CAPITOLO 1

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Sono sempre stata in un perenne viaggio, persa tra le strade del mondo in cerca di un posto mio, ma sono venuta troppo tardi.

Amo viaggiare, scoprire nuove storie, nuove me, nuove parti del mondo nascoste a chi va troppo di fretta per permettersi di smarrirsi qualche secondo, io forse perdo anche troppo tempo, ma non ne spreco neanche un po'.

-Holly muoviti!- la voce della donna che mi ha passato tutta la forza necessaria per affrontare il mondo percorre le scale, attraversa il corridoio, entra nella stanza e viene captata dalle mie orecchie piene di anellini di ferro. Mia madre. Quella fuori di testa di mia madre, che ancora una volta mi aveva fatto inscatolare e mettere su un furgone tutta la mia vita, che ancora una volta si è fatta fregare dal suo inguaribile pezzo di merda nella centesima città da cui ora stiamo scappando. Ancora una volta.

Chiudo il computer ricoperto di adesivi di festival e concerti vari a cui ero stata e guardo il telefono in cerca di qualche notifica, ma lo sfondo spontaneo di me e mia madre non è coperto da nessun messaggio. Alzo gli occhi al cielo felice di sapere ch quel soffitto pieno di crepe e di quelle macchie scure provocate da un evidente perdita d'acqua, non mi si presenteranno più davanti agli occhi ogni mattina. 

Mi butto lo zaino nero della vans che può essere paragonato alla borsa di Mary Poppins e senza alcuna fretta scendo per l'ultima volta quelle orrende scale trabballanti. Odiavo questa casa e ancor di più odiavo il motivo che ci aveva condotte qui, che poi era lo stesso per cui ce ne stavamo andando.

Salgo in macchina e mi allaccio la cintura –Finamente- esclama mia madre alla mia vista –per un momento ho pensato che fossi stata inghiottita da quel buco nero enorme nel salotto- il sarcasmo di mia madre prende voce, ma lo ignoro e inserisco uno dei cd preparato in precedenza in previdenza dei molteplici viaggi.

>Send me your location
Let's focus on communicatin' 'cause
I just need the time and place to come through
(A place to come through)
Send me your location
Let's ride the vibrations
I don't need nothin' else but you (I don't need nothin' else but)

At times I wonder why I fool with you
But this is new to me, this is new to you
Initially, I didn't wanna fall for you
Gather my attention it was all for you, so don't
Take advantage, don't leave my heart damaged
To understand that things go a little bit better when you plan it

So won't you send me, your location
Let's focus on communicatin' 'cause
I just need the time and place to come through
Send me your location
Let's ride the vibrations
I don't need nothing else but you (I don't need nothin' else)

I don't... < la voce di Khaid occupò tutto lo spazio ancora disponibile nella macchina.

Io e mamma, è sempre stato cosi, da quando ero piccola, siamo sempre state noi due, mio padre non l'ho mai conosciuto, ha deciso di confermare la teoria degli uomini come vigliacchi. La storia che mi racconta non è speciale, direi più banale: lui amava lei, lei amava lui, si sono messi assieme, e in una notte di passione proibita mi hanno concepita, alla scoperta del mio arrivo lui dimenicò ogni suo sentimento e in una notte di terrore aiutato dal buio della notte scappò via, lasciando mia madre da sola ad affrontare un mare di problemi tormentati da una tempesta di pensieri, che poi sarei io.

A questo punto della storia dopo nove mesi di disperazione e dubbi è iniziata la folle ricerca di una parte maschile pronta sostituire il falso vuoto che si era creato all'interno di mia madre e che aveva immaginato esserci anche dentro di me, ma io mi sento finita, o meglio, finita oltre ai normali complessi adolescenziali.

-dove andiamo questa volta?- chiedo osserando il grafito immenso di un cielo limiato disegnato sulla parete lungo l'autostrada.

-A Katy, in Texas- non ero mai stata in Texas, ma ho sempre sognato di attraversare le enormi strade di Dexter con una mastang rossa.

My life is imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora