Capitolo 59

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POV VIRGINIA
La mattina seguente mi alzo con un senso di nausea, so che mi pentirò presto di quello che sto per fare, ma non ho altra soluzione. Anche se soffrirò é la cosa migliore da fare. Lo chiamo sul cellulare subito, alla mattina, ma lui non risponde. Poco dopo mi arriva un suo messaggio:
C: "Amore sono appena entrato a scuola, ci sentiamo questo pomeriggio. Ti amo."
Questo messaggio mi uccide. So benissimo che sto per fare qualcosa che non voglio, ma devo farlo, DEVO.
Ovviamente questa mattina dovrei fare come al solito lezione, ma sono consapevole che non riuscirò mai a concentrarmi. Lo dico a mia madre, ma ovviamente invento una scusa
V: "Mamma non mi sento tanto bene, ho mal di testa e vorrei solo stare un po' a letto. Puoi chiamare il professore e dirgli di non venire?"
MammaVirgi: "Tesoro è solo un mal di testa... D'accordo riposati, ma solo per questa volta"
Così me ne torno in camera e non faccio altro che pensare a lui.

Arriva in fretta il pomeriggio, troppo in fretta. Ed ecco che mi suona il computer: una videochiamata. Non rispondo subito, ho paura di non farcela. Basta, DEVO farcela. Così rispondo
C: "Amore. Come mai prima mi hai chiamato?"
V: "Devo parlarti."
C: "Mi devo preoccupare?"
Non rispondo.
C: "Vi?"
V:"Io...Scusa"
E scoppio a piangere.
C: "Amore ma cosa..."
V: "Non possiamo. Non può funzionare."
Ecco l'ho detto, mi sono appena spezzata il cuore da sola.
Vedo le lacrime crescere sui suoi occhi, tanto che non riesco più a distinguere il loro colore. Gli sto provocando dolore, ma non è certo questa la mai intenzione. Soffriremo entrambi, lo so. Ma é meglio così, deve dimenticarmi e farsi una nuova vita. In più ho l'impressione che mio padre non abbia bene idea di quanto tempo ci vorrà prima di poter tornare definitivamente a Trecastagni, e sto anche maturando il sospetto che forse i miei avevano parlato di mesi perché non sapevano come dirmi che in realtà il ritorno qui a Palermo era definitivo. No, non voglio neanche pensarci. Ora ho davanti a me un Cristian distrutto, proprio come lo sono io.
Così con le lacrime che gli scorrono silenziose sul viso mi dice
C: "Ma... Perché? N-non mi ami più?"
Certo che lo amo, é la persona più importante della mia vita e proprio per questo devo mentire, devo farlo per lui. Mentirò a lui ma sicuramente non a me stessa, perché so benissimo che lo amo più di qualsiasi altro al mondo. Ma, prima che io possa dire qualsiasi cosa mi si spegne il computer; batteria scarica. Ma forse è meglio così. Non ce l'avrei fatta, non sarei riuscita a pronunciare quella menzogna. Non sarei riuscita a dirgli che non lo amo più, anche se era la cosa migliore da fare così che lui fosse del tutto libero di ricrearsi una nuova vita. Mi sento in colpa per averlo lasciato, ma contemporaneamente mi sento in colpa di non avergli confermato che non lo amavo più. Così è peggio, ma non posso tornare indietro. Spengo il cellulare e mi chiudo a chiave in stanza, mi getto sul letto e piango come non mai, ho appena fatto l'ultima cosa che avrei voluto fare. Ma devo convincermi che é la cosa migliore. Soffrirò, soffriremo, ma la cosa più importante è che lui non soffra in futuro, che non pensi continuamente che non può stare accanto alla sua ragazza a causa della distanza. È forte, anche se non si considera tale. Io lo so.
Io invece posso sembrare dura e forte ma non lo sono per niente. Sono distrutta, con il cuore infranto. Non smetto di piangere e mi addormento, con la disperazione in corpo e la prospettiva di un futuro senza di lui.
Non so se posso sopportarlo, ma DEVO.

ANGOLO AUTRICE: È davvero difficile per me scrivere un capitolo del genere, ve lo giuro :(
Ho postato adesso perché stasera sono fuori a cena, se riesco aggiorno domani in serata.
Un bacio😘

Io credo nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora