Capitolo 63

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POV VIRGINIA
Il giorno dopo, nel pomeriggio, Lucia viene a prendermi e andiamo a casa sua. Sono felice sia venuta lei, da sola  avrei avuto paura di incontrare Eleonora. Già, non bastava essere una diciassettenne depressa, terribilmente sola, che si chiude in casa a piangere per il ragazzo che ama e che ha lasciato lei stessa e per la sua migliore amica, non bastava; ci voleva pure l'incubo costante di Eleonora. L'unica cosa positiva è Lucia.
Ormai siamo arrivate a casa sua, ci sediamo sul divano ed è lei ad esordire:
L: "Allora, cosa hai fatto in quest'annetto emmezzo che non ci siamo viste?"
E da dove comincio? La danza, la scuola, Cristian, la possibilità con quei professionisti, Cristian, il rapporto con i miei, Cristian...
Già, lui é in tutti i miei pensieri. E non smetterá mai di esserlo. Come al solito quando penso a lui ecco la lacrima che rischia di scendere sul mio viso, cerco di nasconderla ma Lucia se ne accorge.
L: "Virginia, lo sai che di me ti puoi fidare. Raccontami tutto, per filo e per segno"
Così inizio a parlare, le racconto tutto. Le parlo della nuova scuola e della danza, di Francesca e di come sia stato difficile per me rifarmi una vita, di come non riuscivo a fidarmi delle persone e farmi nuovi amici fino a quando...
V: "... fino a quando non é arrivato lui."
E qui scoppio a piangere. In men che non si dica mi ritrovo nel suo abbraccio
L: "Ei piccola che c'è? Ti ha fatto del male"
V: "Lui? Ma se è stato il più bel dono che la vita mi ha regalato!"
L: "Ehm... Allora non sto capendo"
Così mi calmo e cerco di fare ordine nel mio racconto.
Parto dal principio, dall'inizio, dal nostro inizio. Parto da quel famoso scontro, dalla mia insopportabile antipatia e da tutto ciò che è successo dopo. Lucia mi ascolta, senza interrompermi, si limita ad ascoltare sorridendo
V: "... Siamo stati felici, ho vissuto i mesi migliori della mia vita. Fino a che una sera non ho scoperto che sarei dovuta tornare qui a Palermo, dove la mia vita era stata danneggiata forse per sempre. Inizialmente ci sentivamo tutti i giorni, sia con lui che con Fra. Poi è stato via per un raduno e io mi sono resa veramente conto di cosa vuol dire stare male per la mancanza di una persona, e quando ho visto che anche lui ci stava troppo male ho preso una decisone drastica."
L: "Non dirmi che..."
V: "Si. E da quel giorno la mia vita non ha più un senso."
Cerco di smettere di piangere, ma le lacrime non cessano di scendere, così ci rinuncio e mi sfogo del tutto.
Quando finalmente mi calmo Lucia mi squadra da testa a piedi ed esclama:
L: "È stata una scelta molto matura da parte tua, non è da tutti. Ma non puoi continuare a farti male, quando tu ami lui e lui ama te. Si chiama amore piccola mia, ed é la cosa più bella al mondo."
Ha proprio ragione. Ed é per questo che sto male; io non ce l'ho più l'amore, l'ho perso e per giunta per colpa mia.
Guardo l'orologio, è tardi e devo tornare a casa. Mi accompagna fino alla porta. Voleva riportarmi a casa ma io ho insistito perché non si scomodasse ancora. È già stata molto gentile con me, e poi devo affrontare le mie paure. Prima di uscire però, mentre sono sulla porta, non posso fare a meno di esclamare:
V: "É tutta colpa mia!"
L: "Puoi sempre rimediare"
V: "Non posso"
L: "Si che puoi. Tu ne sei innamorata Virginia, lo vedo dal tuo sguardo. E in questi casi l'amore è più forte di tutto"
Con queste parole ci salutiamo e inizio a incamminarmi, ma dopo solo pochi passi...
E: "Di chi è che sei innamorata?"
Eleonora. Ancora lei. Ecco, perfetto!
V: "Di nessuno..."
E: "Eiei non mentire a me, ho sentito bene. Allora chi è il lui in questione? Stai male perché ti ha lasciata? Povera Virginia, quanto mi dispiace..."
V: "Non mi ha lasciata."
E: "Ah no? E allora come mai quella faccia triste?"
V: "Non sono fatti tuoi."
Lo dico decisa questa volta, senza indugiare. Sono estremamente fiera di me stessa, ho risposto a lei, proprio a lei.
Sulle labbra le compare quel suo solito sorrisetto cattivo.
E: "Come mai mi parli in questo modo adesso?"
V: "Lasciami stare."
E: "E d'accordo. Ma ricorda: te ne pentirai, mai mettersi contro di me. Credevo che tu lo avessi già imparato a tue spese. Beh, vorrà dire che non ti è bastato."
Sostengo il suo sguardo, anche se non so dove trovo la forza.
E: "Ora vado piccola Virginia, ci vediamo presto"
Ma perché deve fare così? Il suo obbiettivo nella vita é quello di rovinare la mia?
Mi sono stufata, mi sono veramente stufata. Come se non bastasse appena arrivata a casa trovo mia madre che inizia a rimproverarmi per aver fatto non so che cosa, ma io non la ascolto. Filo in camera mia e mi ci chiudo dentro.
Mi manca Fra. Mi mancano le nostre conversazioni, i nostri abbracci, le nostre cavolate, il nostro chiamarci "papere".
Mi manca Cristian. Mi mancano i suoi baci, mi mancano le sue carezze, i suoi abbracci, il suo profumo, i suoi occhi...
Io voglio molto bene a Lucia ma senza di loro la mia vita non ha un senso.
Ma perché deve essere tutto così tremendamente difficile?

ANGOLO AUTRICE: Ragazze, so che vi manca Cristian, proprio come manca a Vi, ma dovete aspettare solo un altro po'.

Ah poi volevo chiedervi un favore enorme: sto partecipando ad un concorso su Facebook dal profilo di una mia amica (dato che io non ne ho uno mio) per vincere un pass per il backstage dell'evento di Cri e Virgi dell'8 Novembre.
Potreste aiutarmi mettendo un like al commento di Irene Caló (la mia amica appunto) sotto all'ultimo post della pagina facebook "centro commerciale le terrazze"?
Questo è il link:
https://m.facebook.com/centrocommercialeleterrazze

Io ci tengo tantissimo, sarebbe veramente un sogno.
Un bacione a tutte, al prossimo capitolo😘

Io credo nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora