Capitolo 54

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POV VIRGINIA
Sono in camera mia e mi sto preparando. Non so come farò a dirglielo, e non so come faranno le mie orecchie a sentirlo ripetere di nuovo. E c'è di peggio! Mio padre mi ha detto che... partiamo domani sera. Io non posso, non c'è la posso fare. Mentre mi incammino verso casa sua non faccio altro che pensare alla sua reazione. E se si arrabbiasse con me? E se non mi volesse più? Se mi lasciasse? Ho paura, tanta paura.
Quando arrivo sua madre mi fa salire in camera sua e mi dice di dire a Cristian che loro stanno uscendo e dormono fuori. Saluto sua madre con un abbraccio, forse un po più stretto del normale, come per farmi forza. Qualcosa nei suoi occhi mi dice che lei già sa. Infatti prima di andarsene si gira un'ultima volta e mi dice:
MammaCri: "Noi ti aspettiamo Virginia, sei una seconda figlia per noi. Buona fortuna, a presto!"
Ecco, questo è il primo "arrivederci", il primo saluto che sarò costretta a fare. Odio queste cose, mi sale una lacrima ma la scaccio in fretta, devo essere forte e affrontare Cri. Busso alla sua camera
C: "Entra mamma"
Apro lentamente la porta
V: "Posso entrare anche se non sono tua madre?" sussuro.
Il tempo di finire la frase che rimango imbambolata sulla porta. É senza la maglietta ed è tremendamente bello.
C: "Amoree! Che c'è? Non è la prima volta che mi vedi così"
V: "Lo so..."
Non faccio in tempo a dire altro che me lo ritrovo sulle labbra. Lo circondo con le braccia, sento i suoi muscoli, la sua pelle sotto le dita. Gli accarezzo lentamente la schiena e lui mi appoggia dolcemente al muro, senza smettere un attimo di baciarmi. Mi è mancato, cavolo se mi è mancato. Poi ci stacchiamo, mi prende per mano, e ci sediamo sul letto.
C: "Amore devo dirti una cosa importantissima!"
V: "C'entra con ciò che sei andato a fare ieri vero?"
C: "Si"
V: "Devo essere gelosa?"
C: "No... Anche se non mi dispiacerebbe vederti gelosa sai, sei così dolce..."
V: "Smettila!" gli dico tirandogli un cuscino.
Lui mi sorride, dio quanto mi mancherà quel sorriso.
V: "Dai raccontami"
C: "Allora ieri sono andato a fare... Una selezione!"
Gli si illumina la faccia mentre lo dice, finalmente la sua occasione!
V: "Oddio amore ma è fantastico" dico saltandogli al collo
C: "Si, ancora non è sicuro niente. Praticamente sceglieranno alcuni di noi. I prescelti parteciperanno ad un raduno interregionale che durerà due settimane, al termine delle quali ci sarà una vera e proprio gara. Sarebbe una bellissima occasione!"
V: "Amore mio te lo meriti. Io ho sempre creduto in te, lo sai."
C: "Grazie piccola. Non sai quanto mi faccia bene averti accanto, non so proprio come farei senza di te." dice abbracciandomi. Dopo questa affermazione io non resisto più e inizio a piangere silenziosamente abbracciata a lui, che non se ne accorge
C: "Ah a proposito cos'é che invece dovevi dirmi tu?"
Io non rispondo e lo stringo di più, inizio a emettere singhiozzi sommessi, così lui se ne accorge
C: "Virgi ma tu stai piangendo. Cosa è successo?"
V: "Cri io... Io... DEVO TORNARE A PALERMO!"
Vedo il sorriso scomparire dal suo volto, ed essere sostituito da un'espressione stupita e distrutta.
C: "Ma.... Come... Quando..."
Inizio a piangere più forte e vedo che anche lui lo sta facendo.
V: "Mio padre... Deve...sistemare alcune cose... Dovrò stare qualche mese... Ma... Io... Non voglio! E... Parto... Domani sera!" dico tra i singhiozzi. Lui mi prende la testa e la appoggia al suo petto, accarezzandomela. Restiamo così per un po', ad ascoltare i nostri singhiozzi rompere il silenzio e a sentire scorrere le nostre lacrime

POV CRISTIAN
Non ci posso credere. La mia piccola, la mia ragione di vita, lontana. Per qualche mese. E ora io come faccio?
É appoggiata al mio petto ed entrambi piangiamo in silenzio. Sono distrutto, a pezzi. Stiamo così per un po' fino a quando lei non si alza all'improvviso.
V: "Cri io devo chiederti una cosa: se tutto questo ti porta a lasciarmi ti prego fallo ora"
Si alza e si allontana di scatto, si appoggia al muro in un angolino della stanza.
V: "Non sei obbligato ad aspettarmi, non sei obbligato ad amarmi. Io... Io... Non voglio che tu ci stia male. Quindi..."
Non la lascio finire che le tappo la bocca con un bacio. È un bacio che sa delle nostre lacrime, è un bacio veloce, leggero, ma che trasmette tante emozioni.
C: "Ora ascoltami. Io ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno e ti aspetterò tutto il tempo necessario. Ma dopo un anno ancora non ti è ancora entrato in testa che ti amo, che ti amo da impazzire?"
Virginia abbassa la testa e continua a piangere. Sembra una bambina, indifesa, senza niente a cui appoggiarsi. Così la faccio salire in braccio, lei si avvinghia con le braccia al mio collo, si tiene stretta, come per paura di cadere. La riporto sul letto e la faccio distendere, le lascio un bacio sulla fronte. Prendo una mia maglietta, quella nera con una piccola C scritta in bianco. Torno da Virginia, la sollevo leggermente, le sfilo la maglietta e i pantaloni. Lei mi lascia fare, ha lo sguardo nel vuoto. Mi fermo solo un attimo ad osservare le sue forme, il suo corpo perfetto. Amo tutto di lei, ogni minima cosa, e mi mancherà, mi mancherà alla follia. Le infilo la mia maglietta e mi stendo al suo fianco, copro entrambi con la coperta. Lei mi guarda e poco dopo si rifugia tra le mie braccia. Sento le sue lacrime bagnarmi il petto, così le prendo la faccia tra le mani e la avvicino alla mia, in modo da far toccare le nostre fronti.
C: "Ascoltami. Io ci sarò okey? Non ti lascerò sola, mai. Ti amo"
La bacio e non mi ci vorrei mai staccare. Non voglio che se ne vada ma devo essere forte, anche per lei.
V: "Cristian. Ti amo, te lo giuro."
Passiamo così la nostra ultima notte insieme, uno contro l'altro, abbracciati. Quando ormai si è addormentata la osservo. Sembra un cucciolo, e io la proteggerò, sempre. Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro:
C: "Sei la mia ragione di vita. Il mio sorriso, la mia felicità"
Poco dopo crollo anche io nel sonno e so solo che, aggrappato a lei, sto bene. E il solo pensiero di non poterla abbracciare per un po' mi distrugge. Io ho bisogno di lei, così come lei ha bisogno di me. Ma purtroppo la vita non sempre sta ai nostri comodi.

ANGOLO AUTRICE: Viene tristezza a me a scrivere questi capitoli😭

Io credo nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora