Capitolo 25

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In un attimo le siamo tutti attorno.
-'Lisa! Come ti senti?'- chiedo senza riuscire a credere a quello che vedo, probabilmente è un allucinazione però se lo è non sono l unica che la sta avendo considerate le espressioni di tutti.
-'si, perché? Che succede? Cosa sono quelle facce?'- chiede toccandosi la fronte e sgranando gli occhi nel vedere il sangue.
Di slancio la abbraccio e Carly fa lo stesso.
La aiutiamo ad alzarsi ma lei insiste nel dire che sta bene e che non ricorda niente dalla nostra telefonata in poi.
Solo quando torniamo di fronte alla macchina capovolta sembra rendersi conto di quello che è successo.
-'mi hai salvata?'- mi chiede una volta finito il racconto dell accaduto.
-'non so cosa ho fatto.. Credo sia stato il potere, ho solo sperato che succedesse'-
-' grazie.'- dice stringendomi un braccio.
-'mi hai salvata più volte di quante immagini.. Te lo dovevo.'- dico ricambiando la stretta sorridendole.
Non posso credere che lei sia in piedi davanti a me e che mi stia sorridendo mentre pochi minuti fa credevo di averla persa per sempre.
-'ragazze so che avete bisogno di tempo per riprendervi ma dobbiamo andare, rischiamo a rimanere qui'- dice mio padre ormai completamente guarito.
Annuiamo e ci dirigiamo verso la macchina di jake nella quale stavolta entriamo tutti, mio padre si mette davanti con lui e prima che io salga dietro con le ragazze jake mi da un bacio sulla fronte che io ricambio con stringendogli la mano e sorridendogli per assicurargli che sto bene. Lisa è qui, siamo tutti qui e stiamo bene non chiedo altro.
Una volta saliti in macchina jake chiede a mio padre cosa è successo e tutte noi, senza riuscire a smettere di tenerci per mano, stiamo attente al racconto di mio padre.
-'stavo guidando quando ho visto un auto venire a tutta velocità da una stradina sulla sinistra, aveva i fari spenti e subito dopo l urto se n'è andata. Chiunque la guidasse l ha fatto apposta, aveva intenzione di venirci addosso. Non sono riuscito a vedere chi la guidava perché la mia auto si è cappottata ma ho visto solo che era nera, i miei fari l hanno illuminata per un attimo.'-
-'chi può essere stato?'- chiede Carly preoccupata.
-'forse un ubriaco che si era appartato con qualcuno ed è scappato dopo esserci venuto addosso'- dice Lisa.
-'già forse.'- ribatte mio padre poco convinto dopo essersi scambiato un occhiata con jake.
Chiunque sia stato non mi importa. Vorrei ucciderlo si per quello che ha rischiato di portarmi via ma l importante è che non sia successo. Mi lascio cadere sul sedile con un sospiro con la testa pesante ma il cuore decisamente più leggero.

Guardo fuori dal finestrino per il tempo restante mentre ci avviciniamo a Slowbeach, vedere il cartello stradale con quel nome mi fa venire un tuffo al cuore.
Passiamo dal centro dove un gruppo di ragazzi sta entrando al Luky, un locale che conosco fin troppo bene. Guardando i loro volti mi sembra di conoscerli ma è come se appartenessero a un altra vita, ricordo le loro facce ma vagamente..
Il paese è piccolo quindi ci impieghiamo poco a raggiungere il vialetto di casa. Se mi era venuto un tuffo al cuore leggendo il cartello stradale non è niente in confronto a quello che sto avendo adesso, davanti a me c'è casa.
Quella dove sono cresciuta, dove ho vissuto con la mamma, dove ho passato tutti i natali e dove ci sono tutti i ricordi dolorosi da cui sono scappata. Ma guardandola mi rendo conto che non è così spaventosa come la ricordavo e che mi mancava, insomma..quelle pareti mi hanno vista crescere.
Jake parcheggia nel vialetto e scendiamo tutti dall auto, Lisa sorride radiosa mentre mio padre ha una strana espressione sul viso, un misto tra tensione e malinconia, probabilmente la stessa che ho io.
-'casa dolce casa'- dice Lisa prendendomi a braccetto.
-'casa dolce casa'- confermo con un sospiro.
-'beh sbrigati, facci strada no?'- dice Carly sorridendomi.
Io rinsavisco e mi avvio a grandi passi verso la porta d ingresso.
Mi tremano le mani quando devo infilare la chiave che come al solito è nascosta sotto il vaso li vicino. Mia madre dimenticava costantemente le chiavi di casa e questa era una buona soluzione per non dover rimanere fuori fino a quando tornavo io.
Una volta aperta la porta mi trovo davanti alla stessa casa che avevo lasciato. Uguale identica. Con ancora le coperte disfatte sul divano dove mia madre ha passato l ultima notte con ancora le pillole che doveva prendere sul tavolino in vetro, le fotografie con i volti sorridenti sono ancora al loro posto, tutto è silenzioso e normale come se il tempo si fosse fermato da quando ho varcato quella soglia per andarmene.
-'è tutto come un tempo'- constata mio padre addentrandosi nel salotto.
Sorride come se i ricordi di quando viveva qui gli fossero tornati in mente.
Quando il suo sguardo si posa sulle pillole però si rabbuia. È tutto uguale a quando se ne è andato tranne che la mamma non ce più.
-' volete qualcosa da mangiare?'- chiedo affrettandomi verso il tavolino e facendo sparire tutto.
Lisa e Carly stanno guardando le foto mentre jake osserva con attenzione delle strane pietre incastonate nello stipite della porta. Non mi ero mai resa conto che ci fossero, guardandole meglio mi sembra siano zaffiri ma sono tagliati talmente fini che sono difficili da vedere. Probabilmente loro contribuiscono a tenerci al sicuro.
-'sto morendo! Chiamiamo una pizza?'- chiede Lisa.
Le lancio il telefono di casa. -'il numero dovrebbe essere registrato nella rubrica'-
-'stock?'- chiede con un sorrisino.
-'stock.'- confermo alzando gli occhi al cielo.
È la pizzeria dove andavamo sempre insieme e dove sono successe tante troppe cose.
Mentre Lisa ordina le pizze io faccio fare un piccolo giro della casa a jake e Carly.
Mostro loro dove è il bagno e le stanze per gli Ospiti, questa casa è enorme per questo vivere qui da sola era così triste, ora però le camere in più bastano appena per tutti. Papà dormirà nella vecchia camera sua e di mia madre, jake casualmente in quella affianco alla mia nel corridoio mentre Lisa dormirà nella sua al secondo dove dormiva tutte le estati quando i suoi la mollavano qui per farsi le loro vacanze tranquilli, mentre Carly in quella affianco alla sua sempre al secondo piano. C'è ancora tutto il terzo piano da riempire.
Giro per tutte le camere a cambiare lenzuola e pulire giusto per non avere il tempo di pensare e finisco in tempo per quando suonano alla porta.
Scendo le scale di corsa per andare ad aprire ma jake mi ha anticipato.
Quando arrivo vedo Carly e Lisa che sghignazzano mentre apparecchiano e mio padre intento a parlare al telefono. Solo ora mi viene in mente che dovrebbero esserci marcus e gli altri qui. Che gli sia successo qualcosa?
Aiuto jake a prendere le pizze e glielo chiedo.
-'dove sono gli altri?'-
-'lucy dice che stanno arrivando, non riuscivano a contattare marcus e sono stati rallentati da quelli dell ordine'- mi informa pagando il fattorino della pizza che ci lancia strane occhiate probabilmente non capendo niente di quello che stiamo dicendo.
-'cosa volevano?'- chiedo chiudendo la porta.
-' sapere dove eravamo, gli hanno interrogati per un po' ma non hanno detto niente.'-
-'se li scoprissero cosa farebbero?'- chiedo temendo la risposta. Non so come opera l ordine ma il ricordo della visita al loro quartier generale è vivido nella mia mente.
-'non te ne devi preoccupare, si risolverà tutto.'- mi rassicura con il suo sorrisino che ricambio. Ancora non ci credo che tra noi ora c'è qualcosa, non so bene cosa siamo... Fidanzati? Stiamo insieme? Non avrò mai il coraggio di chiederglielo.
Agli altri ospiti non sfuggono gli sguardi che ci scambiamo e so già che a breve sarò vittima dell assalto di Lisa. Spero solo che aspetti fino a domani mattina, sono troppo stanca stasera per sopportarlo soprattutto considerato che anche Carly avrà qualche domanda.
Mangiamo in tranquillità ridendo delle battute di mio padre che è stranamente allegro. Dopo cena si mettono tutti a guardare un film mentre io giro come una trottola per le camere senza sapere bene perché.
Ogni tanto sento le minacce delle ragazze sul fatto che se non mi siedo subito mi legheranno alla sedia. Allora le accontento e mi siedo tra loro programmando i posti da far vedere a Carly considerato che è il suo primo viaggio in California.
Invece i discorsi di mio padre e jake sono di tutt altro tipo ma non riesco a cogliere molto di quello che dicono. L aria spensierata di jake sembra averlo abbandonato.
Dopo aver fatto una lista completa dei posti in cui andremo il giorno dopo una alla volta vanno a dormire.
Accompagno Lisa fino alla sua stanza per abbracciarla e dirle che le voglio bene, cosa che mi sono ripromessa di dirle tutti i giorni dopo oggi.
-'oh ma dai!'- mi prende in giro lei ma ricambia pienamente il mio abbraccio e mormora -' anchio'-
Carly mi manda un bacio veloce della buona notte dirigendosi verso camera sua mentre è al telefono con Brian, ho qualche domanda anch'io da rivolgerle, tra quei due c'è qualcosa. Passo in punta di piedi davanti alla camera di mio padre dove lui sta già dormendo, e delle braccia che riconosco subito mi afferrano e mi portano dentro la stanza di fianco alla mia.
Mi sfugge un urlo che lui ferma subito con un bacio. Temevo che che le ritrovate responsabilità l avrebbero fatto ritornare freddo e distaccato ma evidentemente non è così.
-' mi sei mancata'- sussurra sulle mie labbra.
-'anche tu'- dico cingendolo con le braccia.
Lui mi prende per mano e mi porta fuori dalla sua camera.
-'dove andiamo?'-
-'e me lo chiedi? Voglio vedere camera tua.'- dice con un sopracciglio alzato.
Rido mentre mi faccio trascinare nella mia stanza. Non ci sono ancora entrata, avevo paura a farlo.
Appena varcata la porta noto ancora i miei poster appesi, le foto e i disegni che tappezzano le pareti. Il letto è intatto al centro della stanza.
Jake ci si butta di peso facendomi ridere.
Si guarda intorno per un po.
-'fammi indovinare, quello faceva parte della tua fase da ribelle?'- chiede indicando il poster della mia band hard rock preferita.
Poi di fianco nota il poster di Birdy.
-'ok. Sei una contraddizione continua.'- sorride tirandomi a se.
-'ehi! Smettila lo sanno tutti che gli adolescenti sono volubili.'- mi giustifico mettendomi comoda sulle sue ginocchia.
-'sono felice di essere qui'- ammetto dopo un po.
Lui mi cinge con le sue braccia e appoggia il mento sulla mia spalla sinistra facendomi rabbrividire quando mi da un bacio sul collo.
-'anch'io.'- dice stringendomi ancora di più a se. Chi l avrebbe mai immaginato da piccola quando passavo il tempo qui dentro che un giorno ci sarei stata con jake?
-'sarai stanca, ti lascio riposare'- mi sussurra in un orecchio. Altri brividi.
Fa per alzarsi ma io mi oppongo. Non voglio che se ne vada, non voglio che lo faccia mai.
Mi giro verso di lui sempre seduta sulle sua gambe.
-'resta'- gli chiedo dandogli un bacio.
Lui mi guarda per qualche secondo e capisco che c'è qualcosa che devo specificare.
-'intendo.. Dormiamo insieme.'- arrossisco.
-'perché a cos altro pensavi?'- mi chiede divertito.
Mi appoggio sul suo petto per nascondere il rossore e sento la sua risata vibrare nel petto mentre respiro il suo profumo.
-'certo che rimango.'- dice prendendomi il viso tra le mani e costringendomi a guardarlo, mi da un bacio lento che mi fa accelerare il cuore a un ritmo che non credevo possibile e poi mi fa sdraiare accanto se e mi abbraccia.
-'buona notte Alexis'- mormora nei miei capelli.
sorrido nel buio sentendomi chiamare così da lui, prima mi faceva imbestialire ma ora mi piace.
-'buonanotte jake'-
Ci addormentiamo così, abbracciati nella mia cameretta e non ricordo notte in cui abbia dormito meglio.

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