'..Parlami come il vento fra gli alberi..
Parlami come il cielo con la sua terra..
Non ho difese ma ho scelto di essere libera..
Adesso è la verità l'unica cosa che conta..
Dimmi se farai qualcosa..
Se mi stai sentendo..
Avrai cura di tutto quello che ti ho dato..
Dimmi..
Siamo nella stessa lacrima..
Come un sole e una stella..
Luce che cade dagli occhi..
Sui tramonti della mia terra..
Su nuovi giorni ascoltami..
Ora so piangere..
So che ho bisogno di te..
Non ho mai saputo fingere..
Ti sento vicino..
Il respiro non mente..
In tanto dolore niente di sbagliato..
Niente..
Il sole mi parla di te..
Mi stai ascoltando?..
Ora la luna mi parla di te..
Avrò cura di tutto quello che mi hai dato..
Anche se dentro una lacrima..
Come un sole e una stella..
Luce che cade dagli occhi..
Siamo luce che cade dagli occhi..
Ascoltami..'Ti Amo.
Tutto girava intorno a quelle due uniche parole.
L'amore, quel sentimento che distrugge ogni speranza di non soffrire.
Quel sentimento che peró, rende meravigliosa la vita.Helena per la prima volta aveva detto il suo ti amo, dalle sue labbra era uscito deciso e con tanta convinzione che lei stessa si era sorpresa. Aveva sempre pensato che mai l'avrebbe detto. Da piccola non era stata come le altre bambine che fantasticavano sul principe azzurro e sull'amore. Per lei il suo principe era suo padre, lui e nessun altro. Non credeva nel 'per sempre felici e contenti' aveva sempre lasciato quelle sciocchezze alle favole e l'aveva capito quando all'età di sette anni vide suo padre piangere accanto alla foto di sua madre. Lì capì che suo padre non era felice, che il suo amore era andato perso chissà dove insieme a quella donna dai capelli castani e gli occhi azzurri, sua fotocopia.
Aveva così bisogno di sua madre in quel momento, ne aveva sempre sentito il bisogno.
Era in certe situazioni che desiderava morire per raggiungerli e stare con loro, avrebbe tanto voluto gettarsi tra le loro braccia e piangere fino ad esaurire tutte le lacrime.Quanto male poteva fare l'amore?
Non lo sapeva, ogni volta stava peggio e non riusciva mai a farsene una vaga idea.
L'immagine di Randy che si alzava e si allontanava annebbiava la sua mente costringendola a distogliere gli occhi da quei fogli che sembravano non finire mai.Si trovava nell'ufficio dei McMahon, seduta dietro un'enorme scrivania, niente in confronto a quella del capo a pochi metri dalla sua.
Era sola e finalmente poté concedersi qualche minuto di tranquillità.Alzó lo sguardo sulla finestra e si perse nel tramonto che sfumava il cielo di un caldo arancione. Non aveva incrociato Randy per tutto il giorno. Arrivó a due conclusioni: O era troppo occupato ad allenarsi per il pay-per-view. O era così bravo ad essere una vipera da riuscire a non farsi vedere da lei.
L'ago della bilancia ovviamente pendeva sulla seconda opzione.
Sbuffó.Come poteva essere così immaturo e codardo da fuggire difronte ad un Ti Amo?
Forse lui non provava la stessa cosa, forse lui voleva solo usarla per dimenticare Samantha.
Samantha.
Il solo pensarla le faceva salire il nervoso, si toccó la fronte ed il taglio bruciava ancora sotto il suo tocco.«Bastarda!» imprecó ripensando all'accaduto di quella mattina.
«Quanto nervosismo, signorina Dowson.» Paul Levesque si sedette dietro la sua immensa scrivania con aria imponente e divertita.
Era stata così distratta da non accorgersi nemmeno che la porta si era aperta e dietro di essa Paul aveva fatto capolineo.
«Mi... mi scusi Signor. Levesque.» arrossì subito per la figuraccia appena fatta.
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In My Veins.||In Revisione.
RomanceWWE FANFICTION ||COMPLETA|| Una vipera velenosa e spavalda. Ecco cos'era lui per gli altri, ma gli altri non sapevano cosa si nascondeva dietro quel suo essere misterioso e sfacciato. Degli occhi del suo stesso colore, quelli scioglieranno il ghiacc...