7. Pranzo con.. Harry?

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Il pomeriggio mi limitai solo a suonare la chitarra a casa, pensando ad Harry. Perché pensavo a lui? Perché mi veniva il mal di pancia ogni volta che mi parlava di Louis e di quanto lo amava?

In ogni caso, ogni canzone che suonavo mi veniva in mente lui. Perché di solito suono canzoni calme, quelle d'amore, ad esempio Let her go di Passenger. Oppure Little things. Quella è la mia preferita in assoluto.

Non ne so il motivo, ma quando suonavo queste due e anche altre mi venivano in mente i suoi ricci, i suoi occhi, il suo tutto. Harry.

Il giorno seguente invece mi svegliai da un sogno, o meglio, un incubo. Per me era un incubo ma forse per gli altri poteva essere una sciocchezza. Essendo claustrofobico ho bisogno di avere almeno una finestra aperta in qualsiasi stanza e gli ascensori sono il mio incubo. Per questo sono così magro, faccio un sacco di scale al giorno.

Il sogno però non era solo essere chiuso in un ascensore, ma bensì essere chiuso in ascensore con Harry fuori che cercava di aprire le porte. Perché proprio lui mi dovrebbe salvare? Non credo che dopo una settimana e qualche giorno qualcuno potesse tenere così tanto a me da salvarmi da un ascensore. Okay, forse io lo farei con anche uno sconosciuto rimasto bloccato ma comunque, perché Harry? Poteva anche essere Louis, Ed, Zayn, Melissa.

Perché proprio lui?

In ogni caso, mangiai la colazione con questi pensieri, presi lo zaino e uscii. Stranamente mi misi le cuffiette. Di solito non le mettevo perché sapevo di incontrare Louis o Harry.

Non feci nemmeno tre passi sul marciapiede opposto che arrivò l'autobus dei due ragazzi, mi fermai a vedere se scendeva almeno uno dei due e vidi Harry.

Il mio cuore iniziò a battere più velocemente perché era vestito in modo strano. I soliti jeans stretti ormai mi avevano abituato a vedere le sue gambe, però quel giorno portava una camicia aperta fino agli addominali quasi. Non avevo calcolato il colore giallo con delle foglie oro, ma avevo calcolato molto la scollatura. Vidi i suoi tatuaggi, la sua collana, il suo collo dove c'erano i ricci sciolti, la mano che passò tra i capelli e un sorriso sul volto appena incontrò i miei occhi.

Poteva esistere davvero qualcuno di così bello?

Rimasi incantato a quella vista e non mi accorsi nemmeno del fatto che si era avvicinato a me e mii aveva salutato. Io ero con la bocca semi aperta e gli occhi fissi sui suoi color verde. Mi risvegliai solo quando lui mi diede un piccolo schiaffetto sulla guancia.

"Niall? Stai bene? Sembra che hai visto Dio."

Si mise a ridere e io scossi un po' la testa per risvegliarmi da quello stato di estasi nel vedere un vero Dio. Per non mostrare il piccolo rossore sulle mie guance sorrisi e ripresi a camminare con ancora una cuffietta all'orecchio.

Non gli risposi ma cambiai canzone, mettendo proprio Little things per vedere la mia reazione. Non stavo capendo quello che mi stava succedendo. Perché mi incantavo a guardare Harry? E perché ogni canzone d'amore mi faceva venire in mente lui?

Mi prese una cuffietta, mettendosela all'orecchio e per farlo si dovette spostare i ricci. Lo guardai ridacchiando un po' per poi chiedergli.

"La conosci?"

"E me lo chiedi? È la mia preferita."

Mi sorrise e io ricambiai.

"Anche la mia."

"Una volta l'ho cantata a Louis, l'anno scorso."

Ed ecco di nuovo quel mal di pancia. Era più forte però e mi costrinse a mettermi una mano sullo stomaco.

The Irish boy. || Narry StoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora