
E meno mi vorrai e più sarò con te..
Quante volte si dicono parole..
Che vorresti subito cancellare..
E nascondono barriere che non cadono più..
Ferendo chi ci ama,come hai fatto tu..
Quante volte anche i più grandi amori..
Soffrono la pena di questi errori..
E quante volte ci si perde così..
In stupidi rancori..
Per poi ritrovarsi terribilmente soli..'

La luce di un nuovo giorno si faceva largo tra l'oscurità della notte.
L'alba sorgeva e degli occhi chiari, quasi trasparenti erano stati lì a vederla nascere.

Non si capacitava delle sue azioni, non ne aveva ancora capito il motivo forse era ancora troppo presto per capirlo.

L'aveva baciata.
La prima volta ne aveva avuto voglia, voleva assaggiare quelle labbra che lei stava incessamente torturando con i denti, quelle labbra così carnose e rosse.
La seconda volta ne aveva sentito il bisogno, come quando si ha sete e si sente il bisogno di dissetarsi. E Randy voleva dissetarsi con il suo sapore.
La terza, quella non la capiva proprio. Aveva visto i suoi occhi pieni di lacrime, aveva visto con quanta poca convinzione gli aveva intimato di non baciarla e non era riuscito a trattenersi, quell'insicurezza lo aveva colpito a tal punto da volerla in qualche modo rassicurare.

Perché..?
Che cosa aveva quella ragazza che lo attirava in quel modo?
Come riusciva a controllarlo solo guardandolo?
Perché si, non sapeva resistere a quegli occhi ed era un punto a suo sfavore.
Un punto in meno nella partita più importante.
La partita che lo avrebbe portato alla vittoria della scommessa con Colby.
E quella scommessa lo stava tormentando, lo stava portando alla follia.
Perché infondo la verità era che il predatore stava cadendo nella sua stessa trappola.
Ma questo, Randy mai lo avrebbe accettato o anche solo ammesso.

**

Non aveva per niente voglia di alzarsi dal letto quella mattina, dopo il grande show della serata precedente le aspettava un'altra serata piena di colpi di scena, ovvero: Monday Night Raw e lei non poteva permettersi di arrivare tardi.

La sveglia aveva suonato già da una decina di minuti ma Helena se ne stava ancora tra le lenzuola soffici e calde.
Non aveva dormito bene quella notte, continuava a vedere quegli occhi nel buio, quegli occhi azzurri che l'avevano guardata mentre con le labbra l'aveva morsa.

Si era lasciata mordere dalla vipera senza tirarsi indietro e questa era una delle ragioni che la stavano facendo impazzire.
Eppure ci sentiva ancora il suo sapore sulle proprie labbra.
Ne avrebbe voluto persino di più di quel veleno che le aveva trasmesso.

Ma che stava dicendo?
Si alzó subito dal letto intenta a prendere qualcosa da mettere e sfrecciare in bagno dove poté rilassarsi sotto l'acqua bollente senza quei pensieri che in quel periodo la stavano tormentando a tal punto da non farla nemmeno dormire.

Era possible che fosse arriava a sognarlo?
Si era ritrovata a svegliarsi il più delle volte durante la notte con il fiato corto e il ricordo di lui nei suoi sogni.
Ma Helena sapeva che quella era un illusione, infondo uno come lui non poteva stare con una come lei.

Uscì dalla doccia coprendosi con un asciugamano e si fermó qualche istante allo specchio, dove piano si osservó.

«Quanto mi manchi papà.» sussurró appena abbassando lo sguardo.

In My Veins.||In Revisione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora