La vigilia di Natale del 1899, nelle Cotswolds, in Gran Bretagna, qualcuno depone una cesta di fronte alla porta del cottage di un'umile sarta, Deirdre. La cesta contiene una neonata che la donna decide di allevare e di chiamare Gardenia. La piccola...
Quella notte, Peter non gridò e io dormii sprofondata in un sonno ristoratore. Così, al mattino, mi destai molto presto. Mi affacciai alla finestra e lo vidi in sella al suo cavallo, nel parco. Decisi di approfittare del fatto che Lady Elizabeth dovesse essere ancora a letto, così, eludendo la sua sorveglianza, mi vestii in fretta e raggiunsi il mio cavaliere. Quando si accorse di me, vidi dipingersi sul suo volto lo stupore. Mi si avvicinò e scese da cavallo.
- Già in piedi? – mi chiese, ostentando naturalezza.
- Ho dormito bene, stanotte. Anche tu? – domandai, speranzosa.
- Non ricordo nulla, quindi, immagino di sì. – rispose, incerto.
- Sei già pronto a partire? – mi informai.
- Sto aspettando Edward, è molto più pigro di me. – spiegò.
- Oggi andremo a sorvegliare gli operai dei terreni più lontani da palazzo, dunque, faremo tardi. – aggiunse.
- Porterai i libri con te? – suggerii.
- Porterò il romanzo che mi hai regalato. Non ci crederai, ma mi sta appassionando molto. – mi confessò.
- Ne sono felice. – risposi, arrossendo.
- E tu? Seguirai le lezioni? – mi interrogò.
- Sì, come sempre. – confermai.
- Mia madre ha intenzione di fare di te una donna molto colta. – commentò, sarcastico.
- A me piace studiare. – ammisi.
- Beh, ti fa onore. Io sono molto più indisciplinato di te. – osservò.
- Forse, perché non ti occupi di ciò che più ti piace. – ragionai.
- Non so cosa più mi piace. – disse, con candore.
- Allora, dovresti scoprirlo. – lo incitai.
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Nel frattempo, ci raggiunse Edward, che montava già a cavallo.
- Ecco dov'eri, Peter! Buongiorno, Gardenia! Lieto di vederti! – esclamò.
- Andiamo, Edward, ci aspetta una lunga cavalcata. – lo incitò Peter.
- A stasera, Gardenia! – esclamò Edward, sorridente.
Li guardai allontanarsi al galoppo. Avrei voluto seguirli. Avrei voluto imparare a cavalcare per allontanarmi il più possibile da palazzo e da Lady Elizabeth. Anelavo alla libertà. Avevo bisogno di respirare aria fresca. Ero appena rientrata da Londra, ma già scalpitavo. Avevo trascorso troppo tempo tra quelle vecchie mura, dentro quel recinto. Mi mancavano le passeggiate nel bosco, è vero, ma, adesso che avevo scoperto un mondo molto più vasto lontano dalla realtà che avevo sempre conosciuto, spostarmi su quel fazzoletto di terra, per quanto incantevole, non mi bastava più. Madame Zymborskwa doveva avere ragione: il mio futuro era nella capitale. Mancava ancora circa un anno e mezzo al compimento della maggiore età, poi, avrei potuto fare ciò che avessi voluto. Questo pensiero mi sollevò per un attimo, il tempo di rifiatare, poi, pensai a Peter.