Capitolo 4

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I giorni passano e io sono più serena. La casa comincia a prendere forma e ne sono soddisfatta.

Continuo a 'dormire' sul divano ma in compenso ho pulito tutte le stanze e passato una seconda mano di bianco sulle pareti per coprire la muffa. le finestre sono coperte da delle tendine rosse che donano un po' di atmosfera alla casa, il pavimento brilla dopo la giornata impiegata a pulirlo e ora guardandomi intorno ho la sensazione di trovarmi a casa.

mi preparo velocemente per andare al lavoro. Lì tutto procede bene  e le storie assurde dei primi due giorni sembrano lontane.

Sarah e io siamo diventate molto amiche e stare vicino a lei mi fa sentire meno la mancanza di Lisa. L'unica vera amica che io abbia mai avuto che ho lasciato in California senza spiegazioni.

Ha provato a chiamarmi ma non le ho mai risposto. E mi sembra di averla abbandonata come è stato fatto a me... anche se la sua è una vita più felice senza di me che la deprimo.

Accantono il suo pensiero entrando nel locale senza nome in cui lavoro.

Secondo sarah è stato ribattezzato Crazy dai clienti dopo gli strani comportamenti di Marion la proprietaria dal grido facile e anche a me piace chiamarlo così.

Entro cantando a bassa voce la canzone che sto ascoltando mentre I primi clienti stanno ordinando.

Levo le cuffiette e mi lego il grembiule pronta a cominciare nonostante la stanchezza dovuta alle notti insonni. continuo a fare lo stesso sogno, tutte le notti e non capisco perchè... una luce blu cosa può significare?

Sto preparando un frullato alla pera tentando di non triturarmi un dito con quell'aggeggio quando il campanellino della porta suona e alzando lo sguardo mi trovo di fronte jake e Carly seguiti dagli altri tre del gruppo.

Per un attimo il mio sguardo e quello di jake si incrociano ma io lo abbasso subito fingendomi concentrata sul frullato. Proprio non mi danno tregua eh?

Li seguo con lo sguardo finchè non prendono posto ad un tavolo.

sento che dovrei essere lì con loro, come se qualcosa dentro me mi dicesse di stare accanto a quel branco di sconosciuti e non riesco proprio a spiegarmi il motivo.

Sarah esce dalla cucina con tre vassoi pericolosamente in bilinco e lancia un occhiata prima a me poi al tavolo dove I cinque hanno preso posto.

-'terra chiama lexi! Vai a sentire cosa vogliono.'-

sbuffo e contro voglia ma a testa alta mi dirigo dal nemico armata di blocco degli appunti e una penna.

-'cosa prendete?'- chiedo con tono naturale.

Jake mi fissa per un po' senza dire niente mentre Mat e Carly mi sorridono e la stangona e Bryan fanno finta di nulla.

-'un cheesburger e..'- comincia Carly ma non finisce la frase perchè Jake la interrompe sporgendosi verso di me e dicendo: -'dovresti smetterla di fare il bagno nel fiume. L'acqua è fredda d'inverno.'- mi fa l'occhiolino e si appoggia comodamente allo schienale soddisfatto della mia espressione sconcertata.

La rabbia mi ribolle in corpo. Era lui sulla riva! e se avessi deciso di buttarmi in acqua nuda convinta che non ci fosse nessuno?

-'mi stai seguendo?!'- sbotto facendolo sorridere.-'sai che c'è? Verrà sarah a prendere le ordinazioni e giuro che se ti rivedo...-

-'se mi rivedi cosa?'- chiede trafiggendomi con lo sguardo.

Prima che possa pensare a qualcosa di intelligente con cui controbattere succede l'impensabile: I vetri del locale esplodono e mi ritrovo catapultata contro la parete dietro al banco bar mentre una fitta lancinante mi mozza il respiro, cado di faccia e un nuovo dolore mi investe.

Non riesco a capire cosa sta succedendo, sento solo grida e caos. Senza trovare il coraggio di tirarmi su striscio fino alla fine del bancone quando qualcosa mi blocca, una mano fredda e pallida che mi fa provare  la stessa sensazione di dolorosa tristezza provata la prima sera al fiume. La figura che incombe su di me ha occhi vitrei e un sorriso spaventoso sulle labbra mentre mi fissa.

Tiro un calcio contro il suo braccio interrompendo il contatto e cerco di scappare ma stavolta mi prende per I capelli e con voce sinistra mi sussurra: il capo ti vuole intera ma forse posso divertirmi lo stesso.

Rabbrividisco e cerco di divincolarmi tirando calci a caso e fortunatamente riesco a colpirlo prima che la nebbia bianca mi oscuri la vista.

Una voce profonda e familiare chiama il mio nome mentre la voce squillante di Carly afferma che sono in troppi.

Corro fuori dal locale e mi ritrovo circondata.

Con un gesto della mano uno del branco di ombre mi solleva in aria  per poi farmi sbattere contro l'unica vetrata rimasta intera che si rompe e mi investe in una pioggia di vetri.

Mi riparo la faccia mentre vedo il gruppo avvicinarsi portando con se un gelo insopportabile e accade tutto in un secondo.

Una luce blu intensa e accecante, uguale a quella del sogno, invade la piazza e sommerge le creature impedendo che arrivino a me.

Solo quando apro del tutto gli occhi mi accorgo che quella luce proviene da me e che appena gli esseri spariscono ritorna all'interno nel mio corpo, all'interno del mio braccio che per alcuni secondi brilla innaturalmente di blu.

Guardo impressionata il mio braccio e poi la piazzola deserta dove poco prima avevo rischiato di morire.

Dalle vetrate rotte saltano fuori jake e Carly mentre gli altri tre stanno illuminando il locale di una strana luce argentea.

E' tutto vero. Quello che è successo, quello che mi hanno detto è reale...spaventoso ma reale. I mostri esistono. Loro lo sono e lo sono anch'io.

Sono ancora sdraiata a terra con del liquido caldo che mi scorre da una tempia e dal naso. Probabilmente sangue.

Jake fa per avvicinarsi ma io indietreggio e barcollando mi rimetto in piedi e inizio a correre instabile acquisendo velocità per scappare da tutto quello tentando di non permettere alle lacrime di scendere.

Sono un mostro.

SOULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora