1. Nuove conoscenze.

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 Quel posto già mi stava antipatico. Secondo banco accanto al muro opposto alla finestra. Decisamente un posto orribile. Va bene che tutti i posti di una classe sono orribili proprio perché sono i posti di una classe, ma quel banco doveva essere il peggiore.

Ero entrato da poco in quell'aula che mi avrebbe accompagnato per l'intera quarta superiore e da poco era suonata la campanella. Mi perdevo a guardare i miei nuovi compagni che tra loro si conoscevano già ed io ero il nuovo arrivato da un'altra scuola. C'era una maggioranza maschile, e già questo andava bene.

Il posto accanto a me era ancora libero ma non ero sicuro di voler qualcuno, non sono mai stato bravo a socializzare a causa della mia timidezza. Ma, mai parlare troppo presto, al suono della campanella entrò un ragazzo con i capelli leggermente arruffati e un leggero pizzo sul mento. Lui, senza pensarci nemmeno due volte si diresse verso di me e si sedette sulla sedia che mi stava vicino. Mentre si avvicinava, ho notato i suoi occhi, azzurri un po' come i miei. Era strano il fatto che avesse i capelli abbastanza scuri e gli occhi così chiari.

Ma ora la mia attenzione era sul professore appena entrato: puntuale come la morte insomma.

Non mi ci volle molto per accorgermi che il ragazzo accanto a me mi stava squadrando da capo a piedi quando mi sono alzato. Speravo almeno di essermi vestito adeguatamente con jeans neri un po' attillati, come il mio solito, e una canottiera larga con sopra una felpa nera. Era settembre in fondo, non faceva più caldo come ad agosto.

Quel suo sguardo però mi faceva imbarazzare, anche perché non lo conoscevo.

"Buongiorno! Un'altra quarta da gestire eh.. Aah! Sarà dura!"

Poi rise l'insegnante, come se la prendesse alla leggera.

"Oh giusto, sono un nuovo professore e in questa classe insegnerò inglese, francese, storia e geografia. Mi chiamo Simon Cowell."

La classe rimase in silenzio anche se alcuni accennarono ad un sorriso. Persino io che non ho molta confidenza con i professori capii che quello era uno bravo e simpatico.

"Ma, ora, vorrei che vi presentaste voi. Vi conoscete tra di voi ma purtroppo la dote della telepatia non mi è ancora stata donata."

"Non conosciamo tutti."

Disse con un tono di voce abbastanza alto il mio nuovo compagno di banco, con anche un sorrisetto sotto ai baffi. Mi lanciò uno sguardo con la coda dell'occhio e da lì, iniziò l'Inferno.

"No? C'è qualche studente nuovo?"

Chiese lui e io purtroppo dovetti alzare la mano. Ero già teso di mio e il ragazzo accanto a me non stava migliorando le cose. L'insegnante mi disse di alzarmi e io lo feci.

"Presentati per primo allora."

Subito un leggero rossore si formò sulle mie guance ma cercai in tutti i modi di nasconderlo. Non ero abituato a dire nome, cognome, provenienza e numero di scarpe a dei perfetti sconosciuti.

"Mi chiamo Niall Horan, sono irlandese e.."

Ecco, il primo blocco. Che altro dovevo dire?

"Beh, sei fidanzato?"

Che diavolo di domanda era? Da quando si chiede agli studenti se sono fidanzati o meno? A quella domanda infatti risposi con un cenno del capo in segno di negazione. Non me n'ero nemmeno accorto, ma mi stavo torturando le mani in modo assurdo perché il mio compagno di banco me le prese e le separò. Più precisamente mi prese quella sinistra e la fece appoggiare sul banco.

"Uhm.. Fai sport?"

"No.. Anche se so suonare la chitarra."

"E ti piace?"

The Irish boy. || Narry StoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora