Capitolo 29

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Ci sediamo al tavolo con loro ad ascoltare mio padre elencarci il piano.
-'li aspetteremo in una zona isolata in modo tale che non vengano coinvolte altre persone e saremo preparati. Lexi tu sarai presente e combatterai con noi. A un certo punto loro cercheranno di portarti dal loro capo, da quello che ho capito è quello che hanno già tentato di fare, ma tu dovrai fingere di venire colpita. Dovremo far credere che tu sia morta, in questo modo penseranno che non potrai più essere una minaccia e torneremo a River dove per precauzione attiveremo delle misure di sicurezza.'- dice mio padre fiero del suo piano.
-'ma non sappiamo quanti saranno, poi vogliono il suo sangue per utilizzarlo contro di noi, vorranno portarla con loro'- ribatte Jake concentrato.
-'no, saremo più rapidi e la porteremo via una volta mostrato loro che è morta.'-
-'io ci sto'- d'altronde preferisco fingere di essere morta che esserlo davvero.
-'quindi è deciso?'- chiede Brian.
-'è deciso'- dice Jake un po titubante.
-'Lucy riesci a dirci più o meno quando arriveranno?'- chiede Carly.
-'non so il giorno preciso ma sento che sarà tra più o meno una settimana.'-
Oggi è il 23 dicembre questo vuol dire che riusciremo a passare un Natale tranquillo!
-'bene. Allora io credo che andrò in cantina'- dico alzandomi.
Tutti mi guardano straniti.
-'nessuno si ricorda che domani è la vigilia di Natale?'- chiedo sgomenta.
-'tesoro sono successe talmente tante cose... Non abbiamo tempo per festeggiare dobbiamo allenarci e prepararci e..'-
-'papà smettila, siete tutti preparati e io posso riuscire a fingermi morta senza dover esercitarmi. È il primo natale da quando sei tornato e poi il Natale va festeggiato per forza.'-
-'sono d'accordo'- dice Lisa arrivata in quel
Momento con il cellulare in mano. -'allora? Da cosa si comincia?'-

Passiamo la giornata a mettere decorazioni. A quanto pare Lisa sembra abbastanza propensa a tornare a River subito dopo Natale e nessuno le ha parlato del piano perché altrimenti vorrebbe rimanere qui mentre è molto più sicuro che vada via.
Fingono tutti di essere sereni e collaborativi ma si capisce chiaramente che stanno pensando ad altro. Io Carly e Lisa prepariamo gli addobbi per l albero che Jake e mio padre sono andati a prendere, Lucy sistema le lucine lungo le scale accendendole e spegnendole con la mente, Mat non si è più fatto vedere dall altra sera se non per mangiare e anche in quei momenti non ha aperto bocca. Mi dispiace per lui ma non saprei cosa dirgli.. Jake non mi ha detto nulla sulla loro 'chiacchierata mentale' e io non ho fatto domande. Probabilmente sono cose tra fratelli.
Brian nel frattempo sta attaccando le decorazioni per casa.
Mentre cerco nella scatola delle palline trovo la preferita della mamma. Una pallina semplice, bianca e oro, me la fecero decorare a scuola e tornai a casa tutta soddisfatta e la regalai alla mamma come regalo di Natale. Non era niente di speciale ma mia madre l ha sempre adorata. Fa male pensare che non abbia potuto passare almeno un ultimo Natale con me e papà tutti  insieme. Lei non l ha più rivisto e probabilmente l ultimo ricordo che ha di lui non è dei migliori.
In quel momento parte a tutto volume jingle bells rock dalla radio e tutti ci mettiamo a canticchiarla mentre saltelliamo per la stanza, compresa Lucy che fa ondeggiare la sua lunga coda e Brian che sembra una scimmia a cui hanno appena amputato le gambe. In un attimo stiamo tutti ballando e cantando a scuarciagola dimenticandoci degli addobbi. Carly con Brian e io, Lisa e Lucy insieme. Jake e mio padre entrano in quel momento dalla porta guardandoci come se fossimo pazzi. Appena messo giù l albero però trascino Jake a ballare mentre mio padre improvvisa un lento con l abete facendoci scoppiare tutti a ridere. Guardandomi intorno vedo solo sorrisi e dentro di me sono debitrice al Natale per il potere che ha sulle persone. E pensare che l ho sempre odiato...
Una volta finito di comportarci da psicopatici torniamo ad essere persone serie e finiamo di sistemare casa che,una volta terminato, sembra un albero di Natale gigante con tutto quell agrifoglio sparso per le mensole, le lucine ovunque e le palline attaccate in ogni spazio libero. -'perfetta'- dico ammirandola. -'lo è davvero.'- ribatte mio padre. L'abbiamo sempre addobbata in questo modo, lui adorava il Natale e stressava la mamma con tre mesi di anticipo per preparare la casa solo per poterla tenere così più a lungo possibile.
-'cucino io per il pranzo di Natale'- salta fuori mio padre.
-'ma no stavo pensando di farlo io'- brontola Lisa.
-'tu non hai mica dei bagagli da preparare? Perché non passi da casa tua a prendere altri vestiti? '- le chiedo.
-'non sono sicura di andarmene ancora..'-
-'ne siamo sicure noi. Altrimenti ti incartiamo e ti spediamo a will'-
-'come regalo di Natale non è male'- fa notare Carly.
Lisa alza gli occhi al cielo e si butta sul divano accendendo la TV.

Ceniamo dopo poco e io e mio padre andiamo a lavare i piatti.
Dopo qualche minuto di silenzio mio padre decide finalmente di aprir bocca ma non come avevo sperato.
-'allora, tu e Jake..?'-chiede balbettando.
-'io e Jake?'- chiedo vaga.
-'l ho capito che c'è qualcosa tra di voi.'-
-'anche se fosse? Perché dovrebbe preoccuparti? Tu adori Jake.'- dico piccata. Stiamo riallacciando i rapporti ma mi sembra da ipocriti preoccuparsi ora che ho quasi 20 anni della mia vita sentimentale e non quando doveva veramente farlo...
-'non mi preoccupa. Mi fido di lui certo ma mi fido ancora di più di te. Non te l ho detto ma somigli tanto a tua madre, avrei voluto esserci mentre crescevi ma non avrei potuto fare lavoro migliore. Sei una giovane donna straordinaria.'-
Mi vengono le lacrime agli occhi a sentirlo parlare così e non posso trattenermi dall abbracciarlo insaponandogli la maglietta.
-'ti perdono papà, solo.. Non lasciarmi più ok?'-
-'te lo prometto piccola mia.'- mi stringe forte e io mi godo i suoi abbracci per cui piangevo nelle notti in cui non c'era.
Andiamo a dormire presto stanchi per tutti quei preparativi. Sto salendo le scale più leggera dopo aver detto quelle due parole a mio padre. Il 'ti perdono' che gli ho detto è stata la frase più liberatoria che potessi dirgli.
-'dove vai?'- mi chiede Jake vedendomi entrare nella mia stanza.
-'a dormire?'-
-'stai sbagliando stanza'- mi tira verso di se e mi da un bacio veloce.
-'dai jake non possiamo o prima o poi mio padre potrebbe farsi strane idee.. Già sa che c'è qualcosa tra di noi '- gli faccio notare senza impedirmi di arrossire.
-'sarà per una certa persona che passa il tempo a fissarmi'- mi prende in giro. Faccio per allontanarmi offesa ma lui mi stringe di più a se impedendomelo e mi bacia più lentamente. Quando riapro gli occhi siamo all'interno della sua stanza.
Continuiamo a baciarci e sento le gambe tremarmi e il cuore che minaccia di uscire dal petto. Si ricrea la stessa situazione di quella sera a Greenrock, un'aurea luminosa fuoriesce da entrambi anche se di colori diversi mentre mi fa stendere sul letto con lui sopra di me che si sorregge sui gomiti.
Mi bacia sul collo facendomi aumentare il respiro. Affondo una mano nei suoi capelli mentre con l altra premo contro la sua schiena per portarlo più vicino a me.
Non ho mai avuto bisogno di nessuno ma di lui non ne ho mai abbastanza, vorrei che i momenti che passiamo insieme durassero il doppio e che lui mi fosse sempre così vicino da sentire il suo calore e il suo profumo. Continua a baciarmi e ad accarezzarmi facendosi largo sotto la mia maglietta tappandomi la bocca con un bacio quando sto per mugolare, poi torna a cercare il mio sguardo.
-'non voglio che sia così la tua prima volta.'-dice accarezzandomi una guancia con il pollice.
-'a me va bene. Mi importa solo che sia con te'- dico riprendendo fiato. Ho paura ma mi fido ciecamente di lui.
-'meriti di più di questo, meriti una vita tranquilla. Voglio che succeda quando non sarai più in pericolo, quando potremo viverci a vicenda come qualsiasi altra coppia... Non nascosti qui nell attesa che arrivino i cacciatori.'- mi tira su con se e mi aggiusta i capelli dietro a un orecchio.
Vorrei buttargli le braccia al collo di nuovo per quello che ha detto. È un ragazzo ma non è come gli altri, questa ne è la riprova anche se neanche prima avevo dubbi. Come ho potuto credere che fossero tutti come Josh? a pensare a lui automaticamente la mano corre alla cicatrice, esistono persone che ci feriscono ma per fortuna esiste anche chi può guarirci.
-'io ti amo'- sussurro più a me stessa che a lui.
-'io ti amo dal primo giorno che ti ho trovata in quel bosco'- ribatte guardandomi intensamente. Sposta delicatamente la mia mano dalla cicatrice e la accarezza anche lui come se potesse cancellarla, anche se in realtà l ha già fatto. Lui mi ha guarita, ha riempito il vuoto.
Mi bacia con trasporto per altri minuti che sembrano troppo pochi e poi passiamo un'altra notte abbracciati, un'altra notte trascorsa nell unico posto in cui voglio stare per sempre: tra le sue braccia.
Mi addormento serena al suo fianco ignara di quello che mi aspetta nei prossimi giorni.

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