CAPITOLO 16

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4.00 a.m

Il sonno sembrava essere sparito mentre io giravo per la casa in preda all'ansia. Non è da me. Stavo per far partecipare un completo sconosciuto in uno dei miei viaggi, non era mai successo, erano una cosa mia, dove stavo da sola, eppure qualche giorno fa decisi che quell'idiota poteva seguirmi. Non era nessuno per me, ma nonstante ciò gli perisi di invadere la mia piccola parte di mondo, di condividere il mio palcoscenico e rubarmi un po' la scena. Pazzia.

Infilai velocemente i vestiti che erano ancora adagiati sul letto e presi il mio zaino nero, uscì dalle porte del balconcino e cn un gesto atletico andai in quello di Troy. Abbassai la maniglia ma la porta non si aprì, gliel'avevo detto di tenere la porta aperta, picchiettai sul vetro più volte ma l'unica cosa che ottenni è un mugulio. In quell'istante mi ricordai degli insegnamenti di mio nonno paranoico che da piccola mi insegno a scassinare le serrature in caso qualcuno mi rapisse e mi chiudesse dentro una stanza, non ero bravissima ma imparai in fretta e con qualche minuto in più di lui riuscivo aprire qualunque porta, più o meno. 

Smanettai per circa 5 minuti sula serratura, poi entrai

-ehi idiota svegliati!- lo scuoto violentemente una volta sopra di lui

-Holly! Ma che cosa.... Che ore sono?- mi chiede non metabolizzando ancora la situazione 

-le quattro- dico scendendo a destra del letto

-tu se tutta fuori- mormora mentre si alza

-sei pronto per il weekend di Holly?- dico lanciandogli dei vestiti

-avevi detto solo sabato- ribatte ancora mezzo addormentato 

-vero, ma torneremo domenica perché hai qualche impegno con qualche primina?- gli lancio anche le scarpe

-no-dice mentre si veste

-bene allora muoviti dobbiamo prendere l'autobus- mi dirigo verso il balconcino per scendere

-aspetta che autobus? Possiamo prendere la macchina! E poi perché scendi da li? Abbiamo una porta! Aspetta.. perché ci sono dei pezzi di vetro?! Holly!- lo ignoro mentre mi calo per la "scaletta" crata dall'albero nel suo giardino

-fai troppe domande-

-e tu non rispondi a nessuna- dice una volta sceso

-senti sei il primo che viene con me in queste "fughe" vedi di non rovinare tutto. E se vuoi divertirti pensa come se noi fossimo....- 007 no è uno –mr e mrs smith- amo quel film 

-okay- lo vedo avvicinarsi e prendermi di colpo sulla schiena

-ehi ma che fai?- dico ridendo

-erano moglie e marito no?- si

-si ma si volevano uccidere-

-però non lo davano a vedere- vero. Annuisco e mi rassegno.

-però ora se non scendo e non corriamo, alla fermata degli autobus ci arriviamo tra vent'anni- mi lascia e inizia a correre . Lo seguo senza porrmi tante domande, lo seguo affidandomi a lui. Lo seguo cme lui seguiva me.

4.56 a.m

Arriviamo alla fermata dell'autobus con il fiatone, vedo un pullman in partenza. Prendo la mano di Troy e mi precipito davanti al veicolo, L'autista si ferma e ci fa salire.

-due biglietti per favore-me li porge e io gli do i soldi. Il conducente alza gli occhi e guarda Troy

-davvero fai pagare la ragazza? Ma dove siamo finiti sono solo venti dollari. Per dindirindina- mi trattenni dal ridere

My life is imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora