Capitolo 28

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POV VIRGINIA
Mi sveglio e penso. Penso a quanto io mi sia sentita bene ieri tra le sue braccia, dopo essermi esposta. Tra le sue braccia ho capito che lui non avrebbe tradito la mia fiducia, che potevo fidarmi e che davvero non avrebbe permesso che mi ricapitasse un'esperienza simile. Non lo conosco bene e non siamo in confidenza, ma quell'abbraccio è un po' come se mi avesse voluto dire: "Ehi, io sono qui. E non ti lascerò da sola".
Ormai mi ero abituata all'idea di stare sola, di non fidarmi di nessuno oltre che di Francesca, di non ridere con nessuno al di fuori di lei. Io con Cristian sto bene. Sto bene e mi sento capita. Mi sento apprezzata nonostante io con lui mi sia sempre comportata da stronza, fin dalla prima volta che l'ho visto. Ma, anche se ci sto bene, tutte le volte che sto con lui sento qualcosa che mi provoca brividi, imbarazzo. Solo guardarlo mi fa sentire fragile, imbarazzata. Figurati poi quando casualmente incontro i suoi occhi, quegli occhi verdi, di una sfumatura particolare. Ancora mi rendo conto che hanno qualcosa di noto, mi ricordano qualcosa... Ma non capisco cosa!
Oggi sono intenzionata a tornare a danza, mi beccherò risate e prese in giro ma non mi importa. So in qualche modo che Cristian per me c'è, so che mi rende forte avere questa consapevolezza. So che oltre a Francesca ho un altro amico su cui contare. In realtà la parola amico non rispecchia esattamente ciò che credo lui sia per me... Non so di preciso che nome abbia il sentimento che provo quando lo guardo, quando sto tra le sue braccia, quando sento i brividi ad ogni suo tocco, so semplicemente che non è amicizia.
Con questi pensieri percorro la strada che mi separa dalla scuola e durante la mattinata c'è una sola domanda che mi frulla per la testa; che cosa sento veramente per Cristian? Amicizia? No. Stima? Non so... Ammirazione? Non credo. Attrazione? Bho. Non ci capisco più niente, non sono abituata a farmi questo tipo di domande!

Nel pomeriggio...
POV VIRGINIA
Oggi pomeriggio voglio andare a danza un po' prima, preferisco riscaldarmi un pó dato che ieri sono stata ferma. Così alle 4:15 sono lì e quando esco dagli spogliatoi sento delle voci provenire da uno stanzino. Non voglio orecchiare ma la familiarità delle voci cattura la mia attenzione
F: "Ti credi così figo eh? Fidati non attacca"
C: "Lo dici tu!"
F: "Stupido!"
Me ne vado seduta stante e mi rimbombano nelle orecchie le risate di Cristian e Francesca.
Oggi a scuola le avevo raccontato tutto, le avevo spiegato che Cristian stava suscitando qualcosa in me, ma non sapevo esattamente cosa. Lei era felicissima, apparentemente, e anzi avevo dovuto smorzarle l'entusiasmo io per non farla partire con i suoi film su me e Cristian! E ora cosa scopro? Che almeno lei sa molto bene ciò che prova per Cristian! Bene, la mia migliore amica. Fantastico. E lui invece? Che faceva tanto il carino con me? Scopro che quelle risate leggermente imbarazzate non le rivolge solo a me ma anche alla mia migliore amica. Perfetto. Mi sento uno schifo e tornerei volentieri a casa, sento delle lacrime calde annebbiarmi la vista, ma le ricaccio dentro. Non ne vale la pena. Alle 5 sono in classe per la lezione, non degno di uno sguardo nè l'una nè l'altro. Ora mi concentro solo sulla danza. E tutto il resto può anche togliere il disturbo e lasciarmi in pace. Dentro, per l'ennesima volta, mi sento ferita.

ANGOLO AUTRICE: Eccomi di nuovo. Domani non assicuro di poter postare, perché viaggerò tutta la notte, ma ne approfitterò per preparare un po' di capitoli. Grazie ancora per le letture, i commenti e le stelline un bacio 😘

Io credo nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora