CAPITOLO 24

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Sarebbe bello essere una di quelle ragazze che a mattina si alzano dal letto già quasi pronte, che come alzano le coperte sono pronte per affrontare la giornata, e invece a me è toccato svegliarmi con una voce ormai troppo conosciuta che mi urla nelle orecchie.

-TROY MA T'AMAZZO IL CANE!- urlo lanciandogli un cuscino mentre sollevo i piumone fin sopra la mia testa

-si si, ora però alzati culetto bello e muoviti che siamo in ritardo!- mi risponde e non ricevendo nessun segnale da parte mia mi leva il piumone con forza

-sei scemo? Ridammelo> lo guardo come se mi avesse tolto il mio telefono

-tu ti alzi?- chiede con ancora il mio piumone in mano

-arrivaci da solo, se me lo ridai ho un motivo in più per restare qua- dico facendogli un sorrisetto sghembo

-cavolo, hai ragione- non finisce neanche la frase che il mio piumone vola fuori dalla finestra

-tu sei pazzo!- mi affaccio dal davanzale e osservo il compagno di film disteso per strada, al freddo tutto solo, insensibile.

-bhe dato che sei già in piedi perché non ti prepari?- suggerisce buttandosi comodamente sul pouf bianco poco distante da lui

-tu te ne pentirai- mi incammino verso il bagno senza neanche mettermi a discutere, è prima mattina già tanto che riesco a formulare frasi sensate non credo di poter sostenere una discussione con il tipo là in camera.

-dai andiamo- esco dal bagno e mi precipito in macchina dove Troy mi attendeva appoggiato con le braccia incrociate, era proprio  bello.

-che dobbiamo fare oggi?- mi domanda con lo sguardo fisso sulla strada

-allestire la palestra, ci saranno altri due organizzatori con noi- il mio sguardo vaga fuori dal finestrino mentre la conversazione va avanti

-io ho gli allenamenti- lo sapevo

-vorrà dire che ti aspetterò- rispondo continuando a osservare la strada

-davvero mi concedi questo onore? Attenta potrei iniziare a pensare che ti piaccio- già

-vorrà dire che per non destare troppi sospetti mi andrò a prendere un frappè- porto lo sguardo su di lui

-okay-

-però me lo offri tu- un leggero sorriso compare sul mio volto

-fammi capire dovrei pagarti il cibo senza neanche essere presente quando lo mangi e in più non otterrò nulla in cambio?- annuisco

-Holly, non sai proprio come funzionano gli appuntamenti eh?- dice con tono da chi invece è esperto, non credo abbia mai portato una ragazza a un appuntamento vero

-so solo che l'uomo offre- rispondo

-proprio tu? Che vuoi essere indipendente, che vuoi fare tutto da sola, lasci pagare un uomo? Mi deludi- lo strozzo

-no lascio pagare te, sottospecie di uomo arrapato con la stessa intelligenza di un bradipo senza cervello- prendo un respir

-oh m- non lo lascio finire

-oh santo castoro senza denti offrimi sto frappé e basta- alzo le mani esausta mentre Troy scoppia ridere, che cosa ridi idiota mi hai portato all'esasperazione.

[...]

Le lezioni sono quasi finite, ormai è questione di qualche secondo prima che il lavoro forzato finisca.

10

E dai

9

Penso troppo

My life is imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora