Capitolo 34

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-'sei sicuro che si sveglierà?-
-'si... Deve farlo il cuore non ha smesso di battere deve solo trovare la forza di farlo.'-
-'sono passati tre giorni..'
-'lo so.'-
-'credi che possa sentirci?'-
Una mano sottile stringe la mia.
-'i medici dicono di parlarle, che servirà a farle aprire gli occhi prima.'-
-'se solo sapesse cosa è successo dopo che ha perso i sensi dubito che vorrebbe risvegliarsi...oddio! No lexi scherzavo non è successo niente.'-
Qualcuno sbuffa.
-'Lisa sta arrivando, Will è andato a prenderla. Forse sentire la sua voce le farà piacere.'-
Ora qualcuno mi accarezza una guancia lentamente con il pollice.
-'vi lascio soli.-
Sento un odore acre. Un odore che durante la malattia di mia madre sentivo tutti i giorni. Sono all ospedale.
-'ciao. Ti devi svegliare lo sai? Perché io non so davvero cosa fare senza di te.'-
Riconosco la voce di jake. fa una pausa come se stesse cercando le parole giuste.
-'Tu mi fai impazzire, fai sempre di testa tua, sei testarda, non senti ragioni, mi hai mentito e hai rischiato di farti uccidere sapendo che io sarei morto se ti fosse successo qualcosa ma questa sei tu: la mia lexi che piuttosto che rischiare che qualcuno si faccia del male va in contro ad egli esseri spietati a braccia aperte. Ho avuto più paura in questi due giorni che in tutta la mia vita, ieri sera ho creduto di averti persa per sempre e qualcosa dentro di me si è rotto, avevo la sensazione che da lì in poi non sarei più riuscito a respirare. E sarebbe stato così se non avessi sentito il tuo cuore battere poco dopo che i tuoi occhi si erano chiusi.
Ma ora devi svegliarti. Devi tornare da me perché sei forte. Perché ho visto il tuo sorriso degli ultimi giorni e ho visto i tuoi occhi tornare lentamente ad avere la loro luce, quindi ora torna. Dimostra quanto sei forte e torna. Ti giuro che non ti permetterò mai più di rifare una cosa del genere. A costo di legarti a me con delle catene perché giuro che non ti perderò più di vista ok? Non posso sopportare un altra volta quella paura perché io ti amo.'- Jake mi bacia il dorso della mano e poi la stringe nella sua. Vorrei abbracciarlo, dirgli che ho avuto paura anch'io. Dirgli che lo amo anch'io ma non riesco, il corpo non risponde ai miei comandi e mi viene voglia di gridare.
-'non ho mai amato nessuno. Credevo di non esserne capace, che non facesse per me. Credevo che la vita fosse fatta di responsabilità e morte ma tu mi hai insegnato che non c'è solo quello. Mi hai dimostrato che si può essere abbastanza forti per affrontare tutto e per ricominciare. all inizio guardandoti avvertivo la sofferenza che ti sforzavi di nascondere ma ora ce L hai fatta, sei tornata alla luce e ne hai portata nella nostra vita. Non ci abbandonare ti prego. Abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te.'-
Le sue labbra si appoggiano sulle mie e le sento umide di lacrime. Chiedo con tutta me stessa di svegliarmi di tornare da lui perché anch'io ho bisogno di lui, di loro, della mia vita. Credevo di aver perso tutto ma non è così e ora mi stanno aspettando.
L unica cosa che riesco a fare è stringergli la mano.
-'lexi.. Mi hai sentito? Hai stretto la mano! Rifallo.'- mi supplica.
Lo rifaccio.
-' brava piccola torna da me. Torna.'-
Apro gli occhi e la luce artificiale della camera d ospedale mi acceca.
Ho una gamba rotta a giudicare dal gesso e dal fatto che è appesa. Ho un forte dolore alla testa e credo sia fasciata, un ago attaccato al braccio mi riporta la mente a certi ricordi. Faccio per toglierlo ma jake mi ferma.
-'va tutto bene.'- mi dice in tono rassicurante studiando il mio sguardo.
-'come ti senti?'-
-'io credo bene'- farfuglio.
-'vado a chiamare l infermiera ok?'- la sua voce è carica di emozione come se si fosse appena tolto un grosso peso.
Gli sorrido.
-'jake'- lo chiamo prima che esca dalla stanza.
Lui si volta.
-'ti amo anch'io.'-

Le infermiere continuano a visitarmi e a cambiarmi la flebo, a quanto pare quando sono arrivata ero messa davvero male.
Carly e jake non mi abbandonano un secondo e anche gli altri fanno avanti e indetto portandomi ogni volta qualcosa da mangiare sostenendo che il cibo del ospedale fa schifo... Ed è vero.
Persino Lucy si presenta sorridente con un bricco di cappuccino al cioccolato appena sa che mi sono risvegliata e mat rischia di scoppiare a piangere quando vede che sono sveglia.
Ogni volta che chiedo di mio padre però deviano il discorso e ho paura a chiedermi il perché... quando rimango sola con jake, la sera, lo obbligo a dirmi cosa sta succedendo temendo il peggio. Non è possibile che non si sia salvato, ho fatto quello che mi ha chiesto marcus non può averlo ucciso! Che le sue ferite fossero troppo gravi? Non è possibile. Lui sta bene. Lui deve stare bene.
-'lexi hanno detto che devi stare tranquilla..'- tenta jake.
-'ho il diritto di saperlo'- dico andando nel panico per il suo tono grave.
-'lui...lui è morto.'- dice guardandomi carico di dispiacere.'- Ha perso troppo sangue. Quando lo abbiamo portato all ospedale ha resistito per una notte ma poi non c'è l ha fatta. Ha fatto solo in tempo a sapere che tu eri fuori pericolo.'-
Le lacrime mi riempiono gli occhi mentre sembra che qualcuno mi stia squarciando il petto.
Scuoto la testa. L avevo appena ritrovato. Non può essere morto... Lui me lo aveva promesso. Aveva detto che non mi avrebbe più lasciata.
Stringo le lenzuola per sopportare il dolore. Non serve a nulla, questa sensazione mi è familiare è la stessa di quando è morta mia madre. È troppo forte per essere controllata.
Il dolore non si può combattere si può solo aspettare che passi.
Jake mi abbraccia e io singhiozzo contro il suo petto.
Non dice nulla, mi stringe solo a se.

Quella sera la passo in bianco. Ogni tanto mi dormento ma quando mi risveglio e capisco che mio padre è morto davvero e non era solo un sogno scoppio a piangere di nuovo. Jake è nel letto con me e ogni volta mi stringe di più a sé e mi sussurra di calmarmi, e che passerà.
Se non ci fosse lui con me non ce la farei.
Spero che ora papà sia con la mamma e che stiamo recuperando il tempo che non hanno passato insieme.
Lo spero, spero che siano felici e prego in cuor mio di ritrovarli prima o poi.
Non sono mai stata una persona religiosa ma se devo immaginare un paradiso mi immagino un posto dove ci sono loro, dove non esiste la morte.

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