Mi alzo di fretta dal letto con la mia solita bavetta di prima mattina e il mio fedele nido rosso che si forma durante la notte...ma cosa faccio la notte per risvegliarmi non lo saprò mai
-buongiorno- dico entrando in cucina e dirigendomi verso la macchina del caffè.
-ehy- Ian sbuca dal salotto di casa mia rischiando di farmi venire un infarto, non ero pronta
-Ian?- dico un po' sorpresa ma neanche tanto, infondo chissà che combinano quei due quando non ci sono
-si tua madre è andata a fare la spesa e- si ferma non sapendo cosa dire. Era imbarazzato, il che è normale, io no, ero abituata ormai, mia madre ogni volta faceva finta di aver un impegno per lasciare l'uomo d'occasione a casa in modo che io possa conoscerlo.
-e ha lasciato te per farmi da badante? Ma quanti anni crede che io abbia?!- dico cercando di far andar via tutto l'imbarazzo
-no, e che io e tua madre ieri...bè ecco...- dice diventando rosso, mi diverto
-sai che c'è? Mi piace di più l'idea del badante- dico aspettando che il caffè finisca di riempire la mia tazza
-già anche a me- ride mentre appoggia il giornale sul tavolo e il mio cellulare inizia a squillare.
-pronto?- rispondo mentre Ian mi continua a fissare
-ehi rossa sono Brook- dice con voce stanca
-ehi dimmi tutto- dico girandomi di spalle, Ian mi fissa il che inizia a mettere me in imbarazzo.
-questo pomeriggio alle quattro andiamo a fare un giro in corso- per il corso intende una stradina piena di negozi.
-si mmm okay. Mi serve proprio un vestito per sta sera- eviterei di comprare un altro vestito ne ho mille, ma mia madre non vuole che io indossi lo stesso vestito che ho usato per una delle cene con un altro dei suoi uomini.
-perché che succede sta sera?-chiede curiosa
-ti racconto dopo- ci salutiamo e poi torno a bere il mio caffè
-non devi comprare un vestito per sta sera ci va benissimo anche una tuta- dice Ian sentendosi, credo, in colpa
-oh non lo compro per te e tuo nipote ma per mia madre, sai voglio vivere ancora un po' di anni- dico mettendo via la tazza nel lavandino
-certo che tua madre è una tipa strana- dice facendo un piccolo sorriso
-ahahah e lo vieni dire a me che convivo con lei da praticamente 18 anni? Caro fidati che nessuno la conosce meglio di me e i nonni– mi siedo al tavolo con lui
-non mi ha mai parlato dei suoi genitori- dice guardandomi
-non hai ancora visto abbastanza per conoscere l'altra meta della famiglia- dico ridendo
-così però mi spaventi- scoppia una risata comune, forse l'ho giudicato male, ha qualcosa di diverso dagli altri, si ma non lo conosco quindi per ora non gli dico nulla.
[...]
Prendo un paio di leggins e un maglione bordò, preparo la borsa per uscire buttandoci dentro un libro, il portafoglio, un quaderno delle cuffie e un caricatore portatile. Scendo le scale di fretta cercando di non inciampare tra le mie dottor Martins marroni cuoio, arrivata infondo alle scale viva prendo il berretto rosso intonato al maglione ed esco.
-possiamo andare!- urlo appena apro la porta
-andare dove?- chiede una voce fin troppo conosciuta
-oh ciao mamma- dico sorpassandola e andare accanto a Brook –andiamo a prendere un vestito per sta sera- dico mentre mi allontano
-okay torna presto!- urla di risposta mentre porta la spesa davanti l'ingresso.
[... ]
-a me piace- dice Brook dopo il quinto negozio e il ventesimo vestito che abbiamo provato
-lo hai detto di tutti!- mi lamento
-beh erano fantastici tutti quanti!- non è vero facevano cagare, tutti quanti.
-ma erano troppo eleganti, sobri non attirano l'attenzione- dico guardandomi allo specchio con addosso un vestito nero con una scollatura a v
-e di chi devi attirare l'attenzione?- chiede con un sorrisetto malizioso e una piccola risata
-del nipote di Ian- dico togliendomelo
-Giuro che se mi diventi una Natalie due ti prenderò a schiaffi fino a farti svenire!- urla ed io esco dal camerino
-ma va devo solo far impazzire mia madre altrimenti io a queste cene cosa posso fare oltre a stare buona e tranquilla e annoiarmi a morte- scorro il mio sguardo fra i mille vestiti in cerca di qualcosa che attiri la mia attenzione e quella degli altri
- ma cosa stiamo cercando?- mi domanda esausta
-un vestito sexy ma non troppo, semplice ma che risalti la mia originalità un vestito che rispecchi me, e che provochi mamma- dico semplicemente
-ma è una cosa impossibile! Cazzo sarebbe più probabile che incontrassi Zac!- dice facendomi apparire un sorriso sfacciato sul volto
-già fatto- dai serio pensava che una come me non avesse mai incontrato il padre dei suoi futuri figli?
-cosa!?- conosco quell'urlo, sta per fangirlare lo so, lo sento
-ero piccola ma devo dire che l'altezza era giusta per vedere la presenza, e che presenza- dico sentendomi completamente a mio agio con Brook
-oh Holly smettila- mi lancia una maglia mentre io sbotto in una risata
-questo!- prendo il vestito e corro in camerino a provarlo. Mi fisso allo specchio e sorrido compiaciuta.
-tua madre ti ucciderà- dice guardando il vestito
-non mi ha ucciso quando gli ho rasato metà capelli, non mi ucciderà per un vestito- rido al ricordo di quando si è svegliata ritrovandomi metà testa rasata, le avrei rasato anche l'altra ma dormiva solo d un lato
-tu cosa?- poveretta è rimasta sconvolta
-tranquilla sono al sicuro i tuoi capelli... a meno che non dirai che sono migliori dei miei- dico ridendo mentre pago
TROY POV
-Troy muoviti! Dobbiamo andare- mi ordina dal fondo scale
-ho cambiato idea non ho più voglia di venire- dico scendendo le scale
-ti prego Troy ho bisogno di te- quasi mi fa ridere questa scena
-ma perché ti servo?- io che cosa centro in sta storia
-perché alla cena ci sarà sua figlia che ha la tua stessa età e ho bisogno di qualcuno che le tenga compagnia?- dice impacciato
-ma magari è un cesso! Lo sai, io ho una reputazione da difendere- cerco di fargli cambiare idea
-non è un cesso. Magari la conosci viene nella tua stessa scuola- ora ha tutta la mia attenzione
-nome- dico
-Holly White- uh e così lo zietto si è innamorato della madre della rossa rompi palle
-okay vengo- un sorriso sale sul mio volto mentre penso a quanto mi divertirò
-Troy cos'è quel sorrisetto? Per compagnia non intendo a letto!- mi urla mentre apro la porta di casa per attraversare il vialetto -Troy non voglio che la tocchi neanche con un dito!- urla mentre salgo le scale
-tranquillo zietto mi ha già rifiutato con stile- gli rispondo tranquillizzandolo o almeno ci provo
-oddio- lo sento sospirare -forse è meglio se rimani a casa, dico che stai male- ora i ruoli si sono invertiti
-ormai è tardi per ritirare l'offerta, vengo- rispondo chiudendo la conversazione.
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My life is imperfect
Teen Fictionmi baciò, appoggiò le sue labbra sulle mie e lasciò che il mio cuore, non ancora pronto a tutto ciò, potesse iniziare a battere con se volesse uscire fuori. Confusione. Nella mia testa si crea confusione. Ma quel bacio cosi voluto, cosi desiderato...