5. La partita.

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Ilgiorno seguente, domenica, mi svegliai su un divano a dir pococomodo. Indossavo ancora i vestiti della sera precedente e mi facevamolto male la testa. Il soggiorno era piuttosto carino, enorme, comemi aspettavo.

Harryè un riccone, è ovvio che abbia una casa il triplo della mia.

Mialzai con il busto, massaggiandomi la testa e notai una ragazza daicapelli castani tendenti al biondo. Era seduta al computer con lecuffie alle orecchie e digitava velocemente sulla tastiera, scrivendochissà cosa. Rimasi a guardarla per un po' finché non si accorsedei miei occhi su di lei e mi sorrise, togliendosi le cuffie.

"Buongiorno."

Midisse, guardando ancora per un secondo il pc per poi abbassare loschermo e chiuderlo. Mi alzai ancora barcollante, stropicciandomi gliocchi.

"Buongiorno.."

Sussurraiancora mezzo addormentato, accennando un sorriso. Mi si avvicinò,con un sorriso smagliante.

"Tusei Niall giusto? Harry mi ha parlato di te."

Rimasiun attimo a realizzare cosa avesse detto e la guardai negli occhi,sorpreso.

"D-davvero?"

Erapoco più bassa di me e indossava dei jeans normali con una magliettaa maniche corte azzurra. Notai all'istante il sorriso, simile aquello del riccio.

"Sì.Oh, io sono Gemma, la sorella di Harry."

Miporse la mano e io ricambiai, stringendola.

"NiallHoran, piacere."

Lavidi ridere e guardare qualcosa più in alto dei miei occhi. Alzai losguardo cercando il motivo della sua risata per poi scoprire cheerano i miei capelli arruffati come non mai ad essere ridicoli.

"Sevuoi farti una doccia il bagno è lungo il corridoio, l'ultima portaa sinistra."

Miindicò la strada e io andai dove mi aveva detto lei.

Quellacasa era enorme.

Soloil soggiorno occupava circa tutto il perimetro di casa mia, il bagnoera come la mia camera e probabilmente non era nemmeno l'unico.C'erano tante stanze, alcune con le porte aperte e altre chiuse.Sembrava un albergo più che una casa a dire il vero. Notai che poic'erano delle scale che portavano al piano di sotto dove si sentivadel chiacchiericcio di una voce femminile. Parlava da sola,probabilmente al telefono.

Andaiin bagno solo per lavarmi il viso e sistemarmi un po', per rendermialmeno presentabile. Poi uscii, vedendo Louis mezzo rincoglionito inboxer che camminava per il corridoio con i capelli che andavano per ifatti loro, senza stare al solito posto. Si girò, guardandomi con unocchio chiuso e uno aperto.

"Niall..Buongiorno.."

Misussurrò avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia. Anche luiaveva preso da Harry a quanto pare.

Guardaii suoi capelli ma mi trattenni dal ridere, poi lo seguii in cucinadove c'era Gemma che preparava la colazione a tutti. Louis salutòanche lei, sedendosi su una sedia del tavolo di fronte a me. Poi lofeci anche io, guardandolo e sbadigliando.

"Com'èandata ieri sera?"

Chiesela bionda a Tomlinson che rispose con un tono di voce assonnato.

"Qualeparte della sera? Quella in discoteca o quella a casa?"

Ridacchiòun po', guardandola con un sorrisetto beffardo in viso.

"Idiota,la parte qui a casa lo so che è stata bella perché vi ho sentito.Intendevo in discoteca."

The Irish boy. || Narry StoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora