Capitolo 41

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POV VIRGINIA
Mi sveglio nel bel mezzo della notte, sono le tre emmezza. Ieri quando sono tornata a casa devo essermi addormentata tra mille pensieri, e fortunatamente i miei non mi hanno svegliato per la cena. Non ho proprio fame, già non sono una che mangia tanto normalmente, figurati ora. Esco sul balconcino che ho un camera, che da su una stradina isolata. Mi appoggio al marmo e sposto lo sguardo verso l'alto. È una notte stellata, il cielo è particolarmente scuro, e il luccichio bianco delle stelle risalta ancora di più. Prima di trasferirmi a Palermo ero, come forse tutti, una sognatrice. Mi fermavo spesso a guardare le stelle e a fantasticare sul mio presente e sul mio futuro. Nel periodo in cui sono stata a Palermo mi è capitato due volte di fermarmi ad osservare le stelle. In un momento di estrema felicità, e in uno di estrema angoscia. Quando sono arrivata, dopo i primi giorni, e ho capito che in classe non mi voleva nessuno e anzi, le persone si prendevano gioco di me, mi sono messa a guardare le stelle nelle tristezza più totale; pensavo a quanto mi sentivo in gabbia, sola, senza nessuno con cui condividere niente. Invece, quando Lucia mi aveva proposto di farmi da insegnante e aveva parlato di un rigoglioso futuro per me nell'ambito della danza, ho sempre osservato le stelle, ma con uno spirito opposto. Ero felice e guardandole mi sembrava di scappare da quella realtà orribile in cui ero rinchiusa, mi immaginavo ballare nei grandi teatri, collaborare con artisti importanti e mi immaginavo di poter finalmente trovare un posto per me.
Dopo quelle due volte questa é la prima volta che mi ritrovo a guardare le stelle, e il motivo che mi spinge a farlo non è niente che riguarda la danza, o il non essere accettata. Guardo queste stelle pensando semplicemente a quei due occhi verdi, a quegli occhi che mi hanno fatta andare fuori di testa. Le osservo con tristezza, perché è così che ora mi sento io, ma anche con un piccolo barlume di felicità; finché associato a quegli occhi vedevo un sorriso, mi sentivo veramente felice, mi sentivo a casa.
Ed ecco che, avvolta nei miei pensieri,ricominciano a scendere le lacrime. Mi manca. Non lo vedo da un solo giorno e mi manca. Ho paura del confronto, non se neanche se quest'ultimo ci sarà o no. Però so solo che l'unica cosa che adesso mi farebbe stare bene sono quei due occhi.
Il mio sguardo si sposta alla luna e penso che forse, in una Napoli non troppo lontana, è la stessa che stanno scrutando quel paio di occhi verdi.

ANGOLO AUTRICE: Capitolo non lungo, ma un po' diverso dagli altri, un po' più "poetico"... Il 41 è il mio numero fortunato, e ho scelto di fare un capitolo un po più... Sognatore
Domani parto per il week end con la mia amica, potrei scrivere il capitolo in viaggio e poi postarvelo, però purtroppo non posso assicurarvi nulla :( Nel peggiore dei casi ci vediamo o domenica sera o lunedì. Un bacione a tutte😘

Io credo nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora