CAPITOLO 17

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9:00 a.m

Dicono che la pazzia porta alla distruzione, ma l'unica cosa sentivo quando gridavo in mezzo alla strada,quando correvo in mezzo alla città, quando salivamo sui tetti del cielo, quando eravamo con la testa rivolta verso l'alto mentre la pioggia cadeva, quando facevo tutto ciò, quello che sentivo non erano crepe, ma risate, reali, sorrisi veri, fatti non per essere guardati ma per essere vissuti.

Eravamo seduti su una panchina trovata dopo aver camminato per un po' lungo delle stradine deserte.

-Ora che facciamo?- chiede Troy 

-io ora ho voglia di un frappè!- dico alzandomi e prendendomi il mio zaino

-alle nove?- Non gli rispondo e inizio a incamminarmi verso la città e cercare una gelateria -e va bene hai vinto-si rassegna e mi segue 

-ecco!- vedo un cono gelato fuori da un negozio e mi fiondo nel locale lasciando Troy in dietro

-salve vorrei un frappè- cerco di sbrigarmi

-certo a che gusto?- mmm cioccolato no, limone eww, menta no, nocciole neanche...

-fragola- può andare

-Certo piccola- vorrei sprofondare 

-ecco a te- me lo porge e io faccio per prenderglielo ma lo tira indietro –se vuoi posso accompagnarti a afe un giro dopo- mi dice ammiccando 

-si certo sarà carino fare un giro io lei e mia moglie- Troy entra nel negozio

-scusa, non avevo visto la fede- in effetti non avevamo delle fedi. Presi il mio frappe e segui Troy fuori dal negozio

9:50 a.m

-daiii! Troy cazzo prendi il prosciutto e falla finita!-

-prima devi chiedermi scusa!- la gente ci fissa 

-mai- mi limito a rispondere

-ma perché sei cosi maledettamente stronza- perché se non la gente se ne approfitterebbe. Non rispondo e mi limito a guardarlo con le braccia incrociate –ooh sei proprio una bambina- dice prima di buttare il prosciutto nel carello

-grazie- un sorriso di soddisfazione cresce sul mio viso mentre lui sbuffa

-tanto sta sera vedi chi dei due otterrà quello che vuole- cosa?

-no Troy non ti azzardare!- lo potrei buttare giù da un qualunque palazzo

-dai paga che poi andiamo a quel bellissimo parco- spero non si comporti cosi anche con le ragazze che deve rimorchiare 

10:25 a.m

Stiamo camminando da un po' di tempo per il parco senza proferire parola quasi avessimo paura di rovinare il momento come se tutte e due sapessimo che se qualcuno parlasse scatterebbe il solito battibecco senza senso, ma sono sempre stata una ragazza temeraria

-allora- dico

-allora...come mai sei così?- inizia lui

-così come?- mi giro per guardarlo

-così gentile con me?- mi guarda gli occhi cercando una risposa ma sicuramente non la troverà li a meno che non sia "verde"

-potrei farti la stessa domanda- non risponde –Troy guardati, quando sei solo con me sei fantastico ma quando torniamo in mezzo alla gente che ti conosce inizi a trattarmi male, a trattarmi come se fossi una cosa. Beh questa cosa sta solo cogliendo l'occasione ma ciò non vuol dire che io non ti odi- distolgo lo sguardo dal sentiero per portarlo sul ragazzo che mi è accanto in questo momento

My life is imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora