25-Love Me Harder.

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'..Mentre tu mi sfiori piano..
Brividi, brividi..
Mentre tu mi sfiori così segretamente..
Così violentemente piano..
Brividi, brividi..
Mentre ti innamori delle mie insicurezze e delle mie prepotenze..
Doveva essere soltanto un gioco..
Volevo non pensarci dopo...
Attenta..
Stai attenta..
Che mi uccidi in questa stanza..
E un bacio non conosce l'innocenza..
E sei colpevole di questa notte lenta..
Proprio come me non hai pazienza..
Il mio respiro sopra te..
I tuoi occhi dentro me..
Bruciamo assieme e ora so perché..'

Guardarla dormire sul suo divano lo rilassava.
Sapere che solo lui si beava della sua figura rannicchiata dolcemente e con gli occhi chiusi lo faceva stare bene.
Il petto della ragazza si alzava e abbassava regolarmente seguendo il suo respiro calmo, le labbra erano prive di qualsiasi sua solita smorfia e il viso era ancor più puro senza quelle lacrime a rigarlo.

Avevano passato tutta la mattina a guardarsi, lui asciugava ogni tanto quella lacrima che colava dagli occhi di lei e la stringeva più forte.
Poi aveva sentito il respiro di lei regolarizzarsi e con un sorriso sincero si era accorto che la dolce Helena si era addormentata su di lui.
L'aveva con cura sistemata sul divano e l'aveva coperta permettendole di stare al caldo, era così bella che gli sembró un angelo.

Un angelo venuto a pulire la sua anima dannata..
Un angelo con il compito di aiutarlo a vivere..
Un angelo senza ali ma con degli occhi capaci di farlo volare..

I suoi pensieri vennero interrotti da alcuni movimenti della ragazza in questione, la vide rigirarsi un paio di volte su se stessa e poi finalmente aprire i suoi occhi azzurri.

Il silenzio regnava intorno a sé.
La quiete le donava serenità e un estrema sensazione di tranquillità.
Giró il capo verso sinistra e quello spostamento d'aria le fece avvertire un profumo a lei familiare, un profumo che amava. Quel forte desiderio di sentirlo ancora la costrinse a voltarsi di nuovo e poi ancora, finché non aprì gli occhi lentamente. Si strinse nella coperta, sentiva freddo. Istintivamete annusó quel tessuto e le sue aspettative non vennero deluse.
Muschio e menta, quel profumo la stordiva fortemente.
Sorrise annusandolo, un lieve sorriso che non riuscì a trattenere nonostante sentiva ancora un leggero pizzichio agli occhi per il lungo pianto.

Ignara che quel sorriso veniva nel frattempo osservato, scrutato con estrema concentrazione dagli occhi predatori della vipera.

«Non pensavo fossi così dormigliona.» Randy attiró l'attenzione su di sé facendola sobbalzare.

La mora scattó a sedere all'istante, le sue iridi andarono a scontrarsi contro quelle di lui, divertite.

«Mi..mi hai spaventata.» confessó facendolo ridere appena. «E non ridere!»

«Credimi é inevitabile ridere nel vedere una ragazza russare in quel modo.» la prese palesemente in giro, adorava stuzzicare la sua ira e ormai sapeva benissimo come fare.

«Cosa?!» trilló scostando con un gesto brusco la coperta pentendosene subito dopo. «Io non russo, Orton!»

Orton..
Aveva constatato che usava il suo nome solo nelle poche e vere conversazioni che c'erano state tra di loro. Per stuzzicarlo invece, sfacciatamente usava il suo cognome con una smorfia.

«Ero io quello che ti guardava.» si alzó lentamente. «Ergo, ho ragione.»

«Smettila brutta vipera prima ch-..» non riuscì a terminare la frase perché una felpa gli arrivó dritta in faccia.

Sorrise inevitabilmente vedendo tra le sue mani una grande felpa grigia e blu avvolta dal suo magnifico profumo.

«Stai tremando.» le fece notare. «Indossala. Subito.» parve un ordine ma a lei arrivó solo come preoccupazione.

In My Veins.||In Revisione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora