16. La lettera.

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Ed rimase da me tutto il pomeriggio, poi la sera mio padre lo riaccompagnò a casa.

Il giorno dopo mi svegliai con un mal di testa orribile, erano le quattro del mattino e avevo caldo tanto da buttare le coperte a terra. Odiavo stare male perché non mi piacevano neanche un po' le medicine che mia madre mi costringeva a prendere.

Fino alle cinque rimasi in letto, finché non sentii mamma alzarsi. Lei si svegliava prestissimo, faceva tutte le pulizie in casa e preparava anche la colazione. Poi io andavo a scuola e lei a lavoro. Greg di solito lavorava sempre di pomeriggio mentre mio padre aveva orari diversi di giorno in giorno.

Mi alzai anche io quando sentii il suono della caffettiera. Come mi tirai su con il busto migirò la testa e vidi la stanza al contrario. Lentamente mi alzai, tenendomi al muro ma dopo un po' riuscii ad andare in cucina da mamma. Lei mi guardò un po' sorpresa di vedermi in piedi a quell'ora.

"Non riesci a dormire?"

"Ho mal di testa.."

Sussurrai e lei mi mise una mano sulla fronte. Da lì capii di avere la febbre alta perché la sua mano sembrava congelata in confronto alla mia pelle.

"Sei bollente Nì.. Prenditi qualcosa.."

Annuii. Alla fine odiavo le medicine ma comunque le prendevo, meno stavo male, meno medicine prendevo. Mi riempii un bicchiere d'acqua e poi feci sciogliere la pastiglia. Bevetti e lavai il bicchiere sotto la spina.

"Oggi non vai a scuola.."

"Mi sa di no."

"Avevi qualche verifica?"

"No.."

"Anche se ce l'avevi non ti mandavo lo stesso."

Lei accennò ad una risata ma in realtà la verifica di matematica ce l'avevo.

Tornai nella mia camera e cercai di addormentarmi. Mamma mi aveva detto di coprirmi e di sudare tanto ma io stavo morendo dal caldo quindi dormii sopra le coperte. Mi riaddormentai praticamente subito, svegliandomi alle dieci del mattino.

Quando guardai l'orologio mi venne un colpo perché pensavo di dover andare a scuola. Mi alzai e mi girò di nuovo la testa per un attimo, sentivo ancora un po' di febbre ma era sempre meglio di qualche ora prima. Andai in cucina e trovai un biglietto, probabilmente ero a casa da solo.

"Dì a mamma che stasera sono da Denise e torno domani. -Greg"

Wow, ero completamente da solo perché mamma lavorava tutto il giorno e papà idem. Poi Greg era da Denise, poi andava a lavoro, avevo tutta la casa per me insomma.

Mi vestii abbastanza decentemente dopo essermi fatto una doccia e aver fatto colazione. Il vomito e il mal di pancia mi era passato, ma comunque avevo mangiato leggero e poi avevo preso la medicina.

Scesi in atrio a vedere la posta e incontrai la mia vicina, la vecchia che appen ti vede attacca a parlarti e non ti molla più. Appena sentii la sua porta aprirsi accanto alla mia, feci una breve corsetta per non farmi vedere.

Nella cassetta c'erano tre lettere, due erano cose da pagare quindi le lasciai sul tavolo in cucina. La terza era un qualcosa di strano. C'era scritto "Per Niall" con un cuore rosa accanto.

La aprii e iniziai a leggere.

"Caro Niall,

non sai chi sono e voglio che lo tu lo scopra da solo. Puoi chiamarmi ammiratrice segreta o come vuoi, ma con il tempo ti darò degli indizi per capire quale mano ha scritto questa lettera.

The Irish boy. || Narry StoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora